Giugno rovente all’Oncologico di Bari, non solo per il gran caldo di questo periodo. Da mesi la Fials denuncia alcune situazioni particolarmente gravi, ma finora non è successo niente, così Mimmo Losacco, sindacalista aziendale della Fials, ha scritto tre lettere di fuoco alla direzione dell’Istituto Tumori di Bari, annunciando la proclamazione dello stato di agitazione.

AMBULATORI DI ONCOLOGIA MEDICA –  “Senza personale non si va da nessuna parte”, scrive Losacco senza giri di parole. “Non è più possibile spremere come limoni le attuali risorse infermieristiche in servizio presso gli ambulatori di oncologia medica, non provvedere alle dovute sostituzioni e compromettere lo svolgimento delle attività a danno degli operatori e degli utenti”. Il grido di allarme è accorato: “Non se ne può più, adesso basta. Il 18 giugno, tanto per fare un esempio in servizio c’erano solo tre unità. “Si parla tantissimo di umanizzazione ma mi permetto di affermare senza ombra di smentita che gli ambulatori di oncologia oggi sono l’emblema della disumanizzazione del paziente in tutti i sensi e non per colpe ascrivibili agli operatori. Non è possibile che in uno stesso Istituto ci siano due lati della medaglia e che gli ambulatori di Oncologia Medica siano considerati la cenerentola dell’Oncologico di Bari”. Alla luce di quanto denunciato la Fials ha chiesto un incontro urgente al direttore generale, Antonio delvino.

DIVISE DA LAVORO – “
Questo Istituto sembra essere diventato l’Ospedale di Arlecchino, dove in più UU.OO. ci sono professionisti che indossano divise di colori e materiale diverso”, tuona Losacco. “Certamente nessuna colpa è ascrivibile ai menzionati colleghi, che per cause di forza maggiore, ovvero per via della pessima qualità del materiale delle divise fornite dall’attuale ditta aggiudicataria del servizio di lavanolo, hanno dovuto provvedere a loro spese all’acquisto di indumenti idonei per l’esercizio della professione. Ad oggi risulta che inspiegabilmente nessuna contestazione è stata mossa da codesta Amministrazione alla attuale azienda aggiudicataria dell’appalto, come ad oggi risulta che inspiegabilmente nessun provvedimento è stato preso per la fornitura di divise da lavoro per il personale O.S.S. (che utilizza ancora la divisa dell’ausiliario) e per il personale addetto al servizio autisti.

SERVIZIO AUTISTI – “Il parco auto aziendale dedicato alle attività assistenziali, inspiegabilmente risulta carente e questo non permette il completo impiego delle risorse umane addette al servizio autisti a fronte di un esborso economico in favore di società esterne”, continua il sindacato. Quale arcano si cela dietro l’assenza di provvedimenti in merito?.

SPAZI – Le segnalazioni inoltrate dalla FIALS in merito ad una non imparziale assegnazione degli spazi ad oggi non hanno trovato nessun riscontro. “Si invitano le SS.VV. in indirizzo a voler trascorrere un’intera giornata presso gli ambulatori di Otorinolaringoiatria per capire che i nostri non sono capricci – tuona la Fials -, ma richieste sacrosante nell’interesse assoluto della dignità professionale degli operatori e della incolumità dei pazienti”. Quale arcano si cela dietro l’assenza di provvedimenti in merito?.

FRONT OFFICE – “Sono anni che denunciamo l’indecenza dell’accampamento all’ingresso principale dell’Istituto denominato indegnamente front office – si legge ancora nella denuncia – ma ad oggi inspiegabilmente nessun provvedimento è stato preso.

CENTRALINO – “Tra i mesi di luglio ed ottobre – viene detto – il servizio di centralino, perderà per quiescenza 2 unità e vedrà in servizio solo 2 operatori, di cui uno non vedente. Ad oggi nessun provvedimento è stato preso in merito, atteso che per la Fials non è assolutamente dignitoso considerare il servizio di centralino un servizio di serie B quando nel vicino IRCCS  De Bellis di Castellana Grotte, lo stesso è operativo H24 pur in virtù di un inferiore e considerevole numero di dipendenti in servizio”.

REPERIBILITA’ – “Nella giornata del 16 giugno è stata disposta in maniera unilaterale ed arbitraria da parte di codesta Amministrazione la reperibilità nello stesso turno di 2 tecnici afferenti alla SSD di Patologia Clinica. tale disposizione per la Fials lede i principi fondamentali della contrattazione integrativa aziendale e se ne chiede pertanto l’immediata revoca; il fondo disagio Area Comparto non è il Pozzo di San Patrizio dal quale attingere per risolvere inadempienze e mala gestione delle risorse umane. Tutto ciò – spiega la Fials  nonostante il monito proposto con nota prot. n. 170/SA/2019 del 31.05.2019, in spregio alle normative contrattuali vigenti che regolano l’istituto della pronta disponibilità Area Comparto. Inoltre nessuno ha preventivato il fatto che a seguito della predetta ed illegittima disposizione di servizio, è fatto obbligo della Amministrazione garantire il riposo. Ove i 2 tecnici contemporaneamente fruiranno del riposo, le attività ordinarie da chi ed in che modo saranno garantite al netto dei congedi, permessi e limitazioni varie?

REPERIBILITA’ DA REMOTO – “Sembrerebbe imminente la partenza di questo nuovo modo di assolvere alle urgenze, assolutamente non condiviso dalla Fials, che per di più non è supportato da nessuna procedura aziendale senza la quale ci sarebbero seri rischi per lo svolgimento delle attività del personale tecnico.

CARENZA DI PERSONALE TECNICO –  L’attuale carenza di personale tecnico, non garantisce assolutamente la fattibilità della doppia pronta disponibilità atteso che la stessa è nel momento in cui non viene avvallata dalle OO.SS. in sede di delegazione trattante.

ATTIVITA’ DI BARCODE – Ad oggi nessuna notizia giunge in merito al software acquistato da questo Istituto e mai utilizzato, che snellirebbe del 70% le attività di barcode che non possono e non devono essere garantite né dal personale tecnico né tantomeno dal personale infermieristico, ma può essere benissimo cooptato per queste attività il personale afferente alla Ditta esterna.

Il blocco delle denunce che attanagliano la SSD di Patologia Clinica, sono solo alcune delle criticità. Il reparto vivrebbe, in continuità con il recente passato, un periodo di mala gestio e cattiva organizzazione, che inevitabilmente e “non per campanilismo sindacale, porta il nome e cognome dell’attuale Direttore di SSD, il quale non garantisce la propria presenza tutti i giorni nella fascia antimeridiana e che nei fatti a parere della Scrivente non è in grado di tutelare le professionalità Area Comparto della SSD Patologia Clinica e pertanto si chiede la rimozione dell’incarico”. Per queste ragioni la Fials sta pensando di “denunciare agli organi compatenti una serie di anomalie che stanno comportando un gravissimo nocumento economico e professionale per questo Istituto”. Infine, ma non per ultimo, un problema particolarmente sentito.

Si tratta della riduzione ricoveri per carenza personale presso la U.O.C di Oncologia Medica e di Oncologia Patologia Toracica. “Con nota n.11974 e 11970 del 13.6 sono state evidenziate le criticità in cui versano la UOC di Oncologia Medica e la SSD di Oncologia Patologia Toracica conseguenti alla attuale carenza di personale infermieristico ed OSS.

“Considerato che l’attuale dotazione organica di infermieri e OSS non consente la copertura ottimale dei turni, considerata la fruizione delle ferie estive programmate, considerate le assenze per malattia e permessi 104, al fine di garantire  standard assistenziali ottimali e soddisfare con efficienza ed efficacia le esigenze dei pazienti ed evitare situazioni di rischio, si comunica che a partire dal 19/06/2019 le richieste di ricovero saranno contingentate”.

“È tempo di dare risposte concrete a tutte le questioni denunciate – conclude Losacco –  preannunciando, in assenza di provvedimenti in merito, l’inevitabile proclamazione dello stato di agitazione del personale dipendente”.