Si fa fatica a immaginare una vita senza Silvio Berlusconi. Lo ha scritto Massimo Gramellini in un articolo pubblicato ieri, 13 giugno, su Corriere della Sera. Vorrei aggiungere: si fa veramente fatica. Genio, campione di generosità, abile statista, megalomane, donnaiolo, imbroglione: comunque il leader politico, il presidente e l’imprenditore sia stato dipinto da ammiratori e critici, ha rappresentato un’Italia in cui tutti, per trent’anni, si sono identificati. Ecco perché si fa così fatica a immaginare il futuro del nostro Paese senza Silvio Berlusconi. Non perché non esista un futuro, non perché sarà migliore o peggiore, quanto perché Berlusconi è stato dal 1994 la condicio sine qua non che giustificava ogni espressione individuale: politica, economica, sportiva. Tutti siamo stati chiamati a essere pro-Berlusconi o contro-Berlusconi. Di fatto, è stato l’inventore del bipolarismo, dell’idea che potesse esistere un grande partito moderato (mai del tutto realizzata). La sua figura è stata utilizzata per portare avanti quell’idea, abilmente strumentalizzata, secondo cui o si è comunisti o si è nostalgici del fascismo.

Silvio Berlusconi era, anche, un eccellente seduttore. C’è poco da discutere: è riuscito a prendere il voto di milioni di elettori nettamente schierati pur definendosi moderato, ha conquistato anche le classi meno abbienti pur essendo enormemente ricco, è riuscito a far stringere la mano a Vladimir Putin e George W. Bush. E anche qui, si fa fatica a immaginare un mondo senza il Cavaliere: mai nessuno è stato criticato e bersagliato, stimato e ringraziato nella politica estera italiana quanto lui. Nessuno, più del patron di Mediaset, è stato etichettato come la più grande fortuna o la più grave disgrazia del Bel Paese. In questo senso, “Silvio” è stato ciò che milioni di italiani hanno odiato e disprezzato, oppure stimato e sognato di emulare in vita. Dal grande imprenditore all’accusa di essere un uomo vicino alla mafia, dal genio visionario all’immagine del “puttaniere” che aveva capito l’importanza di una figura femminile a condurre le tv. Dal muro liberale contro l’ascesa dei comunisti in Italia, al rimprovero di essere la causa della crisi economica. Una delle caratteristiche principali della figura di Berlusconi, in tutte le sue vesti, sono state alcune iconiche dichiarazioni che hanno suscitato nei suoi confronti ammirazione o disprezzo.

Politica, Sport, donne: le dichiarazioni più iconiche

L’Italia è il Paese che amo. Qui ho le mie radici, le mie speranze, i miei orizzonti” è la frase con cui Silvio Berlusconi, nel 1994, annuncia al mondo la sua discesa in campo politico. Pazzo, per molti: la politica è un mondo di squali e ne farà presto conoscenza. Un riconoscimento unisce ammiratori e critici del Cav, ed è la forza dell’ottimismo e la determinazione dell’uomo Silvio Berlusconi, tutta racchiusa in questa sua dichiarazione: “Non ho mai visto un pessimista riuscire in qualcosa“. Il politico è riuscito, come sostenuto sopra, a conquistare anche il voto delle classi meno agiate, pur essendo un uomo di celebre ricchezza. “Tutti abbiamo letto Marx. C’è chi l’ha solo letto, e chi l’ha capito. Chi l’ha letto è diventato comunista, chi l’ha capito è diventato liberale“, disse Berlusconi da leader di Forza Italia.

Un ego smisurato e un trasparente narcisismo hanno accompagnato Silvio Berlusconi in ogni fase della sua vita. Per molti un borioso pieno di sé, per altri un simpatico uomo di successo. “Malato io? io sono Superman. Anzi, Superman a me fa ridere“, affermò l’ex premier. E poi: “Non conosco nessuno all’altezza della situazione quanto Silvio Berlusconi“. A chi lo accusava di essere un cultore della personalità rispondeva: “Non sono un maniaco dell’immagine, cerco soltanto di essere professionale“. E a chi invece lo definiva un imbroglione dal passato oscuro: “Mentre tu perdevi tempo con il ’68 io diventavo Paperon de’ Paperoni“. In politica estera, per sancire il suo filo-atlantismo, fece discutere la celebre dichiarazione: “Io sono sempre dalla parte degli Stati Uniti, prima ancora di sapere come la pensano“.

Con le donne, più che in politica e nell’imprenditoria, Silvio Berlusconi ha avuto un rapporto travagliato. Sono le donne che, più di ogni elettore, dipendente o calciatore, hanno amato o detestato il Cavaliere. E sono proprio le dichiarazioni di Berlusconi in ambito femminile che hanno fatto più scalpore nel mondo. C’è da dire, infatti, che il leader di Forza Italia non ha mai nascosto, neanche davanti a eventi di portata internazionale, la sua passione per vizi, tentazioni varie e ironia sul sesso. Tra queste, anche affermazioni inopportune come “Rosy Bindi è più bella che intelligente“. Non che dall’altra parte ci sia stato sempre il massimo rispetto, va detto. “Donne, votate per noi, per me che ho dato la caccia al vostro amore tutta la vita. E sono più bello di Letta“, ha dichiarato in un video su TikTok durante una campagna contro il Pd di Enrico Letta. Ai suoi calciatori del Monza promise: “Se vincete contro Juve o Milan vi faccio arrivare nello spogliatoio un pullman di troie“.