Sospesi dal lavoro quattro rappresentati sindacali su cinque. Il calo delle temperature di questi ultimi giorni non ha raffreddato gli umori in Amtab, anzi se possibile, da bollente la situazione all’interno della municipalizzata per il trasporto pubblico locale è diventata incandescente. Al punto di fusione manca ormai davvero poco. Ma facciamo un passo indietro.

Lo scorso 10 luglio, in piazza Libertà, si è tenuto il sit-in convocato dai lavoratori al richiamo #contestatecitutti. La manifestazione è stata indetta dopo che Luigi Minafra, segretario territoriale della Filt Cgil, è finito sotto procedimento disciplinare per la lettera inviata al Prefetto con la richiesta di dimissioni del direttore generale, Francesco Lucibello, e del presidente, Pierluigi Vulcano.

Nella lettera incriminata, i vertici locali di Filt Cgil, Faisa Cisal, Ugl Trasporti, Confail e Cildi, a loro dire e nello svolgimento del ruolo di rappresentati dei lavoratori, sottolineano il fatto che molte lacune nel servizio, da cui il conseguente ordine di servizio 255/2019 che dispone l’impiego anche delle vetture senza aria condizionata, siano dovute alle avarie dei nuovi autobus Amtab, la cui gestione della procedura di acquisto imputano direttamente a Lucibello e Vulcano. Apriti cielo.

Più o meno negli stessi giorni, a gettare altra benzina sul fuoco è arrivata la richiesta di una indagine negli ambienti di lavoro dell’Amtab, inviata allo Spesal, al Sindaco e al Prefetto, dalla Rappresentanza dei Lavoratori per la Sicurezza. Nella richiesta di indagine, una lunga serie di motivazioni quali, tra le altre cose, il malfunzionamento dell’aria condizionata su numerosi autobus nonché i sedili scomodi e dolorosi per gli autisti sui mezzi recentemente acquistati. Questo giusto per ricapitolare in breve” la situazione.

Dopo il sit-in del 10 luglio, Antonio Decaro aveva fatto sapere di voler ascoltare i vertici dell’Amtab per poi convocare i sindacati. Se abbia effettivamente chiesto spiegazioni a Lucibello e Vulcano, non è dato sapere, di certo i sindacati stanno ancora aspettando di essere convocati.

Così, mentre le organizzazioni sindacali hanno atteso vanamente fiduciosi, i vertici aziendali non sono stati con le mani in mano. Quattro dei cinque che hanno firmato la lettera incriminata di cui sopra sono stati sospesi per 5 giorni, il quinto no perché non è alle dipendenze dell’Amtab; i Rappresentanti dei Lavoratori per la sicurezza, invece, sono stati multati. Al punto di fusione, dicevamo, manca davvero poco.