Palese, Santo Spirito, Giovinazzo, Trani, Andria, Corato, Ruvo, Terlizzi e di nuovo Giovinazzo. Un vero e proprio “tour” della Puglia che Antonio, uno dei 45 consegnatari dell’azienda che si occupa di distribuire contenitori e bombole d’ossigeno nel Barese e nel nord del Barese, dovrà fare in un solo giorno.

Sono le 5.30 del mattino e ci mettiamo in viaggio per raggiungerlo e seguirlo dai primi attimi della sua giornata lavorativa, per capire quali sono i rischi del mestiere e con quali stati d’animo si affronta questo periodo d’emergenza.

“Ci sono tante richieste da pazienti e farmacie – racconta -. Non riusciamo a soddisfare tutti, sono tantissime. Si è sottovalutato il problema, noi ci mettiamo del nostro ma non basta”.

Tuta protettiva, mascherina, disinfettante ogni qualvolta si entra in contatto con un caso positivo o con un nuovo paziente. Un lavoro stancante non solo fisico, come testimoniato dall’affanno di Antonio, ma anche psicologico.

“Invito chi ha bombole inutilizzate a casa di restituirle perché possono salvare la vita di altre persone – conclude -. C’è chi ha paura di poter averne bisogno in questo periodo e se le tiene vicino al comodino ma serve collaborazione da parte di tutti, l’ossigeno è diventato ancora di più preziosissimo”.