La giudice Maria Francesca Mariano, responsabile delle indagini preliminari presso il Tribunale di Lecce, è nuovamente al centro di inquietanti minacce mafiose. Da settembre, la magistrata è sotto scorta a causa di gravi minacce di morte, e ieri mattina, nuovi eventi macabri hanno scosso la tranquillità del capoluogo salentino.

All’alba, nei pressi dell’abitazione della giudice, è stata trovata la testa recisa di un capretto, con accanto un coltello e tracce di sangue. Un messaggio criptico, scritto con il sangue, è stato rinvenuto sul luogo, aggiungendo ulteriori elementi all’intimidazione. La giudice ha prontamente allertato la Polizia di Stato, che ha avviato un’indagine per decifrare il messaggio e identificare gli autori di questo terzo episodio intimidatorio.

Maria Francesca Mariano è stata oggetto di continue minacce, inclusa una lettera firmata col sangue che faceva riferimento a riti satanici e al desiderio di vederla morta. La sostituta procuratrice della Direzione distrettuale antimafia Carmen Ruggiero è stata coinvolta in minacce analoghe ed è anch’essa sotto scorta.

Le indagini si concentrano sui legami con i clan della Sacra corona unita, in particolare tra clan sanvitesi e foggiani. Si sospetta che tali intimidazioni siano connesse all’inchiesta antimafia denominata “The Wolf” della Dda di Lecce, che ha portato a un’ordinanza di custodia cautelare a luglio, emessa proprio dalla giudice Mariano.

Il presunto clan coinvolto in “The Wolf” ha svolto un ruolo significativo nella criminalità organizzata brindisina, con accuse che spaziano da reati legati alla droga ai tentati omicidi e alla violenza privata. La speranza degli investigatori è che alcuni membri dei clan coinvolti possano decidere di collaborare con la giustizia.

La magistratura sta indagando sulla possibilità che le minacce possano provenire da individui legati all’inchiesta, con la recente scelta di collaborare con la giustizia da parte dei fratelli Ciro e Giuseppe Francavilla, ritenuti esponenti della mafia foggiana, che potrebbe influire sul futuro del presunto clan.

L’udienza preliminare per i 38 indagati coinvolti in “The Wolf” è prevista per il 6 marzo presso l’aula bunker della casa circondariale di Lecce. Nel frattempo, la giudice Mariano continua a vivere sotto la minaccia costante, con la speranza che la luce delle indagini possa presto dissipare l’ombra delle intimidazioni che incombe sulla sua vita e sulla sua professione.