Si tratta di un’aggiudicazione provvisoria, ma sta di fatto che, nonostante la richiesta di annullamento presentata da “Artelier – secondo la quale ci sarebbero penalizzanti omissis – la Fondazione ha deciso di andare avanti per la sua strada.

La cifra a base d’asta era 28mila euro. A vincere è stata la ditta “Leo Maria” di Martina Franca, con un’offerta di 19.600 euro. Adesso la Fondazione scriverà ai vincitori per avere la documentazione necessaria all’aggiudicazione definitiva. A quel punto avranno sei giorni per rispondere. Poi bisognerà produrre le fideiussioni e fare i conti con le ferie di agosto per il reperimento del materiale. La consegna è prevista per il 7 settembre, mentre la prima è sette giorni dopo.

Non è escluso, però, che l’azienda di Martina Franca possa essere ritenuta non adeguata. I partecipanti, infatti, avrebbero dovuto dimostrare di aver effettuato lavori analoghi di sartoria per opere teatrali,  per un ammontare minimo di 30mila euro. Il problema è che nel curriculum del vincitore c’è solo la realizzazione di costumi per alcuni spettacoli andati in scena sulle navi della Costa Crociere. Non proprio opere liriche. Si vedrà.

E gli altri?  Al secondo e terzo posto  – rispettivamente con un’offerta di 27.160 e 27.760 euro – ci sono “Il costume” e “Annamode”, due aziende romane, che hanno già lavorato insieme al Macbeth prodotto al teatro La Scala di Milano. I costumi, come nel caso della nostra Sonnambula, erano firmati sempre da Taraborrelli.

Una circostanza che fa ulteriormente pensare. Artelier, la cooperativa barese che da mesi sta portando avanti una battaglia per la legalità e la trasparenza nella gestione degli appalti della Fondazione, continua a contestare l’operato dell’ente. Pur avendo tutte le carte in regola non ha presentato alcuna offerta, specificando di non essere d’accordo sulle procedure adottate.

La querelle è tutt’altro che alla fine. Siamo certi che ne vedremo ancora delle belle. Dal canto nostro continueremo a pubblicare inchieste, interviste e documenti esclusivi, che testimoniano la necessità di annullare la gara per fare luce sulle dinamiche, poco chiare, alla base di una parte della gestione della Fondazione lirico sinfonica Petruzzelli e Teatri di Bari.