L’11 luglio 2013 la commissione aggiudicatrice, assegna provvisoriamente la gara del primo noleggio dei costumi all’azienda Leo Maria di Martina Franca. Quella Commissione, così come a vario titolo anche altre commissioni del Petruzzelli, è composta dal duo Vito Longo Tommaso Lagattolla, ma ci sono anche Nicola Grazioso, consulente del lavoro e fiscale della Fondazione all’epoca a 35mila euro l’anno (ora nel triumvirato chiamato a restituire credibilità al teatro) e Silvia Siciliano, con un passato lavorativo in amministrazione al Petruzzelli, ora in forza all’assessorato alle Culture del Comune di Bari.

L’aggiudicazione alla sartoria tarantina specializzata in costumi per gli spettacoli a bordo delle navi Costa Crociere, era sembrata da subito abbastanza superficiale. Tanto superficiale da aver sospettato fin da quel momento che alla fine la gara sarebbe stata vinta da un’azienda diversa. Far passare il tempo è un giochino nel quale i furbetti del camerino si sono specializzati. Intanto agosto si avvicina, complicando la vita a chi avrebbe dovuto fabbricare i costumi, ma non a chi quei costumi li aveva probabilmente già relaizzati tre anni prima e quindi li aveva subito disponibili nei colori e nelle fatasie da operetta buffa richiesti dal bando.

Come avevamo predetto, l’affidamento si rivela un bluff: esclusa Leo Maria subentra “Il Costume”, mentre da “Annamode” si noleggia quant’altro serve. Facile previsione l’avvicendamento, tanto per ciò che abbiamo denunciato nel primo atto della nostra Sonnambula, quanto per le domande senza risposta fatte da Artelier a Carlo Fuortes, responsabile unico di quel bislacco procedimento. Domande pertinenti sulle evidenti anomalie riscontrate dal capitolato di gara. Risposte che per ben due volte Fuortes disattende, salvo concedersi distrattamente e a distanza ai nostri microfoni in una delirante conferenza stampa.

Sono due i questiti fondamentali. Esiste già una campionatura realizzata dal costumista, o quanto riportato nel capitolato (in relazione ai tessuti) è da ritenersi puramente orientativo sia per le composizioni che per le fantasie? E ancora. Avendo verificato che la quasi totalità dei costumi presenti nella cartella “immagini” di cui si richiede il primo noleggio (quindi realizzazione ex novo), risulta coincidente con quanto già prodotto per il medesimo spettacolo andato in scena il 23 ottobre 2010 al teatro St. Gallen in Svizzera, quali garanzie ci sono, atte a scongiurare qualsiasi richio di noleggio o sub noleggio dei predetti costumi da parte della stessa ditta (o sua collegata) che li ha già realizzati e li detiene?

Nessuna garanzia. Artelier ha già capito come sarebbe andata a finire quella gara il 27 giugno del 2013, molto tempo prima dell’aggiudicazione provvisoria, che omai appare un escamotage soprattutto alla luce di quanto sta emergendo nell’inchiesta per le presunte mazzette al Petruzzelli.

Nell’ordinanza di custodia cautelare, infatti, si legge: “Per i reati di cui all’art. 110-81 cpv. – 353 e 353 bis c.p. perché (…) turbavano (Longo e complici ndr.) gli appalti disposti dalla Fondazione Lirico Sinfonica Petruzzelli e la libertà di procedimento di scelta del contraente (…) condizionando sia la procedura di scelta, sia l’ordinario svolgimento delle gare, sia la loro aggiudicazione, anche attraverso mezzi e modalità fraudolenti”. Non è ancora abbastanza. Ci sono numerosi passaggi sconcertanti, che avvalorano le nostre vecchie tesi sulla gestione truffaldina della Fondazione, come questo: “I rerati ipotizzati (…) hanno dunque ad oggetto la fase di indizione della gara e segnatamente quella di approvazione del bando, essendosi registrata nella specie la tendenza (…) a far redigere cosiddetti bandi fotografia, con la previsione di requisiti talmente stringenti da ridurre ex ante la platea dei potenziali concorrenti, consentendo agevolmente l’aggiudicazione dei lavori o dei servizi”.

Precisiamo che quanto scritto nell’ordinanza di arresto dal pubblico ministero Fabio Buquicchio attiene ai pochi appalti sotto la lente d’ingrandimento nel periodo compreso tra la fine del 2015 e l’inizio del 2016. Un sistema che sembra calzare perfettamente ai badi di cui abbiamo parlato negli ultimi tre anni, compreso quello della Sonnambula. Gli stessi bandi su cui sta indagando la Procura, continuando a raccolgiere documenti di ogni tipo.

Potremmo anche chiudere qui, non fosse che il pm nell’ordinanza riferisce di un “consolidato e collaudato sistema”. Parlando di Tommaso Lagattola, direttore degli allestimenti all’epoca della “allegra gestione”, il pm scrive: “aveva un ruolo strategico per la gestione di tutti quegli appalti come le luci (scene, costumi e allestimenti in genere) in quanto lo stesso doveva programmare diversi mesi prima della messa in scena degli spettacoli, in relazione alla previsione di spesa e parere di congruità tecnica…)”. Com’è possibile che Lagattolla non si sia mai accorto di nulla, pur avendo un ruolo importante nella gestione degli appalti? E se in cambio del suo silenzio in merito agli applti sulle luci, Vito Longo non gli garantisse una certa copertura nelle “operazioni” per i costumi?

Forse era proprio a questo sistema gelatinoso e fraudolento che si riferiva Artelier quando, già nel 2012, scriveva chiaramente che la fondazione Petruzzelli “ci impedisce di lavorare”, rivelando la presenza di lobby e procedure opache volte a porre (si legge ancora nell’ordinanza) “diversi intralci burocratici ed amministrativi” attraverso “atteggiamenti ostativi” che addirittura portavano i soliti noti a rivelare gli importi delle ditte concorrenti agli imprenditori “amici” per consentirgli di trarre indebito vantaggio.

Non ce ne vorrà Bellini, ma non riusciremo a stare nei due atti. La nostra Sonnambula continua con altre incredibili rivelazioni e alcuni interessantissimi fuori programma.

Sipario e luci di sala.