Il clima politico a Bari si surriscalda mentre si avvicinano le elezioni comunali, con il governatore Michele Emiliano che si inserisce nel dibattito proponendo la possibilità di primarie tra due figure di spicco: Michele Laforgia, penalista di fama, e Vito Leccese, capo di gabinetto del sindaco uscente Antonio Decaro.

L’incontro informale tra Emiliano e Laforgia nella sede dello studio Polis, che ha celebrato il decennale della società di professionisti legali, sembra indicare un tentativo di pacificazione e un segnale di apertura verso le primarie. Tuttavia, Laforgia ha manifestato le sue riserve riguardo a un processo da lui definito “pieno di ombre”, facendo riferimento ad atti giudiziari che avrebbero evidenziato artifizi in consultazioni precedenti.

Il governatore Emiliano, al contrario, ha sottolineato di non avere preconcetti e di appoggiare il candidato in grado di offrire la piattaforma più partecipata e inclusiva possibile. Il suo intento è quello di non marginalizzare alcuna componente del governo amministrativo degli ultimi vent’anni, cercando un percorso unificante.

Le considerazioni di Emiliano sembrano andare oltre la mera scelta tra Laforgia e Leccese, enfatizzando l’importanza di una piattaforma politica che coinvolga tutte le componenti del centrosinistra barese. A tal proposito, l’opzione Leccese, nonostante sia apprezzata da chi è vicino ad Antonio Decaro, potrebbe mancare di legittimazione politica se non si integrasse pienamente nel corpo vivo del centrosinistra barese.

L’ipotesi di gazebo unificanti emerge come una possibile via di uscita, cercando di coinvolgere tutti gli attori chiave e di evitare la formazione di schieramenti fissi. Tuttavia, resta da risolvere il ruolo dei tre “candidati-Findus” del Pd – Marco Lacarra, Pietro Petruzzelli e Paola Romano – “congelati” dal partito. Emiliano spinge per una ricomposizione del quadro politico, auspicando che i protagonisti siano disposti a fare un passo in avanti per l’unità e non dare vantaggi al fronte del centrodestra, sempre più forte grazie all’apprezzamento per il governo di Giorgia Meloni.