Due ore e mezza per riuscire a parlare con un operatore del Cup, Centro Unico ci Prenotazione, del Policlinico di Bari. Quando lo incontriamo, Giovanni è un bel po’ agitato, sta cercando di prenotare una visita endocrinologica a pagamento per la moglie, in intramoenia, senza successo.

“Sto girando come un matto, mi hanno dato quattro numeri di telefono, ma non risponde nessuno” ci dice col respiro affannato e la voce preoccupata, oltre che concitata. Forse complice l’aura positiva della nostra troupe, al primo tentativo Giovanni trova un operatore libero.

“So che anche voi state facendo il vostro lavoro – dice a chi lo ascolta dall’altor lato del telefono -, ma io è da stamattina che sto impazzando appresso a voi” senza intenzione di puntare il dito contro chicchessia o addossare colpe.

Ironia della sorte, ma c’è poco da ridere, alla fine della telefonata viene fuori che per prenotare la visita Giovanni è costretto ad andare direttamente allo studio del medico in questione, manca infatti il numero di telefono per contattarlo. L’appello è a migliorare il servizio per il bene di tutti, operatori compresi.