Dove si fa la coda…io cerco di evitarti ovviamente tutti quei…quelle rotture di palle”, queste le ultime parole pronunciate dal primario dell’Istituto Tumori “Giovanni Paolo II” di Bari, Vito Lorusso, prima di essere arrestato ieri, 12 luglio, mentre sembrerebbe stesse ricevendo del denaro da un paziente oncologico in occasione di una visita di controllo, che dovrebbe essere garantita gratuitamente dal sistema nazionale sanitario.

Il professionista, direttore e responsabile di un’Unità Operativa Oncologica Medica, è accusato di concussione e peculato, in quanto avrebbe promesso ai pazienti in cura di avere delle agevolazioni nelle tempistiche in cambio di soldi. Lorusso, stando agli inquirenti, avrebbe “percepito indebitamente somme di denaro, sia nell’ambito delle prestazioni rese durante la sua attività di servizio pubblico (vedi percorso follow up) che in quelle di ‘intramoenia’ al di fuori di ogni contabilizzazione presso il cup”.

L’inchiesta coordinata dalla Procura di Bari sarebbe partita grazie alla denuncia avanzata da un parente di un malato oncologico defunto. Nel corso delle indagini sono emersi “elementi comuni a tutti gli episodi”, ovvero “da una parte” sembrerebbe esservi stata una “situazione di sudditanza psicologica” in cui si sarebbero trovate le “parti offese”, e dall’altra sarebbe stato constato “un modus operandi del medico che con minacce implicite” avrebbe costantemente criticato “il servizio sanitario nazionale nonché i suoi stessi colleghi con le affermazioni intercettate dagli investigator”.

Il primario è stato arrestato durante un’operazione della sezione di Polizia giudiziaria del Tribunale di Bari, coordinata dal pm della Procura di Bari, Chiara Giordano, e subito dopo essersi reso conto di quanto stava accadendo si è sentito male ed è stato trasportato in ospedale. Al momento si attende che la Procura esamini gli elementi in possesso dei Carabinieri, per poi decidere il da farsi in merito alla formulazione della richiesta al gip sulla convalida dell’arresto e all’eventuale ordinanza di custodia cautelare

L’accaduto è stato commentato dal direttore generale dell’Istituto Oncologico, Alessandro Delle Donne: “Avendo appreso della vicenda dalla stampa, aspettiamo eventuali notifiche dalle Forze dell’Ordine. Siamo sgomenti e indignati e, qualora i fatti fossero confermati, non faremo sconti a nessuno“.