Riqualificazione del nord-ovest barese, al via il secondo workshop

Ma quali sono le grandi trasformazioni che interesseranno il nord ovest barese? In primo luogo, già sabato 17, presso la sala convegni della Camera di Commercio della Fiera del Levante, si era parlato della riqualificazione del porto turistico di San Cataldo: saranno realizzati circa 400 posti-barca e un salone nautico, per due settimane l’anno, col coinvolgimento dell’ente fieristico.

E poi in cantiere ci sono il Palazzo degli Eventi della Fiera, il Piano d’Area di via Brigata Regina (costruzione del Nuovo Municipio e del parco urbano nell’area dell’ex-Gazometro), il Parco della Vittoria e i laboratori artistici nell’area dell’ex Mercato Generale; la viabilità camionale (creazione di un collegamento diretto per i mezzi pesanti tra il Porto e l’autostrada); il nuovo Palazzo di Giustizia. Infine, il waterfront di San Girolamo.

Quest’ultimo assomiglierà un po’ alla zona del “Maremagnum” e della “Rambla del Mar” di Barcellona, con una struttura coperta di circa 6.000 mq coperti, rivestita in pietra e protesa sul mare. Parallelamente, sulla destra, troverà spazio un corpo più basso e più piccolo, vetrato, che ospiterà i servizi di accoglienza, una libreria, il centro documentazione, un bar e un ristorante.

Domani, il terzo ed ultimo appuntamento per la condivisione e l’approfondimento degli studi di fattibilità, in compagnia dei responsabili tecnico-scientifici del Politecnico Nicola Martinelli, Francesca Calace, Mariavaleria Mininni e Francesco De Mattia.

Alessandra Morgese

“Il Tenco ascolta”, al via al Teatro Forma il festival dedicato alla canzone d’autore

Gli artisti che si esibiranno sul palco, a cavallo tra martedì e mercoledì, sono, per quanto riguarda i cantanti solisti, i seguenti: Mino De Santis, cantautore leccese, il palermitano Dimartino, Rosa Martirano, cantautrice cosentina e il brindisino Rino Pisani.

Per quanto riguarda i gruppi, nell’ambito della rassegna ci saranno i Favonio, gruppo musicale foggiano, il duo palermitano Iotatòla e i monopolitani Uross. I Fabularasa, gruppo barese, “giocheranno” in casa.

La conduzione della serata spetterà a Antonio Silva, storico presentatore del Premio Tenco. L’accesso all’evento è gratuito. La manifestazione, giunta alla 4° edizione, culminerà proprio con la tappa di Bari. Gli appassionati di musica sono avvisati: da domani, a Bari, la “nuova” musica d’autore sarà di casa.

Nicola Oscar Ottati

Inchiesta escort, ex pm Scelsi al Csm

Proprio oggi il Csm ascolterà l’ex pm Scelsi, adesso sostituto procuratore generale del capoluogo pugliese, nell’ambito dell’indagine disciplinare sollevata dall’esposto dello stesso Scelsi nei confronti del suo ex capo Laudati. Secondo Scelsi, il capo dei pm di avrebbe ritardato la conclusione dell’indagine su Tarantini, omettendo di far leggere, all’allora titolare d’indagine, l’informativa della Guardia di finanza, depositata nel giugno 2011, pochi giorni prima del trasferimento dello stesso Scelsi, estromettendolo da un’indagine che portava la sua firma.

Laudati verrà ascoltato a riguardo, a Palazzo dei Marescialli, il prossimo giovedì. Intanto ha già respinto ogni accusa. Il procuratore capo, per sua difesa, ha compilato una documentazione circa il suo operato alla Procura. Un fascicolo in cui sarebbero elencati e documentati presunti errori tecnici nella gestione dell’indagine, su cui lui stesso sarebbe tempestivamente intervenuto. Laudati ha avuto modo di chiarire che al momento del suo insediamento, in Procura erano già in corso diverse indagini su Tarantini e che queste sono culminate sotto la sua guida, proprio con l’arresto dell’imprenditore barese.

Intanto nuove rivelazioni spuntano fuori dagli interrogatori e le intercettazioni del “reuccio” della Sanità. Dalle registrazioni di alcune conversazioni tra il Cavaliere e l’imprenditore, si verrebbe a sapere di un ciondolo di diamanti regalato dal premier alla moglie di Tarantini, in occasione del Capodanno del 2009. Ma i regali non finiscono qui. Da una trascrizione della Guardia di finanza risulterebbero anche due biglietti per l’inaugurazione del teatro milanese La Scala, preparati dal capo del cerimoniale di Palazzo Chigi, presso il Palazzo di Città di Milano, solo tre ore dopo la richiesta di Tarantini al Premier. E l’imprenditore si disobbliga come può: un albero d’ulivo a villa Certosa, un cappotto e poi, le ragazze.

Pasquale Amoruso

Fiera del Levante, dopo il flop arrivano i cambiamenti

I baresi hanno voltato le spalle, il ticket gratis è di tradizione tanto quanto la visita annuale alla Campionaria, e poi l’aumento del prezzo ha fatto il resto. Per correre ai ripari, per tre giorni è stato possibile entrare gratis. Non è bastato.

Il calo dei visitatori dipende da una molteplicità di fattori. Malgrado la folla sul finale sempre meno persone, soprattutto giovani, sono attirate dall’evento barese, un tempo orgoglio mondiale che faceva addirittura fermare le trasmissioni tv per celebrare la tradizione.

La Fiera è simbolo di commercio, l’oggetto introvabile, l’elettrodomestico di ultima generazione era una volta appannaggio esclusivo degli espositori fieristici. Un tempo. Il commercio online, E-bay, Amazon e una miriade di altre possibilità di acquisto sul web hanno fiaccato negli anni l’entusiasmo dei vecchi acquirenti. La Fiera del Levante non può più raggiungere i primati e i fasti degli anni che furono. Non appare più come una finestra sul mondo.

Il presidente Viesti afferma che è ora di cambiar pagina, e ipotizza una “Fiera del Mediterraneo” che catturi le ultime generazioni attraverso la promozione della creatività dei giovani e al mondo dell’imprenditoria. Sarà una sfida, urge la necessità di fermare il vecchio corso che ormai si replica all’infinito ai danni del numero degli interessati e di aprirne uno nuovo.

Immancabili le parole di Nichi Vendola che, novello Tommaso Campanello, auspica una “Città del Sole” che rinnovi la Fiera del Levante:

«Da Milano a Shangai le fiere si sono rinnovate, noi invece viviamo prigionieri di una cittadella che non è adeguata a funzionare come sistema fieristico. Noi in questi spazi vogliamo creare una nuova cittadella con attività programmate per 365 giorni l’anno».

Giuseppe Del Buono

Emiliano: «Via la movida da Bari Vecchia». È polemica su Facebook

L’idea – ha precisato Emiliano dopo essere stato accusato di voler far morire il centro storico – non è abbandonare la principale zona di concentrazione della movida barese, ma «decentrare i luoghi del divertimento anche in altre zone, perché se no manteniamo un monopolio creato da chi si è comprato appartamenti e locali a Bari Vecchia anni fa a quattro soldi sapendo prima che sarebbero stati ristrutturati ed avviati con danaro pubblico».

Vedere centinaia di carte e bottiglie vuote ai piedi dei bidoni saturi o per strada, motorini che transitano indisturbati per i vicoli della città vecchia e auto parcheggiate selvaggiamente pur di non percorrere qualche metro a piedi, fanno sì che il centro di Bari si trasformi in un ingestibile «casino a cielo aperto», il cui «target non possono essere le birre ed i cicchetti», un centro confuso ed invivibile «che non dà lavoro agli abitanti del quartiere, ma solo fastidi».

Tra chi ha espresso scetticismo riguardo la progettazione del nuovo quartiere notturno sul lungomare sud, chi ha proposto un potenziamento dei servizi di trasporto fino a tarda sera e chi ha suggerito di potenziare la movida nei quartieri Madonnella e Poggiofranco, c’è stato anche qualcuno che si è sforzato di essere al di sopra delle parti, e che ha avuto il coraggio di spendere delle parole positive e di incoraggiamento per la nostra città:

«Bari Vecchia è un tesoro, una miniera economica e culturale, da cui molti possono attingere: commercianti, residenti, turisti, amministrazione ecc. È come una gran bella casa, con tutti i mobili in disordine, un casino. Dunque va riordinata, e non boicottata. Va aiutata a rinascere, e non a svuotarsi. C’è molta gente, compresi molti ristoratori che vogliono questa rinascita, questo ordine. Dunque, perché non collaborare?»

Alessandra Morgese

Il Bari non decolla, 1-1 con la Nocerina: speranze di Torrente riposte nella trasferta di Sassuolo

I sonori fischi piovuti dagli spalti semi deserti del San Nicola hanno evidenziato un malumore crescente all’interno della tifoseria che, è opportuno ricordarlo, non assiste a una vittoria casalinga del Bari da un anno. L’ultimo successo dei galletti, tra le mura amiche, è datato 26 settembre 2010: Bari-Brescia, 2-1.

Torrente, subito dopo la gara, non ha utilizzato giri di parole per commentare la brutta figura della squadra. Dopo essersi assunto le proprie responsabilità, il tecnico ex Gubbio non ha lesinato chiari riferimenti ai giocatori simbolo della compagine da lui allenata. Nel mirino dell’allenatore è finito, tra i tanti, Massimo Donati.

Il capitano, colui che con la propria esperienza dovrebbe rappresentare la garanzia per i biancorossi, è sembrato spaesato non conferendo alla squadra l’equilibrio che era riuscito, coadiuvato dal resto del centrocampo, a dispensare nelle precedenti partite.

In vista della delicata trasferta in terra emiliana, qualora l’allenatore decidesse di continuare ad insistere sul 4-3-3, sono previste variazioni. A farne le spese, tra i tanti, potrebbe essere Andrea De Falco, uno dei peggiori in campo contro la Nocerina. La probabile esclusione dell’ex centrocampista del Chievo favorirebbe il rientro nella formazione titolare, dopo la tribuna di sabato scorso, di Kamil Kopunek.

Torrente rischia grosso: un altro passo falso, questa volta contro il Sassuolo, potrebbe seriamente mettere a rischio la panchina del tecnico biancorosso.

Nicola Oscar Ottati

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Intervista esclusiva a Mariano Donda, il pupillo di Maradona

Dopo l’abbuffata di vittorie e trionfi Donda ha dovuto affrontare un periodo difficile nell’estate del 2009 a causa di un delicato intervento che ha interessato entrambe le ginocchia, operazione necessaria per risolvere l’infiammazione al tendine rotuleo che gli creava incostanza atletica.

L’approdo del nuovo tecnico Giampiero Ventura, gli fu fatale. Dopo una prima esclusione dalla rosa, Donda dovette capire la totale mancanza di fiducia da parte del neo tecnico torinese, che lo giudicò non idoneo per reggeri i ritmi serrati della Serie A. La sua parentesi di Bari lunga tre stagioni raggiunse il capolinea nell’estate del 2010, quando Donda rescisse il contratto con il Bari per ritornare in Argentina.

Dopo l’esperienza del 2010-2011 nel Godoy Cruz, squadra del massimo campionato argentino con cui totalizzò 23 presenze ed otto reti, oggi ritroviamo Donda alla ribalta della cronaca sportiva internazionale per aver segnato una tripletta nella prima partita del campionato arabo. La sua nuova squadra è l’Al-Wasl con allenatore Diego Armando Maradona.

Per questo lo abbiamo raggiunto telefonicamente in esclusiva per raccogliere le sue impressioni sull’attuale stagione calcistica e i ricordi relativi all’esperienza nel capoluogo pugliese:

Cosa ricordi della tua esperienza di Bari?

“Mi ha lasciato molte cose, nella stagione 2008-2009 abbiamo vinto il campionato di Serie B grazie ad una squadra forte e abbiamo giocato quasi tutte le partite al massimo delle nostre potenzialità. L’ultimo anno però è stato difficile, mi sono sentito solo e nessuno della società e dello staff tecnico ha creduto minimamente in me dopo l’intervento ad entrambe le ginocchia. Visto il trattamento che ho ricevuto la decisione migliore è stata quella di andarmente o ho deciso per la risoluzione del contratto in maniera consensuale”.

Oggi come ti senti?

“Donda è un giocatore vivo, sto giocando club arabo dell’Al-Wasl allenato da Diego Armando Maradona e nella prima partita ufficiale ho realizzato la mia prima tripletta della carriera contro l’Al-Jazira. L’esperienza di Bari mi ha fatto cresciere e mi ha lasciato più forte e maturo per affrontare la mia nuova esperienza. Certo mi capita spesso di pensare alla poca fiducia che ha avuto nei miei confronti il presedente del Bari, Vincenzo Matarrese e oggi spero si sia pentito di non avermi aspettato nel momento del bisogno. Ritornerei a Bari per salutare gli amici e la gente che mi ha voluto sempre bene. Con alcuni di loro mi sento spesso su internet, Bari è stata una parte fondamentale della mia vita”.

Segui ancora il Bari, anche dopo la retrocessione in serie B della passata stagione?

“Io auguro il meglio al Bari, la città del mio cuore. Mi è dispiaciuta la retrocessione in serie B anche perchè in campo c’erano tanti miei compagni. Penso che nella vita come nel calcio nessuno ti regala nulla, quindi le sconfitte saranno state il frutto di qualcosa che non andava. L’importante è guardare avanti e cercare di risalire”.

I tuo progetti futuri?

“Ho un altro anno di contratto con l’Al-Wasl e alla prima partita di campionato ho fatto tre gol. Subito dopo le reti ho pensato a Matarrese e a come si sentiva nel vedermi segnare e giocar bene come tre anni fa, dopo non aver creduto in me. Chi non vive di calcio non capisce che nella vita di ogni atleta ci sono degli alti e dei bassi, avevo bisogno di un pò di pazienza da parte della società e dello staff medico. Ma oramai è andata, e sono contento così”.

Com’è Maradona come allenatore?

“Maradona è uno di noi, come cantavano i suoi tifosi del Napoli. E’ una persona semplice ed è un grande motivatore. È un professionista e  spero di far fruttare al meglio la fiducia che ripone in me. I suoi metodi di allenamento sono semplici a stretto contatto con noi, sempre alla ricerca del dialogo e dell’aiuto. Certo ammetto che il calcio italiano rispetto a quello arabo è totalmente diverso, ma io mi ci trovo molto bene”.

Daniele Leuzzi

 

“European Smart Cities&Communities”, Bari c’è

Sono 120 milioni i cittadini europei, cioè circa il 40% della popolazione, che vivono in città di media grandezza. Il progetto “European Smart Cities&Communities” nasce proprio con l’intento di premiare alcune di queste città, sulla base di precisi fattori di riferimento.

Le città candidate saranno inserite in una graduatoria stilata sulla base di 6 aree: “economy”, “people”, “governance”, “mobility”, “environment” e “living”, cui saranno attribuiti 74 indicatori e fattori. Una città può definirsi “smart”, cioè “intelligente”, quando la combinazione dei risultati ottenuti nelle sei aree, mostra chiaramente uno sviluppo sostenibile e duraturo nel tempo.

Sono 256 le città europee candidate e ne saranno premiate 70. Le “virtuose” riceveranno un finanziamento totale di 11 miliardi di euro in dieci anni. Bari si candida con un programma di intervento che coinvolge in maniera organica tutte le sei aree previste dal progetto e, in particolare, quella relativa al tema dell’energia.

Il capoluogo pugliese ha infatti aderito al “Patto dei sindaci” che si impegna a ridurre le emissioni di CO2 superando gli obiettivi dell’Ue per il 2020. Il Comune ha pertanto siglato un accordo con Enel che prevede l’utilizzo di fonti rinnovabili, mobilità elettrica ed edilizia sostenibile.

Al momento, Bari risulta essere l’unica città meridionale italiana ad aver accettato la sfida. Attualmente, le città più “smart”, si trovano sparse tra Finlandia Germania e Benelux: si annuncia quindi una competizione agguerrita per il nostro capoluogo.

 

Eva Signorile

 

La Giunta rinuncia al San Nicola, tessere addio

Il dubbio, però, che si tratti di un tentativo del sindaco di placare le lamentele per il pasticcio dei biglietti omaggio per la Fiera riservati ai consiglieri comunali rimane. Nei giorni scorsi è stata infatti resa nota questa clamorosa gaffe che il direttore generale del Comune, Vito Leccese, ha cercato di spiegare adducendo la volontà di consentire ai consiglieri comunali di «partecipare agli eventi programmati all’interno della Fiera».

Il fatto che, per la 75esima edizione della Campionaria, tutti o quasi abbiano dovuto pagare l’ingresso, non ha certo aiutato a spiegare il fattaccio. A ogni modo, il gesto voluto dal sindaco resta e, per lui, tifoso biancorosso, lo sforzo dev’essere stato rilevante: anche in questo caso, tuttavia, c’è un “ma”.

I maligni potrebbero pensare che la decisione del primo cittadino miri a raggiungere due obiettivi: da un lato mettere a segno un bel colpo in ottica sondaggi elettorali, dall’altro cercare di defilarsi dal legame con una realtà, quale quella della squadra di via Torrebella, che non sta attraversando un momento facile.

L’inizio di campionato del Bari, quantomeno zoppicante, e la perdita, durante la sessione estiva del calciomercato, dei pezzi pregiati della rosa, malamente rimpiazzati da giocatori di belle speranze, potrebbero aver accelerato il processo di allontanamento di Emiliano dai colori biancorossi, un legame per il quale il primo cittadino è stato più volte contestato sia da una parte della popolazione barese che dall’opposizione di centrodestra.

 

Angelo Fischetti

Comunicati Stampa

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