La nostra inchiesta giornalistica è stata talmente certosina, che alla fine ha dato i suoi frutti sperati dalla maggior parte della popolazione pugliese. Stando a quanto siamo riusciti ad apprendere da fonti regionali, due giorni fa Domenico Ragno, il direttore generale dell’Arif, l’Agenzia Regionale per le attività Irrigue e Forestali, è stato convocato nella sede della Presidenza.

Al suo ritorno in ufficio si è messo al lavoro e ha prodotto la lettera che potete leggere nella galleria fotografica. Detta in parole povere, il numero uno dell’Arif è stato costretto  – non con un coltello s’intende – a chiedere ai dirigenti i nomi di eventuali figli e parenti assunti come interinali negli ultimi anni.

La Regione Puglia, dalla quale dipende il carrozzone Arif, vuole “un quadro chiaro della situazione riguardo l’argomento e al fine di adottare ogni eventuale accorgimento teso a garantire la trasparenza della gestione amministrativa”. La pacchia dunque potrebbe essere finita, soprattutto nell’emblematico contenitore di raccomandati che è il Progetto Maggiore, giunto a un bivio di trasparenza.

Per fare questo, con la lettera a firma di Ragno: “…Si richiede di comunicare se sussistano eventualmente rapporti di parentela, a qualsiasi titolo, tra il personale interinale utilizzato negli ultimi 2 anni e il personale dipendente dell’Agenzia (a tempo determinato, indeterminato e in distacco, di ogni livello)”. Peccato che la missiva sia indirizzata solo alle cosiddette P.O. (Posizioni Organizzative). Al momento, infatti, non è prevista una corrispondenza tra il direttore generale Ragno, i consiglieri regionali e in ogni caso con tutte le persone che in qualunque modo hanno a che fare con le istituzioni.

Certo, fa riflettere che proprio il direttore generale chieda i nomi dei figli di…, forse dimenticando che all’inizio dell’anno ha deliberato l’assunzione di 10 unità tramite Agenzia interinale, inserendo nel pacchetto la figlia del Sindaco di un comune salentino.

Per stare tranquilli che al Presidente Emiliano non sfugga qualche nome, alleghiamo il primo articolo, quello in cui abbiamo scritto nomi, parentele e rapporti in genere. Siamo del parere che il posto fisso, a maggior ragione negli enti pubblici, bisogna conquistarlo avendo concorso ad armi pari, quelle della conoscenza e della preparazione. La richiesta fatta dalla Regione Puglia tramite il direttore generale va nella direzione giusta.