Polignano a mare, si aspetta il ‘sì’ della regione per la costruzione della struttura alberghiera ex ‘Agape’

Partiamo dall’inizio. Tutto è iniziato nel 1975 quando, in base al PRG (attuato 5 anni dopo), il progetto di Andidero di trasformare la zona tra Cozze e Polignano in un centro turistico-alberghiero fu bloccato perché poco “conveniente sul piano dei profitti”. A dare il colpo di grazie fula Sovrintendenzadei Beni Culturali ed Ambientali che ritenne “lesivi della peculiarità delle zone costiere i progetti di riqualificazione turistica”. Solo il 15 dicembre 2000 venne finalmente siglato l’accordo di programma tra Andidero, Regione Puglia e Comune di Polignano, secondo un accordo che prevedeva un progetto di villaggio turistico che si sarebbe chiamato ‘Agape’. E ancora dieci anni dopo,la GIEMsrl (Gruppo di Imprenditori Edili Meridionali), la quale possiede il diritto di opzione su quelle aree, ha presentato una variante del progetto, approvata il 6 dicembre 2010, e denominata ‘Parco dei Trulli’, in cui ridimensionava l’assetto ricettivo e commerciale a favore della costruzione di villette, e prevedendo anche un campo da golf annesso, per poter accedere ai finanziamenti regionali.

Il punto nevralgico è proprio la ‘variante’ al progetto, in quanto prevede un uso ‘privato’ della lottizzazione, dato che ‘private’ saranno le circa 250 villette che verranno costruite e poi vedute dal costruttore, con un guadagno stimato di circa 9-10 milioni di euro.

Dunque, in tutto questo, cosa ci guadagna il Comune? Quanto ne guadagna il territorio?

“Il territorio – ha rassicurato Angelo Raffaele Bovino, sindaco di Polignano – sarà salvaguardato anche negli scorci più belli che il nostro comune può vantare”. Il fine del progetto è quello di incentivare la ripresa economica ed occupazionale nel territorio comunale, attivando “livelli occupazionali non inferiori a 10 addetti per unità produttiva”. Dunque, la zona verrà riqualificata, l’occupazione verrà garantita e l’ambiente, si spera, sarà salvaguardato? PD, Verdi e Alleanza hanno detto di ‘sì’ al progetto a condizione che l’area sia destinata a strutture turistico-alberghiere per dare posti di lavoro ai giovani, che le aree destinate a parco urbano e ad attrezzature private di interesse pubblico siano pari a quelle previste dal PRG e che sia eliminato a valle il campo da golf previsto dalla Giem srl, del quale si hanno però già le relative autorizzazioni.

Chiaramente il progetto dovrà tenere conto della necessità di tutelare le caratteristiche paesaggistiche dei luoghi, avendo cura di ubicare i parcheggi e le eventuali attrezzature al servizio del verde pubblico, in aree ubicate oltre la linea dei300 mdal confine del demanio marittimo o dal ciglio più elevato sul mare, garantendo l’accesso pubblico al mare e quindi la balneazione attraverso appositi sentieri. Il complesso comprenderà “strutture ricettive dotate di servizi comuni di direzione, accoglienza, ristoro, intrattenimento, svago, insieme a strutture di interesse collettivo e servizi alla attività turistica, come negozi, sala congressi, cinema, impianti sportivi, discoteca, pub”, in un’area della superficie complessiva di 1.193.254 mq circa.

La riqualificazione della zona andrà a braccetto con la tutela dell’ambiente? Gli interessi privati prenderanno per mano quelli pubblici?

 

 

Mariangela Deliso

 

Maestra picchia un alunno: aveva dimenticato il quaderno

Aveva dimenticato il quaderno a casa, sarebbe questa la colpa dell’ alunno di origine cinese che frequenta una scuola primaria dell’hinterland barese. La sua maestra ha deciso che bisognava somministrargli una punizione esemplare e così, avrebbe dapprima afferrato il piccolo per una guancia, sollevandolo e poi l’avrebbe spinto contro una parete dell’aula. A questo punto, l’avrebbe schiaffaggiato, accanendosi sul collo e lo avrebbe preso a calci, insultandolo davanti ai compagni di classe.

Ma il bambino ha dimostrato più forza di quanto potesse immaginare e, una volta tornato a casa, ha raccontato alla madre, tra le lacrime, l’accaduto. La mamma lo ha prontamente portato in ospedale, dove gli sono state riscontrate lesioni compatibili con le percosse che avrebbe subito in classe e giudicate guaribili in quattro giorni.

L’insegnante è stata quindi denunciata alla polizia, che ha avviato le indagini. Gli inquirenti hanno successivamente ascoltato gli altri compagni di classe che avrebbero confermato il racconto del bambino. Alcuni di loro avrebbero anzi dichiarato di aver subito, in precedenza, dalla stessa docente, “trattamenti educativi” simili a quello toccato in sorte al piccolo che aveva dimenticato a casa il quaderno.

Eva Signorile

“BeMyApp”, maratona creativa in partenza da Bari: appuntamento il 25, 26 e 27

Oggi, nella sala consigliare del Palazzo di città, si è tenuta la conferenza stampa di presentazione del progetto, in cui è emersa, nonostante i pochi fondi, tutta la buona volontà degli organizzatori: QIRIS in collaborazione con FF3300, Laboratorio Orfeo e Effetto Domino. Entusiasmo e molte aspettative sono state espresse da Nicholas Caporusso, CEO di Qiris:

«A BeMyApp interagiranno persone diverse, che creeranno un team, capace di sviluppare un app, pronta per essere utilizzata, e che eventualmente potrà essere venduta tramite i vari market (appstore, android market ecc.) oppure all’azienda richiedente».

Tuttavia, BeMyApp è un vero e proprio laboratorio formativo per l’imprenditoria giovanile, infatti ci saranno anche tavole rotonde, workshop e tutorial volti a spiegare questo nuovo mondo tecnologico e “geek”, anche a chi è solo curioso, e vuole semplicemente informarsi. Durante la “maratona creativa” ci sarà anche un gruppo di ragazzi del liceo Socrate, che si  è offerto di fare da redazione in tempo reale della manifestazione, 23 liceali volontari, che intervisteranno, gireranno video e scatteranno foto, condividendo il tutto su internet.

“BeMyApp” è una vera e propria gara, infatti alla fine dei 3 intensissimi giorni di creazione, sarà eletto un team vincitore, che riceverà un piccolo e simbolico riconoscimento in denaro. L’assessore all’Innovazione dott.ssa Annabella De Gennaro ha ulteriormente sottolineato l’importanza del progetto, considerando anche il ruolo fondamentale che le applicazioni hanno acquisito negli ultimi anni, nella vita di ogni giorno. Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito internet di “BeMyApp“.

 

Valentina Piccoli

Ex Gasometro e Fibronit, parte la bonifica dei siti

In merito al gasometro c’è stato l’avvio dei lavori di bonifica del sito e si è, dunque, concluso il primo step del procedimento. Difatti, nei mesi di settembre e di ottobre di quest’anno, sono state svolte positivamente alcune attività, quali l’allestimento del cantiere con posa delle baracche e montaggio della pesa per gli automezzi, la demolizione del muro di cinta sul lato sud-ovest dell’area, muro di confine tra l’area da bonificare e quella che era adibita a parcheggio pubblico.

Ancora, sono state realizzate le tensostrutture di confinamento statico dell’area di stoccaggio temporaneo dei rifiuti pericolosi e non, e l’indagine visiva e fotografica dell’area allo scopo di determinare lo stato attuale di conservazione. Infine c’è stato il monitoraggio dell’aria presente in alcuni locali interrati confinanti con il sito, a mezzo dell’esplosivimetro.

Per quanto riguarda l’annoso problema dell’ex Fibronit, sito industriale nato nel capoluogo pugliese nel lontano 1935, in cui veniva lavorato all’epoca in particolar modo il fibrocemento, anche detto Eternit, il quale veniva utilizzato nell’edilizia e che poi si è rivelato dannoso per la salute dell’uomo, finalmente è pervenuto dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare un decreto autorizzatorio del direttore generale Marco Lupo, con il quale si autorizza formalmente l’inizio dei lavori di bonifica, il cui progetto era stato stabilito nella Conferenza di Servizi decisoria del 12 ottobre di quest’anno.

Bisogna comunque aspettare 60 giorni, che verranno calcolati da lunedì prossimo, 28 novembre, per la VIA, cioè la Valutazione di impatto ambientale del succitato progetto, questo perché la soluzione proposta dai tecnici è di sotterrare i materiali di scarto della bonifica e fare una “collinetta” e non di trasportarli presso degli impianti di smaltimento dei rifiuti. Infine, c’è il problema dell’immobile demaniale ex Set, problema marginale rispetto agli altri due, che non era inizialmente di competenza della Regione, ma del demanio, ma che è stato conferito alla Regione con un contratto di cessione.

Nel sito c’è un capannone di 600 metri quadri da bonificare e ripulire. L’amministrazione procederà, quindi, ad una pulizia tramite l’Amiu e poi a smaltire l’amianto presente nei lucernari del capannone.

 

Marcello Francesco Simone

 

Trattativa Bari-Meleam: caparra entro venerdì o salta tutto?

A oggi, l’unico presupposto affinchè i negoziati possano andare in porto sarebbe, però, legato al pagamento di una caparra di 5 milioni di euro, che i rappresentati della società intenzionata a rilevare il Bari dovrebbero girare ai Matarrese entro, e non oltre, venerdì prossimo.

Una cifra importante che qualora fosse versata permetterebbe la prosecuzione della trattativa: in caso contrario, invece, l’iter per il passaggio delle quote biancorosse potrebbe naufragare. Il Bari, infatti, avrebbe fatto sapere ai diretti interessati che accetterà di parlare nuovamente con l’avvocato Di Monda, rappresentate della Meleam, esclusivmente nel caso in cui l’atteso assegno circolare arrivasse in tempo negli uffici di via Torrebella.

Nelle scorse settimane, in un clima di cordialità mai registrato nelle precedenti trattative che hanno riguardato il Bari, si è proceduto con dei passaggi interlocutori atti ad avvicinare le due parti. Da un lato i Matarrese, intenzionati come non mai a mollare, dall’altra parte la società specializzata in sicurezza sul lavoro, che in seguito alla richiesta di un’accurata analisi dei conti biancorossi ha continuato a sostenere la ferma intenzione di acquistare il club.

La situazione debitoria del Bari, esaminata tramite una certosina due diligence portata avanti dai collaboratori della società bitontina, dovrebbe aver fugato le ultime remore della Meleam che, da qualche giorno, sarebbe addirittura in possesso della bozza di  contratto preliminare già inviata dai legali della famiglia Matarrese.

Siamo probabilmente giunti, dunque, al momento della verità. L’incontro decisivo è previsto per i prossimi giorni: stavolta, però, a differenza del passato, nel caso in cui la trattativa naufragasse si andrebbe verso una situazione drammatica, che metterebbe seriamente in pericolo il futuro dell’ultracentenario Galletto.

Nicola Oscar Ottati

Bari, commerciante ferito con un colpo d’arma da fuoco

Un agguato a scopo punitivo, intimidatorio, o una rapina a mano armata? Dai primi accertamenti il commerciante non ha precedenti penali né risulta legato a organizzazioni mafiose.

Secondo una prima ricostruzioni degli inquirenti il commerciante era intento a scaricare da un autocarro delle cassette di frutta, quando, sorpreso dal gruppo di delinquenti a volto coperto, è stato sparato alla gamba. I malviventi, non ancora identificati, sono fuggiti a piedi prima dell’arrivo dei soccorsi. La vittima, portata all’ospedale ‘Di Venere’ di Carbonara (Bari), dove è stata ricoverata nel reparto di Ortopedia, non è in gravi condizioni.

Non è il primo episodio di aggressione ai danni di commercianti: nei primi mesi del 2011  si sono registrati una serie di agguati e rapine che avevano nel mirino i ristoratori del centro storico di Bari e i benzinai della città. E’ stata sollevata proprio da quest’ultimi, a maggio scorso, una richiesta di aiuto concreta: le associazioni Assopetroli e Cisl Fegica hanno incontrato il prefetto facenti funzioni Antonella Bellomo per discutere delle misure di prevenzione da adottare, come rafforzare la videosorveglianza e  costruire recinzioni a protezione dei distributori, per ostacolare l’ingresso e l’eventuale fuga dei rapinatori.

«I dati che parlano di un calo dei reati predatori- sostenne allora il prefetto- sono solo una parte della verità  non sottovalutiamo la percezione della paura che stanno manifestando i cittadini».

Nell’ arco di tempo tra il maggio e il novembre 2010 nel quartiere barese di San Girolamo si verificarono 2 rapine con aggressione: la prima a danno dei titolari di una macelleria della zona che si erano rifiutati di vendere della carne “a credito” a una parente dei maliviventi e avevano fatto opposizione a una richiesta estorsiva di 400euro mensili. La seconda, che risale al novembre 2010, è avvenuta  a danno di un supermercato Sidis:  una gang di rapinatori armati di coltello fece irruzione nel supermercato e fuggì con un bottino da 500 euro.

Federica Addabbo

Bari, grave infortunio per De Paula: Torrente potrebbe reintegrare Castillo

L’ex padovano, in campo nelle ultime due partite solo grazie a infiltrazioni antidolorifiche e ciononostante in gol nella recente trasferta di Torino, potrebbe così concludere in anticipo la sua esperienza in biancorosso.

I tempi di recupero da questo genere di infortuni sono di solito molto lunghi, tanto che non si esclude che la società e il giocatore decidano di rescindere anticipatamente il contratto che li lega per questa stagione. Il 28enne capocannoniere dei Galletti insieme a Marotta con 3 reti, infatti, è giunto nel capoluogo pugliese dal Chievo Verona  in prestito con diritto di riscatto della metà.

Questa scelta, inoltre, potrebbe rivelarsi utile per la società di via Torrebella, in quanto (visto che il regolamento federale permette la sostituzione, in questi casi, di un giocatore in lista con uno fuori lista), le consentirebbe di reintegrare in rosa uno tra Castillo e Kutuzov, esclusi da Torrente a inizio stagione, come sostituto del brasiliano, andando ovviamente a risparmiare sul suo ingaggio.

E nella scelta dell’allenatore campano, potrebbe essere proprio l’argentino il favorito, visto l’atavico problema della prima punta manifestato dai biancorossi in questo primo scorcio di campionato.

Castillo, che proprio la scorsa settimana ha disputato la sua unica partita stagionale, scendendo in campo in un’amichevole contro il Locorotondo con la maglia della Primavera di Giampaolo, fu acquistato nel gennaio del 2010 dall’allora direttore sportivo Giorgio Perinetti, che gli fece stipulare un lauto triennale nonostante la sua non più verde età.

L’esperienza in biancorosso del 36enne ex Fiorentina, Lecce e Pisa (tra le altre) sinora, però, non è stata delle più fortunate, avendo segnato appena 4 gol in 30 presenze, di cui veramente poche dal primo minuto.

Torrente potrebbe provarlo già nella trasferta di giovedì sera a Marassi, dove il Bari scenderà in campo contro il Genoa nell’incontro valido per il quarto turno di Coppa Italia.

Nicola de Mola

Caso escort, confermato arresto di Lavitola

In altre parole, secondo il Tribunale del Riesame di Bari, Valter Lavitola dovrebbe starsene in carcere, se una previdente fuga all’estero e una conseguente latitanza non lo avessero strappato alle grinfie della Giustizia. Il precedente ordine di custodia cautelare era stato emesso dal gip del capoluogo pugliese per il reato di induzione a falsa testimonianza nell’ambito di una delle inchieste che vorticano intorno al caso delle escort di Bari.

Il legale dell’ex direttore dell’Avanti, Gaetano Balice, ne aveva quindi chiesto la revoca, ma i giudici del Tribunale del Riesame hanno preferito sposare la tesi dell’ordinanza firmata dal gip Sergio di Paola: Valter Lavitola potrebbe inquinare le prove e reiterare il reato. L’indagine, coordinata dal procuratore aggiunto Pasquale Drago, riguarda il giro di prostitute che Gianpaolo Tarantini avrebbe portato nelle residenze private di Silvio Berlusconi, in particolare a Palazzo Grazioli a Roma.

Per la tesi accusatoria, Valter Lavitola avrebbe fatto pressioni sul faccendiere barese Gianpaolo Tarantini affinché rendesse falsa testimonianza davanti ai giudici, sostenendo che l’ormai ex premier ignorasse che le belle ragazze portate dall’imprenditore pugliese, nelle sue residenze, fossero delle “dame di compagnia” a pagamento. Pasquale Drago, inizialmente favorevole alla revoca degli arresti, ha poi abbracciato le tesi del Gip Sergio Di Paola, che aveva emesso il precedente ordine di custodia cautelare.

Secondo Di Paola, l’ex direttore dell’Avanti, nonché ex imprenditore ittico (“pescivendolo” si era definito lui stesso) con aspirazioni a entrare in politica e legami con Finmeccanica, deve stare in galera perché potrebbe inquinare le prove a causa delle ingenti risorse finanziarie a sua disposizione e dei suoi legami con personalità molto influenti. A peggiorare il tutto, ci sarebbe anche il gusto di “Valterino”, come lo chiamano gli amici,  per le telecamere.

Dalla sua latitanza, infatti, ha rilasciato due interviste in videoconferenza: una al programma di Enrico Mentana, in onda su La7 e l’altra per la trasmissione di Michele Santoro, “Servizio pubblico”. Per il gip, in queste videointerviste, Lavitola sarebbe in grado di trasmettere messaggi ad altri indagati.

Il faccendiere è in latitanza da settembre, da quando, cioè, i pm napoletani Francesco Curcio, Vincenzo Piscitelli e Henry John Woodcock avevano chiesto e ottenuto il suo arresto. In quell’inchiesta, Tarantini e Lavitola erano indagati per aver estorto 500mila euro a Silvio Berlusconi, allora considerato parte lesa.

Gli stessi pm mutarono il reato da estorsione a “induzione a falsa testimonianza”, Tarantini fu quindi scarcerato. Il fascicolo fu poi trasmesso a Roma, dove si indaga ancora per la presunta estorsione e a Bari, dove è in piedi, invece, la tesi dell’induzione a dichiarazioni mendaci.

 

Eva Signorile

Moto2: intervista esclusiva a Michele Pirro, pilota pugliese e amico di Marco Simoncelli

In un’intervista esclusiva, il Quotidiano Italiano ha raccolto le emozioni di Michele Pirro, promessa del Motociclismo italiano e grande amico di Marco Simoncelli, suo amico nella vita privata e in pista.

Partiamo dall’ultimo risultato ottenuto. Domenica 6 dicembre hai vinto la tua prima gara nel Motomondiale, su un asfalto viscido dal primo all’ultimo giro. Che emozioni hai provato?

“È stata una gara incredibile, dopo un weekend molto particolare. Da pochi giorni avevo perso il mio compagno di team, Marco Simoncelli e ci tenevo tanto a dedicare la vittoria a lui, alla sua famiglia e a tutti gli uomini della scuderia, perchè abbiamo sofferto tantissimo”.

Con Marco Simoncelli hai condiviso diverse stagioni come suo compagno di team con la Honda. Come lo ricordi?

“Per la sua simpatia, la sua schiettezza. Voglio ricordarlo cosi, è stato un grande e spero che da lassù mi dia sempre un occhio di riguardo così come ha fatto a Valencia”.

Sei l’unico pilota pugliese al Motomondiale, come vivi questa situazione?

“Io sono l’unico pilota che rappresenta la Puglia e credo anche tutto il Sud Italia: mi rende molto felice essere stato il primo vincitore di una gara nella storia del motoclismo a livello regionale. Io amo la mia terra, sono di San Giovanni Rotondo e ne vado fiero. Spero di riuscire a regalare altre soddisfazioni ai miei tifosi conterranei in futuro”.

Il soprannome che usa simpaticamente in telecronaca Guido Meda, cioè Padre Pirro, ti infastidice o ti fa sorridere?

“Padre Pio è Padre Pio, sono arrivato fin qui anche grazie a lui. Gli chiedo aiuto e credo mi porti fortuna”.

Quali sono i tuoi progetti futuri?

“Purtroppo l’esperienza con la Moto2 sembra difficile da poter ripetere e quindi credo che dovrò passare di categoria anche se non ho ancora deciso definitivamente, ma penso proprio che la strada sia quella. Avrei preferito rimanere in Moto2 per essere più competitivo, ma in qualsiasi caso scelgo di rimanere nella squadra di Gresini con la San Carlo Honda”.

Daniele Leuzzi

Accattonaggio, un fenomeno preoccupante: vietato solo se si sfruttano i minori

schiavitù

Il colonnello del comando centrale della Polizia Municipale di Bari, Stefano Donati, ha sottolineato come l’intervento dei vigili urbani in queste situazioni trovi un limite giuridico: secondo la legge italiana l’accattonaggio, inteso come “una legittima richiesta di umana solidarietà”, non è più un reato dal 1959, a meno che questo non avvenga mediante lo sfruttamento di minori. Il minore, tuttavia, risulta essere sfruttato solo quando è in grado di camminare e chiedere da solo l’elemosina.

Tuttavia, ai sensi della legge 125 del 2008 che consente al sindaco di approvare provvedimenti “a contenuto normativo ed efficacia a tempo indeterminato”nei casi di “contingibilità e urgenza […] al fine di prevenire e di eliminare gravi pericoli che minacciano l’incolumità pubblica e la sicurezza urbana”, molti Comuni hanno limitato, se non vietato, l’accattonaggio, prevedendo per chi lo esercitava delle sanzioni pecuniarie che potevano andare da  25 a 500 euro. E’ quello che è successo in molti Comuni italiani e pugliesi, come quello di Fasano e Monopoli nei quali l’accattonaggio molesto è stato ritenuto un caso di “urgenza e contingibilità”.

Fino a che un’ordinanza sindacale del Comune di Selvazzano Dentro (Padova) che vietava l’accattonaggio anche non molesto è diventato un caso ed è stato portato davanti alla Corte Costituzionale. Questa lo scorso aprile con la sentenza 115/2011  ha ritenuto illegittimo il potere di ordinanza degli ufficiali del Governo.  L’accattonaggio non rientra tra i casi di “contingibilità e urgenza” e le sanzioni previste  sono incostituzionali ai sensi dell’articolo 23 : “Nessuna prestazione personale o patrimoniale può essere imposta se non in base alla legge”.

Per questo motivo, continua il Colonnello dei vigili urbani, quando il comando riceve di tanto in tanto lamentele da parte dei locali pubblici, che vedono i propri clienti a volte infastiditi dalla continua richiesta di elemosina, si hanno le mani legate. “Ci sono state delle denunce” dice il colonnello quando una volta giunti sul posto si è verificata la presenza di minori non accompagnati che chiedevano l’elemosina. “Tuttavia dimostrare che si tratti di uno sfruttamento spesso da parte dei genitori nei casi dei rom risulta molto difficile”.

Cosa resta da fare ai locali per tutelare i propri clienti? Il fast food “McDonald’s” situato in via Sparano 157, ad esempio, ha risolto il problema assumendo un responsabile alla sicurezza che limita l’accesso ai soli clienti oltre a controllare che non vi siano persone al di fuori degli accattoni che molestino i clienti. Il fastfood situato vicino alla Stazione centrale insieme agli altri locali della zona si prestava di più a tale fenomeno e, come spiega il responsabile del locale, “lavorare era diventato difficile anche per noi- costretti a controllare – per cui da 5 mesi a questa parte abbiamo assunto un responsabile alla sicurezza: ora si entra solo per comprare”.

Federica Addabbo

Comunicati Stampa

Gli Ultimi Articoli