Il settore dell’ossigenoterapia è in subbuglio, come avevamo annunciato nei giorni scorsi l’Ugl Puglia ha proclamato lo stato di agitazione e un’assemblea sindacale retribuita, davanti alla Presidenza della regione Puglia; a fine anno scade infatti l’appalto per la fornitura e distribuzione delle bombole di ossigeno, se tutto resta invariato centinaia di addetti resteranno senza lavoro.

Puglia Life, Vitair, Balice Ossigeno e Balice Michele Ossimac, sono queste le aziende che si sono ritrovate per far sentire la loro voce forte e chiara al presidente della Puglia, Michele Emiliano, sordo alle proposte finora avanzate. Per molti pazienti l’accesso alle bombole di ossigeno è vitale, nel senso letterale del termine, come abbiamo documentato nelle scorse con la nostra inchiesta.

In tempi di pandemia da coronavirus, la cosa è diventata molto più complicata, tanto che in rete ha preso a circolare l’appello a restituire quelle non più utilizzate, promosso da medici a farmacisti. La loro distribuzione è cosa meno banale di quanto si possa pensare. Ciò nonostante, la Regione tira dritto per la sua strada.

“Questa manifestazione è la nostra ultima speranza – ci ha detto Massimo Cesareo, funzionario commerciale – dal 1° gennaio circa 250 famiglie saranno messe in mezzo alla strada a causa di una decisione assolutamente irresponsabile da parte del presidente della Regione Puglia. Come aziende abbiamo tentato di sederci attorno a un tavolo tecnico con Emiliano, da parte sua abbiamo ricevuto sempre la stessa risposta, la gara di appalto non può essere revocata, cosa smentita circa due mesi fa da lui stesso che ha bloccato la gara per le protesi, se n’è vantato prima delle elezioni. Ha messo attorno a un tavolo le aziende, le associazioni di categoria, le sanitaria, quello che noi chiedevamo, ed è arrivato a un accordo quadro”.

“La cosa da ridere  – ha sottolineato Cesareo – è che nel nostro settore l’accordo quadro già c’è, le aziende erano pronte a sedersi al tavolo per migliorare la qualità del servizio che offriamo e per scendere di prezzo. Le aziende che hanno vinto la gara sono una tedesca, una francese e due del nord, quelle locali saranno costrette a licenziare i dipendenti”.

“È una situazione tragica – ha aggiunto Alfredo Ricupero, addetto alla manutenzione dei contenitori criogenici delle bombole – le nostre famiglie la stanno vivendo male, speriamo che la situazione si sblocchi perché non possiamo andare avanti in questo modo”.

“Siamo qui a protestare dopo una serie di richieste d’incontro che abbiamo presentato – ha ricordato Antonio Caprio segretario generale Ugl Bari – per cercare di garantire l’occupazione a circa 200 lavoratori che rischiano di rimanere a casa, perché è stato affidato un nuovo appalto, senza inserire la clausola di salvaguardia come previsto dalla legge regionale, della fornitura e della distribuzione dell’ossigeno. Questi lavoratori operano da oltre 20 anni nel settore, le nuove società che si sono aggiudicate l’appalto pare che addirittura non abbiano il personale per poter soddisfare le esigenze dei cittadini. Chiediamo alla Regione che questi lavoratori possano essere ricollocati nelle nuove società aggiudicatarie, questi ragazzi – ha concluso Caprio – conoscono casa per casa, cittadino per cittadino a cui affidano l’ossigeno”.