Sullo scioglimento del Consiglio d’Amministrazione di Acquedotto Pugliese con conseguente la uscita di scena del vicepresidente Nicola Canonico, arriva l’affondo puntuale del Movimento 5 Stelle. Dopo l’intervento di Mario Conca, che già aveva espresso dubbi sulla questione, oggi altri otto consiglieri pentastellati sono intervenuti sottolineando come possa essere una grande occasione per rifondare e far ripartire l’Ente.

“Emiliano non può nominare nessuno dei membri del vecchio CdA né realizzare quanto abbiamo sentito dalle parole della moglie di Di Cagno Abbrescia – attaccano i portavoce del Movimento 5 stelle – non può insomma continuare in direzione ostinata e contraria al buon senso come ha fatto finora. Dia subito un segnale di cambiamento: inizi a rispettare la legge regionale n. 24 del 1978, attualmente vigente”.

I cinquestelle ricordano come il governatore pugliese abbia, fino ad oggi, ignorato il grido di dolore dei cittadini rimasti ancora senza acqua ai piani più alti dei condomini o per morosità altrui o perché non raggiunti dalle condutture idriche. Questi chiedono ad Emiliano dopo i numerosi illeciti e ingiustizie sulla gestione del personale in Acquedotto Pugliese, di scrivere una nuova pagina di storia di AqP “dando finalmente concretezza alle parole “partecipazione” e “trasparenza” che tanto facilmente pronuncia nelle trasmissioni televisive.”

“I pugliesi – incalzano i pentastellati – vogliono la ripubblicizzazione di Acquedotto Pugliese e il M5S ha dimostrato che è possibile realizzarla. Ci sono inoltre numerose emergenze a cui lavorare e un fallimento totale nella gestione del personale a cui porre rimedio. Emiliano – concludono – recuperi in fretta il tempo malamente perso finora e scelga altri campi per le sue battaglie e ambizioni politiche senza giocare con le vite dei dipendenti o con il fabbisogno di acqua potabile dei pugliesi.”