Il mite ma risoluto Massimo Biscardi deve averne avuto proprio le scatole piene e allora ha preso carta e penna e ha risposto al signor Barlabà e ai sottoscrittori della petizione in favore della riassunzione di Tommaso Lagattolla, l’ex direttore degli allestimenti fatto accomodare con garbo alla porta (qui il testo completo della lettera). Secondo il Sovrintendente della Fondazione Petruzzelli, dunque, sull’allontanamento sono state dette un mucchio di fandonie. Almeno quante ne sono state scritte osannando la vittoria di un Premio Oscar per la lirica che non esiste, aggiungiamo noi. Lagattola, quello di GBOpera è un gioco. Un gioco di strani equivoci, di truffe semantiche, ma solo un gioco. Purtroppo con la presunzione della “serietà”, visto anche il fatto che alcuni colleghi ci hanno creduti. Gli oscar come tutti sanno non si vincono con i “like” sui social.
Assolutamente perentorio, seppure garbato è il tono della lettera del Sovrintendente. «Dopo un anno di attenta analisi e studio delle dinamiche e dei processi produttivi della Fondazione Petruzzelli, e, soprattutto, all’alba di un mandato quinquennale – precisa Biscardi – ho inteso avvalermi, così come previsto dai poteri del Sovrintendente, di una clausola contrattuale sottoscritta nel 2013 da Tommaso Lagattolla, senza procedere ad alcun “inspiegabile licenziamento”, come si legge nella sua lettera». Nessuno è stato cacciato come, invece, Lagattolla ha fatto credere a parenti, amici, colleghi di lavoro e collaboratori che hanno messo in scena l’indignata ribellione.
C’è di più. «Il Teatro Petruzzelli nei prossimi anni continuerà a seguire a distanza e con molta attenzione il suo percorso artistico e, naturalmente, potranno nascere nuove opportunità di collaborazione artistiche per la realizzazione di scene o costumi – spiega Biscardi riferendosi a Lagattolla – Ma di queste cose lo stesso Tommaso Lagattolla è stato già informato dieci giorni prima che ricevesse la mia lettera di risoluzione del
contratto, durante un franco colloquio nel quale questi temi sono stati affrontati e discussi».
Il sufficiente talento di Lagattolla come costumita e scenografo non è in discussione a quanto pare, ma evidentemente l’uomo confermato dall’ex Commissario Fuortes non ha convinto Biscardi nel ruolo delicato di direttore degli allestimenti. «Se al Teatro Petruzzelli tutti gli spettacoli sono andati in scena e hanno superato difficoltà impreviste  – incalza Biscardi – è stato merito di tutti e non di una sola persona, per quanto il singolo, chiunque sia, possa essere dotato di grande sensibilità artistica. Il palcoscenico è il regno della collegialità. Non esistono uomini soli al comando. Anzi, tanto più si è bravi, quanto più si è capaci di coinvolgere le maestranze e tutti coloro che lavorano per la buona riuscita di uno spettacolo».
E siccome Lagattolla ripete la solita filastrocca di quanto lui abbia dato al Petruzzelli, rinunciando ad altro per il teatro della sua città, Biscardi mette un grosso puntino sulla i: «Tommaso Lagattolla ha donato molta della sua sensibilità artistica alla Fondazione Petruzzelli, ma anche la Fondazione Petruzzelli ha dato molto a Tommaso Lagattolla Scenografo o Costumista in termini di immagine e soprattutto di relazioni». Proprio così, le relazioni. Quante collaborazioni Lagattolla ha ottenuto in altri teatri, in questo via vai di addetti ai lavori, di colleghi. A quanto ci risulta, signor Lagattolla, il Petruzzelli ha dato molto di più a lei di quanto lei non abbia dato al teatro, visto anche il curioso fatto che è risultato monopolista, in questi lunghi anni, dell’affidamento della progettazione di scene e costumi (prestazioni pagate extra contratto di consulenza per gli allestimenti). Nessun altro artista locale ha mai potuto godere di tanti, forse troppi, privilegi.
A questo punto speriamo che i chiarimenti del Sovrintendente abbiamo scritto una volta per tutte la parola fine su questa commedia, prima che possa inopportunamente trasformarsi in una farsa grottesca. Lagattolla si rassegni. Tra qualche tempo il nuovo direttore degli allestimenti del teatro Petruzzelli potrà chiamarla, magari dando spazio anche ad altri, a realizzare qualche scena o qualche costume qui a Bari, la città per la quale si è speso tanto e continuerà a spendersi. Non gratuitamente.