“È necessario che gli ospedali pubblici garantiscano sempre e comunque diritto di cura a chiunque. Indipendentemente dalle opinioni personali”. Così afferma Giancarlo Vincitorio, referente regionale in Puglia dell’Associazione Alleanza italiana Stop 5G, alla luce di quanto accaduto a due coniugi di Barletta, che non avrebbero potuto accedere al reparto oncologico dell’ospedale cittadino perché senza green pass e tampone pur avendo regolare prenotazione per sottoporsi alla terapia. Dopo aver ricevuto la segnalazione, Vincitorio ha chiesto risposte immediate al Direttore generale dell’Asl BAT, perchè “il diritto alle cure deve essere garantito a tutti, anche ai pazienti sprovvisti di green pass”.

Servirà a poco affermare che impedendo l’accesso di pazienti privi di green pass si tutelano gli altri pazienti e il personale sanitario vaccinato. La mia richiesta di spiegazioni è finalizzata a tutelare i diritti anche di coloro che la pensano diversamente su questo argomento e anche a capire perché, dall’inizio della pandemia ad oggi, l’avvocato Alessandro Delle Donne, non abbia pensato o non sia riuscito a realizzare spazi ospedalieri dedicati a coloro che, per propria scelta, sono sprovvisti di green pass così come accade, ad esempio, nelle terapie intensive. Dispiace inoltre evidenziare che, quasi certamente, i due coniugi avrebbero potuto accedere al reparto oncologico se in quella mattinata fossero stati sottoposti, preventivamente, a tampone dai sanitari ospedalieri. Il caso segnalato è riferito a Barletta ma sono sicuro che potrebbe riguardare quasi tutte le altre strutture sanitarie pugliesi e pertanto sarebbe necessario un intervento chiarificatore anche del presidente della Regione Michele Emiliano” prosegue il referente regionale dell’Associazione Alleanza italiana Stop 5G.

La denuncia arriva da una donna, affetta da sensibilità chimica multipla (MCS) e da elettroipersensibilità ai campi elettromagnetici ( EHS) classificata invalida al 100% e da suo marito, paziente con tumore. Le tabelle delle attività sanitarie aggiornate al 18 gennaio 2022 e ricomprese nei livelli essenziali di assistenza (LEA), stando a quanto evidenziato da Giancarlo Vincitorio, comprenderebbero anche quelle riabilitative e terapeutiche e le cure oncologiche rientrano certamente anche nei LEA. Inoltre, il marito invalido, a cui sono state precluse le terapie oncologiche, non era in possesso di valido green pass e la donna che lo accompagnava, invalida al 100%, era esentata dalla vaccinazione Covid proprio a causa della sua specifica patologia, come confermato dalla documentazione medica in suo possesso. Un particolare che, secondo Vincitorio, aggraverebbe la situazione di discriminazione venuta a crearsi.

Non è tardata ad arrivare la risposta dell’Asl. “Le disposizioni sono chiare da tempo. Abbiamo garantito da sempre e a tutti accesso alle cure anche a chi, per ragione diverse, non ha potuto ottenere il green pass. La notizia del mancato accesso di un paziente nel presidio ospedaliero di Barletta – spiega il Commissario straordinario della Asl Bt, Alessandro Delle Donne – non ci consente di conoscere il dettaglio di quanto accaduto. Nomineremo immediatamente una commissione interna per capire cosa sia successo, perché è apparentemente contrario rispetto a quanto disposto sia a livello regionale che aziendale.”

“Quando accade che i pazienti non sono in possesso di green pass procediamo con il tampone internamente. Questo per assicurare la massima sicurezza a pazienti e operatori. E questo è accaduto più volte anche per pazienti afferenti alla unità operativa di Oncologia. In questo caso stiamo cercando di capire quanto accaduto perché è davvero lontano dalla prassi. L’attenzione della unità operativa di Oncologia è massima e lo è stata anche nei periodi di più elevata difficoltà operativa. L’attività non si è mai fermata” conclude Delle Donne.