Si è tenuta questa mattina, nella sala giunta di palazzo di Città, la presentazione del calendario antifascista che l’assessorato comunale alle Culture ha realizzato in collaborazione con ANPI Bari, ARCI Bari, CGIL Bari, IPSAIC e con le sigle del Coordinamento antifascista di Bari e provincia (Libera, Link, UDS Bari, Zona Franka).

Alla presentazione sono intervenuti l’assessora Ines Pierucci, Pasquale Martino e Nicola Signorile per ANPI, Domenico Ficco per CGIL, don Angelo Cassano per Libera, Giulia Lenoci per Link Bari, il direttore del Museo Civico Francesco Carofiglio e Milena Pavone e Roberta De Toma, docenti dell’Istituto di Istruzione secondaria di secondo grado Rosa Luxemburg di Acquaviva delle Fonti.

Oltre all’impegno corale che ha coinvolto l’insieme delle realtà antifasciste e democratiche della città, attraverso il quale sono state individuate le date commemorate, il calendario è stato realizzato con l’importante contributo creativo di studentesse e studenti che l’anno scorso hanno frequentato l’ultimo anno del Liceo Artistico dell’Istituto Rosa Luxemburg di Acquaviva, che ne hanno curato la parte grafica nel corso di laboratori svolti assieme a Pigment Workroom. Il calendario è divenuto, poi, oggetto fisico e culturale grazie all’impegno in fase realizzativa e di stampa del Museo Civico e della Mario Adda Editore.

Le immagini e le grafiche del calendario si intrecciano con storie e temi che compongono l’identità e la memoria antifascista della città. La copertina del calendario, immagine che ricorre anche nel mese di agosto, richiama le vicende dell’assedio fascista alla Camera del Lavoro di Bari Vecchia e della resistenza del comitato dell’Alleanza del lavoro guidato da Giuseppe Di Vittorio, Filippo D’Agostino e Rita Maierotti nell’agosto del 1922.

“Ringrazio le forze democratiche e antifasciste della nostra città e tutte le realtà e le persone con le quali abbiamo realizzato questo calendario, che è frutto di un grande lavoro corale e che ci consente di conservare e rafforzare la memoria di diversi momenti identitari fondamentali per la nostra città – ha dichiarato Ines Pierucci -. Sono tante le date che abbiamo voluto raccontare, partendo dai giorni, a gennaio, del primo congresso dei Comitati di Liberazione Nazionale al Piccinni, di cui abbiamo celebrato nelle scorse settimane l’ottantesimo anniversario alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Con queste date ricordiamo il ruolo che tante persone e tanti luoghi di Bari, come la Città vecchia, hanno avuto nella nostra storia antifascista, e contribuiamo a diffondere la storia di una città accogliente, capace di guardare agli altri come ricchezza umana e culturale. Il sapere e la cultura ci aiutano a contrastare tante incertezze che, in questo momento storico, viviamo in Europa, e che possiamo affrontare proprio con la conoscenza e con la memoria. E per questo, è ancor più importante aver realizzato questo calendario assieme alle nuove generazioni. Questo calendario si inserisce all’interno della strategia culturale che, con il sindaco Decaro e tutta l’amministrazione, abbiamo portato avanti in questi anni, con la quale abbiamo coniugato l’identità della nostra città con uno sguardo europeo. Bari è una città antifascista, dobbiamo continuare a dirlo e non dobbiamo dimenticarlo. Oggi lo facciamo attraverso questo simbolo, che racchiude tanta storia e tanta cultura”.

“Questo calendario antifascista è un simbolo importante della nostra storia, ed è anche un concreto risultato di anni di rapporto virtuoso tra un’amministrazione comunale attenta alla memoria e alla storia di Bari e un largo insieme di forze democratiche che, in grande sinergia, in questi anni hanno provato a far uscire questa città da una tendenza all’oblio e alla dimenticanza che in passato l’aveva contraddistinta  – ha dichiarato Pasquale Martino -. In questo senso, anche le recenti celebrazioni dell’ottantesimo anniversario del primo congresso dei Comitati di Liberazione Nazionale hanno rappresentato un grande successo. Le passeggiate nei luoghi della storia antifascista della nostra città con le ragazze e ragazzi che hanno poi lavorato al progetto grafico sono state un momento molto importante di questo percorso, che non è affatto rituale, perché i calendari civili sono una forma davvero necessaria per la costruzione della nostra memoria pubblica. Dobbiamo sempre continuare a ricordare cosa è successo nella nostra città, per questo, aver realizzato questo calendario è uno dei meriti di questa amministrazione comunale, e ci auguriamo che questo forte impulso alla memoria e a far conoscere la nostra storia, prima di tutto alle nuove generazioni, possa proseguire”.

“Aver realizzato questo calendario è davvero un risultato molto importante, perché tenere viva la memoria della nostra storia antifascista significa rendere più saldi i valori della nostra Costituzione e i diritti che essa difende e che sono scalfiti al suo interno – ha sottolineato Domenico Ficco -. Ben vengano, quindi, iniziative come questa, realizzate con uno sforzo collettivo, proprio come quello con cui anni fa si è realizzata una mappa antifascista della nostra città. Questa, infatti, è bene ribadirlo, è una città antifascista e la memoria di questa storia è un patrimonio pubblico irrinunciabile, dal quale passa non solo l’idea, ma la pratica stessa delle libertà delle quali godiamo grazie a persone che si sono battute, spesso a costo della vita. Contro ogni tendenza all’oblio, quindi, ricordare lungo tutto l’anno, tutti gli anni, diventa per tutte e tutti noi garanzia della continuità di questa storia: la certezza che quando non ci saranno più testimoni reali di molti avvenimenti, nessuno potrà mai mettere in discussione la nostra memoria, perché l’avremo tramandata intatta alle nuove generazioni, così come le precedenti generazioni hanno fatto con noi”.

“E’ importante vivere l’impegno per la memoria nel senso di un antifascismo che guarda alla storia, e allo stesso tempo si interroga anche sull’attualità e sulla contemporaneità – ha dichiarato don Angelo Cassano -. Per Libera l’antifascismo è un valore fondamentale, anche perché il connubio tra mafia e fascismo è stato molto forte, come dimostrano molti studi storici. C’è sempre un rischio di oblio della nostra storia, un rischio che, assieme, dobbiamo contrastare. Il ruolo di Libera, per questo, si fonda proprio sulla memoria e sull’impegno, che oggi, qui con voi, è impegno per mantenere sempre viva e attuale la storia della nostra città. Ed è importante l’esercizio dell’impegno per declinare l’antifascismo nelle nostre scelte quotidiane: aiutando le persone, nella direzione indicata dalla nostra Costituzione, difendendo i diritti e la dignità di tutti. Sono questi i valori fondamentali su cui si fonda la nostra storia antifascista. Per noi, quindi, la lotta per la legalità passa anche da questo: dal valore della memoria, con l’auspicio che questo strumento possa arrivare a quante più persone possibili”.

“Siamo felici di essere stati parte di questa iniziativa, un calendario di memoria civile che ci ricorda che Bari ha avuto un ruolo importante nelle vicende antifasciste del nostro Paese – ha affermato Giulia Lenoci -. E, spesso, protagonisti di queste vicende sono stati molte e molti giovani, che ricordiamo in tante commemorazioni, penso a persone come Benedetto Petrone, un simbolo del ruolo degli studenti nella nostra storia antifascista. Crediamo, quindi, che le nuove generazioni debbano continuare ad avere un ruolo centrale in questa storia, e nel preservare e coltivarne la memoria, praticandone il senso ogni giorno. Noi lo facciamo, nei luoghi della formazione, per costruire una cultura capace di mettere al centro i valori dell’antifascismo, che vanno riempiti ogni giorno di significato, attualizzandoli, impegnandoci per una società e per un mondo più giusto. Per una memoria collettiva capace di vivere nel presente, ogni giorno. Il fatto che questo calendario sia stato realizzato con un grande sforzo collettivo, infine, è sicuramente un grande valore aggiunto di questa iniziativa, e rinnoviamo il nostro impegno a collaborare per altre iniziative come questa”.

“Abbiamo accolto molto volentieri l’invito a partecipare a questa iniziativa così importante, mettendo a disposizione la nostra esperienza – ha proseguito Francesco Carofiglio -. Al Museo Civico, quotidianamente, cerchiamo non solo di dare spazio alla nostra storia, ma anche di renderla viva costruendo progetti culturali attorno ad essa, con il nostro lavoro, le nostre redazioni e la Mario Adda Editore. Grazie, quindi, a tutti i partner di questa importante collaborazione, con la quale, tutti assieme, abbiamo contribuito a conservare la nostra memoria”.

“Ringraziamo l’assessora Pierucci, portando il saluto del nostro Istituto e siamo felici del risultato di questa bella collaborazione tra istituzioni pubbliche e altre importanti realtà -hanno dichiarato le docenti Milena Pavone e Roberta De Toma -. Questo calendario è un esempio di come si possano coinvolgere ragazze e ragazzi in percorsi e iniziative che consentono a loro e a tutti noi di recuperare una memoria che è parte irrinunciabile del nostro patrimonio civile e che è fondamentale trasferire proprio alle nuove generazioni, con il loro impegno. La scuola dà sempre più un ruolo primario alla valorizzazione della memoria e all’educazione civica, che è una competenza sempre più trasversale tra le discipline. Anche per questo, ci auguriamo che quello che ci ha visti realizzare questo calendario sia solo l’inizio di un impegno: perché le date restano, ma lo sforzo per declinarle e ricordarle va tenuto sempre vivo”.

Le date commemorate:

28-29 gennaio 1944: Nel Teatro Piccinni di Bari si tiene il primo Congresso dei Comitati di Liberazione Nazionale, libera assemblea dei rappresentanti dei partiti antifascisti.

15 febbraio 1945: Il partigiano Filippo Fusco (Carbonara 1923) cade in combattimento in Jugoslavia.

2 marzo 1925: Assassinio nel centro di Bari di Luigi Gurakuqi, scrittore e politico democratico albanese, vittima del regime di re Zog favorito dal fascismo italiano.

4 aprile 1944: Il partigiano Rocco Giove (Bari 1922) cade in combattimento in Jugoslavia.

9 aprile 1945 : Esplosione del piroscafo Charles Henderson nel porto di Bari. Muoiono centinaia di lavoratori, numerosi edifici della città vengono distrutti o subiscono danni.

15 maggio 1945: Data presunta del decesso del partigiano Giuseppe Zannini (Bari 1917) per sfinimento nel Lager di Mauthausen.

 4 giugno 1973: Morte di Tommaso Fiore, intellettuale e politico, principale punto di riferimento dell’antifascismo barese.

28 luglio 1943: Eccidio di via Niccolò dell’Arca. 20 manifestanti antifascisti, molti giovanissimi, vengono abbattuti dal fuoco dell’esercito badogliano e dei fascisti. 70 sono i feriti. Fra i morti, Graziano Fiore figlio di Tommaso.

1-2-3 agosto 1922: Assedio fascista alla Camera del Lavoro di Bari Vecchia e resistenza del comitato dell’Alleanza del lavoro guidato da Giuseppe Di Vittorio, Filippo D’Agostino, Rita Maierotti.

2 agosto 1980: Strage neofascista della stazione di Bologna. Bari conta sette vittime, il più alto numero di una singola città dopo Bologna.

9 settembre 1943: Attacco tedesco al porto e in altri luoghi di Bari. Vittoriosa difesa di militari (guidati dal gen. Nicola Bellomo) e civili (fra i quali il giovane Michele Romito). Sei caduti italiani, insigniti di medaglie al valore.

15 settembre 1943: Inizio delle trasmissioni di Radio Bari. Nel gennaio seguente Candidus, il commentatore di Radio Londra, indicherà Radio Bari come esempio di libertà e democrazia.

27 settembre 1945: I partigiani Angelo Valle (Bari 1917) e sua moglie Gianna Giglioli, sono fucilati in provincia di Vicenza.

16 ottobre 1944: Il partigiano Emanuele Italiano (Bari, 1918) muore in combattimento a Upega (Cuneo).

29 ottobre 1943: A Bari si iniziano a pubblicare i giornali dei partiti antifascisti. Bari è il centro dell’editoria libera in Italia.

28 novembre 1977 : Benedetto Petrone, 18 anni, studente lavoratore della città vecchia, comunista,  aggredito in pieno centro e assassinato da una squadraccia uscita dalla sede del MSI.

29 novembre 1977: Oltre trentamila manifestanti, operai, impiegati, studenti, protestano per l’assassinio di Petrone e sfilano per le vie cittadine fino a piazza Libertà, luogo del delitto.

2 dicembre 1943: L’aviazione tedesca bombarda il porto di Bari affondando oltre venti navi, provocando la morte di un migliaio di militari oltre ai civili e causando il disastroso versamento di iprite nelle acque portuali.