Basket, vittoria esterna per la Liomatic Cus Bari: espugnato il parquet di Pavia

Seconda vittoria esterna stagionale, quindi, per i biancorossi che superano agevolmente l’ostacolo Pavia grazie ad una prestazione corale convincente e agli ottimi spunti dei singoli atleti.

Nonostante le assenze di Ciocca e Bona per infortunio e una conseguente rotazione ridotta durante tutto l’arco del match la squadra allenata dal coach Giovanni Putignano mette in cassaforte due punti importanti, sia per il contemporaneo stop delle dirette concorrenti, sia per il miglioramento della media inglese dopo la sconfitta interna dell’esordio contro Trieste.

La partita ha visto una partenza lanciata della squadra di casa con un break di 9-0 nel primo quarto. Il quintetto barese composto Chiusolo, Ruggiero, Cardillo, Barozzi e Morena ha, però, reagito immediatamente riportando la partita su un andamento di sostanziale equilibrio.

Nella seconda frazione di gara il Cus Bari dimostra tutta la propria superiorità con un parziale di 1-13 che mette le basi per la vittoria finale. Nell’ultimo parziale è ancora Pavia a iniziare meglio con Cazzaniga, Borgna e Maiocco, ma Gigena e Ruggiero allontanano la minaccia, ripristinando il +7 (65-72) del 35′ anche grazie a Mian.

Intervistato dalla trasmissione radiofonica “Basket cafè”, il capitano e autore ieri di nove punti, Mimmo Morena, ha parlato degli ottimi segnali pervenuti e dell’entusiasmo che si respira a Bari in vista della trasferta contro il Ruvo:

 “Abbiamo dato un segnale fortissimo: il pallino della partita è stata quasi sempre nelle nostre mani e abbiamo vinto senza troppe difficoltà. Stiamo crescendo e dobbiamo continuare su questa strada senza fermarci più”.

Morena ha sottolineato come il prossimo passo cruciale per il Cus Bari sia la trasferta di Ruvo, il derby per eccellenza della Divisione Nazionale A, e si è augurato che possano essere in tanti i tifosi biancorossi pronti a seguire la squadra.

“A Pavia il clima era troppo tranquillo: sembrava di giocare nel salotto di casa, mentre al PalaFlorio i 3500 spettatori di media fanno sentire la pressione sulle spalle degli avversari di turno”, ha concluso il capitano barese.

Daniele Leuzzi

Pallanuoto, presentata la stagione 2011/2012 della Payton Bari

La Payton, ai nastri di partenza con una squadra giovane e motivata e con una società pronta a sfruttare la seconda occasione dopo il ripescaggio deciso dalla Federnuoto, sarà quest’anno una delle società più giovani del suo campionato, schierando atleti dall’età media inferiore ai 19 anni quasi tutti di origine barese.

A guidare i biancoverdi ci sarà Giovanni Tau, tecnico nato a Bari che in questi anni ha seguito il settore giovanile, scovando la maggior parte dei talenti che oggi fanno parte della prima squadra.

Intervenuto nel corso della presentazione, l’assessore comunale alle Politiche giovanili Fabio Losito ha espresso tutta la propria soddisfazione per come la realtà pallanuotista rappresentata dalla Payton vada avanti a livello regionale e nazionale sin dal 1976:

 “Per il futuro della città bisogna continuare a costruire solide realtà sportive, valorizzando quelle che sono le ricchezze locali rappresentate dalle tradizioni che animano il territorio e questo vale in tutti i settori, in particolare però per quello sportivo, come la pallanuoto, che presenta una lunghissima tradizione locale”.

“Il rapporto con l’elemento naturale dell’acqua è un fattore fondamentale per disegnare il futuro di Bari, che da questo elemento può trarre e ha tratto un grandissimo fattore di ricchezza”, ha aggiunto Losito.

Daniele Di Pasquale, capitano della Payton classe ’91 autore nella passata stagione di 20 gol, che gli hanno fruttato la convocazione nella Nazionale giovanile, ha chiamato a raccolta tutti i supporter biancoverdi per affrontare insieme la nuova avventura:

“L’obiettivo resta la salvezza, anche perché abbiamo la fortuna di essere stati ripescati dopo la retrocessione della scorsa stagione: dobbiamo, quindi, approfittare di questa occasione e dimostrare al massimo tutto il nostro valore partita per partita, cercando di fare più punti possibili anche grazie al supporto del pubblico casalingo”.

La Payton esordirà in campionato il prossimo 19 novembre in trasferta a Cagliari, mentre la settimana successiva affronterà allo Stadio del Nuoto di Bari la Lazio.

Daniele Leuzzi

Movida e scuola al centro del progetto “Bari Sicura”

“Bari Sicura” si articola in due sottoprogetti: “progetto scuola” e “Movida sicura”. Si tratta di un progetto che è costato circa 200mila euro. La cifra utilizzata non intacca la produttività complessiva, infatti si è ricostruito il fondo del salario accessorio del 2010, in modo da garantire la copertura per la parte residua, lasciando dunque inalterato il valore della produttività complessiva. In altri termini, vengono utilizzati alcuni proventi delle multe per finanziare tali servizi (art.208).

Nello specifico, il “progetto scuola”  prevede, durante il periodo scolastico, una fitta presenza di agenti sia all’entrata che all’uscita degli istituti. Circa 170 vigili presenzieranno lungo le strade e nelle vicinanze degli ingressi delle 72 scuole interessate, si parla di un costo pari a 131.868 euro.

Inferiore il costo della “movida sicura” (82.920 euro), che servirà a prevenire  i tragici incidenti stradali dipesi dall’utilizzo di sostanze stupefacenti o dall’eccessivo consumo di alcolici. Questo progetto sarà reso possibile grazie, non solo all’introduzione di un terzo turno di servizio, ma anche ai maggiori controlli che saranno effettuati sulle strade.

I vigili ai posti di blocco misureranno la percentuale di alcol, o meglio dell’etanolo nel sangue, attraverso l’utilizzo dell’etilometro, alri agenti aumenteranno i controlli nei locali frequentati principalmente nel fine settimana, con il solo obiettivo di evitare in tali ambienti l’uso di droghe.

In relazione all’utilizzo delle risorse, ex art. 208 del codice della strada, si chiude quindi parzialmente la vertenza che da circa 5 settimane investe gli agenti della Polizia Municipale. La loro protesta, infatti, concerneva la mancanza della fornitura delle divise e questioni di carattere economico.

Roberta Lisco

Alessandro Baricco, lo scrittore presenta a Bari il suo “Mr Gwyn”

Mr Gwyn è uno scrittore che ha stabilito, dopo aver raggiunto un discreto successo, di non scrivere più. Decide che, appunto, vuole dedicarsi ai ritratti, non ritratti comuni, però, quelli pittorici, per intenderci. No: lui vuole “scrivere” i suoi ritratti. Così, comincia la ricerca del protagonista: catturare il segreto delle persone, “riportarle a casa”.

Sceglie con cura “l’atélier” in cui lavorerà, un garage, chiede a un suo amico musicista di creargli un’atmosfera sonora (la musica, i suoni, sono componenti fondamentali della sensibilità letteraria di Baricco) e, soprattutto, sceglie con cura la luce che illuminerà i modelli che poseranno per lui, rivolgendosi a un uomo che crea lampade artigianalmente, “a mano”.

Si spiega così la “location” minimalista messa su per l’occasione, in una Feltrinelli piena fin quasi a scoppiare: un filo di lampadine in serie e una pioggia di suoni evocativi, tipo acqua gorgogliante di ruscelli e uccelli che cinguettano, del genere new age, che si propagano dall’altoparlante nell’attesa dello scrittore. Le lampadine sono 18: quante sono quelle che Mr Gwyn ha chiesto all’artigiano di creare per il suo particolare studio, “lampadine che morissero dopo trentadue giorni di funzionamento”, si legge nel libro.

È cordiale, Baricco, ringrazia più volte il pubblico con le mirabili “s” dolci del suo accento torinese. Poi inizia a parlare del suo libro: l’idea, racconta, gli è venuta nel più letterario dei modi: una sera d’inverno a Parigi, mentre osservava un quadro in un museo, dove si era rifugiato per sfuggire alla pioggia e alla noia (anche “Oceano mare”, gli è stato ispirato da un’opera pittorica: “La zattera della Medusa”, di Théodore Géricault, ci tiene che lo sappiamo). La genesi del romanzo, un quadro, spiega in parte l’ossessione del protagonista per l’illuminazione dei suoi soggetti.

Ma c’è anche la mania dello stesso scrittore per “la velocità”, il ritmo del romanzo, che è quello “di un passo”: seguiamo infatti  Mr Gwyn con un ritmo che è quello del suo proprio passo. Baricco racconta che questa idea del ritmo era talmente presente che, a un certo punto, era arrivato a formulare l’ipotesi di scrivere capitoli che contenessero persino lo stesso numero di parole. Idea abbandonata, “per ovvie motivazioni” dice, con sguardo carico di sottintesi fatti di camicie di forza e corridoi di case di cura: pericolo scampato.

Ci tiene, che il pubblico comprenda questa sua ossessione e perciò inizia a leggere il suo romanzo: arriva fino al terzo capitolo. Intanto, ci si mette in fila per la lunga cerimonia degli autografi e delle foto, fra ragazze rosse di timidezza e papà pronti a immortalare l’attimo in cui la propria figlia sarà seduta al tavolino con lo scrittore.

Eva Signorile

Riduzione delle spese militari, manifestazione per la pace a Bari

L’iniziativa del 4 novembre 2011 per la pace e la non violenza, che ha avuto luogo nelle principali piazze italiane, è una prosecuzione ideale della marcia della pace Perugia-Assisi del settembre u.s. e nasce da un appello lanciato dal missionario comboniano padre Alex Zanotelli in cui denuncia come nel nostro Paese, nel 2010, siano stati spesi per la difesa ben 27 miliardi di euro secondo i dati ufficiali rilasciati lo scorso maggio dall’autorevole Istituto Internazionale con sede a Stoccolma SIPRI.

In un momento drammatico per l’economia italiana, in cui la crisi colpisce innanzitutto le fasce più deboli (l’ultimo rapporto della Caritas parla di 8 milioni di poveri in Italia) e i lavoratori, si rivelano profetiche le parole con cui papa Giovanni XXIII nella Pacem in Terris definì la guerra nell’era nucleare come “alienum a ratione” (estranea cioè a qualsiasi logica e ragionevolezza), superando così qualsiasi legittimazione di pretese guerre giuste.

Dopo un momento di riflessione con letture tratte dagli scritti dei testimoni della pace e della non violenza, il corteo si mosso silenzioso fino a giungere il piazzale di fronte la sede provinciale dell’INPS, adiacente ad alcuni presidi militari, dove è stata issata la bandiera della pace.

 

Antonio Calisi

Napolitano a Bari: «Serve un esame di coscienza collettivo»

Napolitano ha cominciato parlando del Sud, che ha ricordato essere a lui molto caro. Prendendo spunto dai discorsi di Petrocelli, Laterza e Viesti, che ha lodato per i loro interventi critici e propositivi, per nulla catastrofistici, ha dichiarato:

«Più rigore e più iniziativa nel modo di essere e di comportarsi delle rappresentanze politiche, della amministrazioni regionali e locali, del mondo delle imprese e del mondo del lavoro dovunque nel Mezzogiorno, sono un contributo di cui l’Italia intera ha bisogno per aprirsi una nuova prospettiva di sviluppo».

Il discorso del Presidente ha poi toccato l’argomento G20 che, ha affermato Napolitano, ha mostrato quanto l’Italia sia al centro delle preoccupazioni internazionali.

«Parliamo chiaro – ha dichiarato – nei confronti del nostro Paese è insorta in Europa, e non solo in Europa, una grave crisi di sfiducia. Dobbiamo esserne consapevoli e sentircene, più che feriti, spronati nel nostro orgoglio e nella nostra volontà di recupero».

Ha poi continuato, invitando a non rispondere con animosità ai giudizi unilaterali e ai pregiudizi che sorgono nei confronti dell’Italia.

«Tra paesi amici che sono stati e sono impegnati a costruire un’Europa unita, pacifica e solidale, non possono riaccendersi spirali di incomprensione e divisione che nella Storia del nostro continente approdarono a spaventosi disastri».

Concludendo il sui intervento, prima di lasciare Bari per procedere il suo viaggio verso Barletta, dov’è atteso questa sera, Napolitano ha esortato tutti a condurre un esame di coscienza.

«Lasciando alla dialettica democratica in Parlamento la libertà e l’onere delle scelte generali da compiere, c’è da condurre un esame di coscienza collettivo. Molto deve cambiare nei comportamenti di tutti. L’azione di recupero della fiducia che oggi vediamo così scossa nei confronti dell’Italia, non può considerarsi compito di una parte sola».

Napolitano ha poi terminato esortando tutti a essere più esigenti verso noi stessi e anche verso coloro che intendono rappresentarci, nel Mezzogiorno, come in tutto il Paese.

 

Pasquale Amoruso

L’Aib Puglia promuove “La notte delle Biblioteche”

In Germania, i frequentatori delle biblioteche superano gli spettatori delle partite del campionato di calcio. In molti Paesi, le biblioteche sono considerate servizi indispensabili alla costruzione di una coscienza civica, fondata sulla centralità dell’istruzione. Esse costituiscono dei presidi di democrazia. In Italia, il sistema bibliotecario è in ginocchio, vessato da una profonda crisi economica e, soprattutto, da scelte politiche poco lungimiranti e guidate dalla sola logica del “taglio”.

Nella nostra regione, la situazione non è certamente più rosea, così, l’Associazione Italiana Biblioteche, (l’Aib) ha promosso un’assemblea pubblica che si è tenuta ieri pomeriggio, a partire dalle 16, nella biblioteca Ricchetti , in via Sparano a Bari. L’incontro è nato per sensibilizzare il pubblico ai problemi che il patrimonio bibliotecario e archivistico italiano stanno attraversando e per lanciare l’appello “La notte delle biblioteche”, cui hanno aderito anche il Forum del Libro, l’Associazione Bianchi Bandinelli, Generazione TQ e i Presidi del Libro, con il sostegno di IFLA (International Federetion of Library Associations and Institutions) e di EBLIDA (European Bureau of Library, Information and Documentation Associations.

All’incontro hanno preso parte diverse personalità del mondo della conoscenza, fra le quali Waldemaro Morgese, guida della sezione pugliese dell’Aib, che ha moderato l’incontro e il professor Luciano Canfora. Il docente ha evidenziato la mancanza di una strategia organizzativa, da parte delle istituzioni locali, per incrementare le occasioni di fruizione della Biblioteca Nazionale di Bari, la Sagarriga Visconti Volpi, che ora si trova nella Cittadella della Cultura, in una zona decentrata e senza un adeguato sistema di collegamento urbano. Quando fu spostata la sede della Bibliothèque Nationale, fa notare Canfora, il governo francese si preoccupò di creare un’apposita linea di metropolitana che permettesse ai fruitori di continuare ad utilizzare la loro biblioteca.

Rosa Martucci, bibliotecaria della Sagarriga Visconti Volpi, risponde che certo non è l’assenza di un adeguato sistema di collegamenti l’unico punto debole della biblioteca che gestisce e sottolinea che inizialmente si era pensato di tenere l’incontro proprio nell’auditorium della Biblioteca Nazionale, presso la Cittadella della Cultura. Il suo direttore, Mauro Giancaspro, ha rifiutato di concedere l’uso dei locali.  È probabile che abbia voluto evitare noie come quelle arrivate al suo collega della Biblioteca Nazionale a Roma, l’11 ottobre scorso, quando un gruppo di scrittori, bibliotecari e comuni cittadini, giunti lì per partecipare ad un’assemblea regolarmente autorizzata, si è visto l’accesso negato da un cordone di poliziotti in tenuta antisommossa venuti a bloccare i temibili “operatori della conoscenza”: l’assemblea si è tenuta fuori, all’esterno della Biblioteca.

Ieri, si è notato, purtroppo, un parterre, certo esperto, ma piuttosto “agé”: non c’erano i giovani. Del resto, sono stati in molti, fra coloro che hanno animato il dibattito, a lamentare la mancanza di rinnovamento generazionale: Maria Nardella, presidente pugliese dell’Anai Puglia (associazione nazionale archivi italiani), ha segnalato, ad esempio, che ciò che rimane della tutela del patrimonio archivistico italiano è in mano a personale “che invecchia”, senza possibilità che venga sostituito con figure giovani, che hanno intrapreso specifici percorsi di studio e che costituiscono un patrimonio di risorse non utilizzate. Di più: continuando su questa strada, il rischio che il mondo dell’archivistica scompaia definitivamente, sembra sempre più realizzabile.

Tutti i partecipanti al dibattito, comunque, hanno lamentato l’assenza del mondo istituzionale e certo pesavano, ieri, le sedie vuote in prima fila:  quelle solitamente riservate alle autorità locali e ai rappresentanti istituzionali.

Eva Signorile

Emiliano, stop alla manutenzione delle fontane del Lungomare

In una nota del Comune si legge che «di fronte alle richieste provenienti da giornali e televisioni, preoccupate per la spesa dovuta alla manutenzione ordinaria il sindaco Emiliano ha deciso di sospendere la manutenzione ordinaria fino a quando le condizioni economiche del Paese non lo consentiranno». L’amministrazione ha anche precisato che lo stesso metro di valutazione sarà utilizzato per le spese non necessarie.

La Giunta comunale aveva stanziato 100mila euro destinati alla manutenzione e il ripristino degli ugelli disattivati perché mal funzionanti da alcune settimane. Una scelta che ha scatenato polemiche e malumori tra i cittadini. La bacheca Facebook del primo cittadino barese è stata riempita di commenti contrariati e non concordi con la decisione della Giunta: «Uno spreco di soldi pubblici» è stato il commento più gettonato.

Una somma che si andrebbe ad aggiungere ai 700mila euro utilizzati per costruire l’opera caratterizzata dai giochi di luce. Una spesa che ha gravato sulle casse pubbliche baresi e che già al momento della costruzione aveva scatenato pareri contrastanti sull’utilità, la bellezza e la necessità delle fontane.

I mass media locali hanno chiesto con insistenza di utilizzare questi fondi per risolvere problemi più urgenti e questa mattina anche il presidente della circoscrizione Madonella, Niki Mucciaccia, ha chiesto che il denaro fosse utilizzato per fini più consoni al momento critico. Lo stesso Michele Emiliano ha chiesto un confronto con i cittadini attraverso il social network prima di prende la decisione, ma il coro di dissensi ha spinto il sindaco a soddisfare le richieste di oltre l’80% dei cittadini.

Il primo cittadino ha chiesto come mai ci fosse tanto accanimento e antipatia proprio nei confronti delle fontane del Lungomare. poiché la manutenzione delle altre 13 fontane cittadine richiede molti più fondi.

«Aggiungo che il contratto che abbiamo stipulato ha un costo massimo di centomila euro per dodici fontane, ma che non è affatto detto che tale costo venga completamente esaurito; come tutti i contratti di manutenzione ha un tetto massimo, ma non è affatto detto che in un anno si debbano per forza spendere questi soldi» ha precisato il sindaco sul profilo Facebook.

Eleana Martiradonna

 

Tagli al Coni, massima sintonia tra Lionetti e Sannicandro

Quella che era solo una possibilità è diventata però una «certezza», così come annunciato da Lionetti. Assieme al taglio dei comitati sarà introdotta la figura dei delegati, che sostituiranno i presidenti provinciali. Il numero uno della sezione barese, intervistato telefonicamente, oltre ad aver messo in luce come per la rivoluzione del Coni, sarà necessario attendere qualche settimana, perché Statuto e Regolamento del Comitato Olimpico Nazionale Italiano dovranno essere modificati, ha anche sottolineato come la decisione sia stata presa dal presidente Gianni Petrucci in primis, oltre che dalla Giunta e dal Consiglio nazionale.

Lionetti ha evidenziato inoltre la «massima sintonia» con il presidente del Comitato regionale della Puglia Raffaele Sannicandro che, dal canto suo, ha definito «intempestiva» la decisione approvata in Consiglio Nazionale. Quest’ultimo ha però voluto spostare l’attenzione soprattutto sul pericolo che ci possano essere delle ripercussioni sulle attività sportive di base praticate innanzitutto in ambito scolastico.

«È necessario che il nuovo modello riesca a coprire tutto il territorio» ha evidenziato Sannicandro, ponendo l’accento sull’importanza che non vengano tagliate risorse e che possa essere mantenuta un’efficace ramificazione territoriale. Da questo punto di vista, i delegati provinciali saranno incaricati di garantire la capillarità dei servizi offerti dal Coni, mentre le competenze degli attuali comitati provinciali, così come il loro personale, dovrebbero essere assorbiti dalle sezioni regionali.

L’appoggio a Lionetti, da parte di Sannicandro, è in ogni caso totale, perché «non si tratta di  mantenere delle poltrone o di questioni economiche, visto che i dirigenti hanno svolto i loro incarichi gratuitamente».

«Un’organizzazione centralistica – ha inoltre osservato il presidente del Comitato Puglia – potrebbe difficilmente mantenere un proficuo contatto con gli enti locali».

«Indietro non si torna» ha però annunciato il numero uno del Coni Gianni Petrucci. Le stime avanzate dal presidente del Comitato Olimpico parlano infatti di un possibile risparmio di 30 milioni di euro derivante dal taglio dei Comitati provinciali. «Non protesterò perché mi rendo conto della situazione del Paese» ha annunciato Petrucci che, tuttavia, spera ancora che i tagli previsti dall’Esecutivo non superino i 50-60 milioni di euro e a chi gli fa presenti le polemiche e le critiche che gli stanno piovendo addosso in questi giorni risponde: «Protestano? Pazienza, ne prendo atto».

 

Angelo Fischetti

Casamassima, mostra in ricordo dei soldati polacchi caduti in Puglia

A seguire, nel pomeriggio è stata aperta al pubblico alle ore 17 presso le sale del Palazzo Monacelle a Casamassima, la V edizione della mostra fotografica “La Puglia dei polacchi dal 1944 al 1946… una storia in bianco e nero”, alla quale il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha concesso una propria medaglia di rappresentanza.

Promossa dall’ambasciata polacca, dal presidente della Giunta Regionale e dal Comune di Casamassima, nonché dal Sikorski Museum of London e dall’Associazione Famiglie Combattenti Polacchi in Italia, la mostra ripercorre le vicende del Secondo Corpo di Spedizione Polacco nella nostra regione, attraverso copie di documenti offerti dall’Archivio di Stato di Roma, da quello centrale di Varsavia e dalla Presidenza della Repubblica Italiana, fotografie donate da familiari e veterani, oggetti d’epoca provenienti da lasciti e collezioni private e divise militari originali del Museo Sikorski,

Suddivisa in un nuovo allestimento e curata da Gianluca Vernole, Zaneta Nawrot e Stefania Castellano, la mostra si prefigge di restituire una storia ancora tramandata solo oralmente dalle generazioni più anziane, invisibile alle fonti ufficiali, frammentata nelle diverse realtà territoriali pugliesi e nei ricordi dei sopravvissuti. Una storia costellata di amicizia, stima e grande umanità tra i militari della Polonia spossati dalla fame, dal freddo e dalla prigionia nei campi di lavoro della Siberia, e i civili pugliesi che concessero loro ospitalità in cambio di lavoro e sostentamento. L’esposizione sarà visitabile dal 2 al 7 novembre dalle 10 alle 12, e dalle 18 alle 20.

 http://www.youtube.com/watch?v=4DaFkfMvgus

Antonio Calisi

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