Corruzione al Petruzzelli, l’inchiesta è solo all’inizio. Gli arresti di Vito Longo, Franco Mele, Giacomo Delle Noci, Vito Armenise e Nicola Losito si riferiscono, infatti, solo a quanto accaduto negli ultimi mesi del 2015, ma i fatti all’attenzione della Procura sono tanti. Uno su tutti, l’affidamento del servizio di custodia e guardiania nel 2013, quando a capo della Fondazione Lirico Sinfonica c’era il commissario straordinario Carlo Fuortes, l’uomo chiamato a risanare il teatro, da lui poi lasciato con un buco nei conti di circa 2 milioni di euro.

Il servizio venne bandito da febbraio per sei mesi, prorogato poi per altri sei mesi quando passò nelle mani della romana Urbe, con un bando scritto talmente male, secondo i sindacati all’epoca dei fatti, da non comprendere nemmeno la clausola di salvaguardia della continuità lavorativa, carenza che portò alla sommossa dei lavoratori disposti a tutto e anche a gesti clamorosi da parte di alcuni guardiani inferociti e affamati.

Della vicenda ci eravamo occupati a ottobre 2013, evidenziando come l’azienda a cui venne affidato il servizio, la Sama Agency di Marino Lavopa, non avrebbe avuto nemmeno i requisiti per partecipare. Dettagli. L’ex commissario Fuortes decise di non rispondere mai ai nostri quesiti e di non presentarsi in Commissione Trasparenza del Comune che più volte lo convocò all’epoca per avere chiarimenti e ricevere da lui il verbale di aggiudicazione. Verbale mai consegnato da Fuortes e in cui probabilmente è scritta tutta la verità su questa storia, dal momento che è stato il sovrintendente Massimo Biscardi a consegnarlo al pm.

Per intenderci, Marino Lavopa è quello che, quando Vito Longo lo informa via sms dell’avvenuto bonifico per le fatture emesse, gli risponde: “Grande capo”. Indagato a piede libero, Lavopa è lo stesso che ci ha querelati per diffamazione dando il via all’inchiesta che ha portato agli arresti di questi giorni.