Il primario oncologo Vito Lorusso, arrestato ieri, 12 luglio, in quanto colto in flagranza di reato e accusato di aver ricevuto soldi dai pazienti per saltare la fila delle liste d’attesa, è stato sospeso cautelarmente dal servizio.

Il direttore generale dell’Istituto Tumori Giovanni Paolo II di Bari, Alessandro Delle Donne, ha demandato “all’ufficio procedimenti disciplinari ulteriori provvedimenti, secondo quanto previsto dalle norme vigenti”. “Consapevoli che il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e che, peraltro, vige il principio di non colpevolezza fino a sentenza passata in giudicato, è bene ribadire che bisogna essere inflessibili con chi, in cambio di denaro, promette vie preferenziali – ha spiegato Delle Donne -, pertanto, non faremo sconti a nessuno, nell’interesse di tutelare sia i lavoratori che i pazienti, a cui è dovuta assistenza, ma anche rispetto e attenzione”.

Inoltre il direttore generale ha garantito “massima disponibilità e piena collaborazione alle Forze dell’Ordine e alla Procura per fare chiara luce sulla vicenda”. “I fatti contestati, ove confermati, sono però gravi ed impongono nella esclusiva responsabilità personale di chi li ha commessi e, pertanto, non possono gettare discredito sul lavoro di quanti, in questo Istituto, lavorano con coscienza ed empatia nel solo interesse dei pazienti – ha proseguito il medico -. Non possono e non devono essere tollerate condotte denigratorie nei confronti di un sistema sanitario pubblico che, nonostante le tante criticità, garantisce cure gratuite a tutti e non possono minimamente offuscare o scalfire il processo inarrestabile di crescita che, questo Istituto sta perseguendo e che è certificato dagli organi di controllo della Regione Puglia e del Ministero della Salute”.