I Carabinieri della Compagnia di Barletta hanno dato esecuzione a 8 ordinanze di custodia cautelare in carcere per rapina, ricettazione e porto illegale di armi nei confronti di un gruppo criminale che annovera soggetti di Andria e Orta Nova. Alcuni destinatari della misura sono strettamente correlati alla criminalità organizzata operante nel Nord Barese e nel Basso Foggiano.

La misura cautelare è stata disposta dal G.I.P. del Tribunale di Trani su richiesta della locale Procura a seguito di una specifica attività d’indagine condotta dai Carabinieri di Barletta, nei confronti di QUAGLIARELLA Riccardo, 36enne, di Andria; QUACQUARELLI Giuseppe, 34enne di Andria; POLICHETTI Angelo, 53enne di Andria; TROIA Sabino, 44enne di Andria; ALICINO Giuseppe, 47enne di Andria; DE GIOVANNI Riccardo, 44enne di Andria; CASSANO Riccardo, 42enne di Andria e DI PALMA Gerardo, 31enne di Orta Nova (FG).

L’indagine trae origine da 2 rapine commesse ai danni di autoarticolati che trasportavano T.L.E. avvenute lo scorso febbraio nel territorio del comune di Barletta. L’attività investigativa ha accertato l’esistenza di articolati contatti e forme di collaborazione tra la criminalità della provincia BAT e quella del Basso Foggiano, infatti un membro dell’organizzazione, destinatario di misura cautelare (pluripregiudicato residente a Ortanova), sfruttando la conoscenza di quel territorio e usufruendo di una rete di collaboratori esterni vicini alla locale criminalità organizzata offriva (nell’agro del basso foggiano) il necessario supporto logistico per occultare i tir oggetto di rapina e la relativa merce, come avvenuto lo scorso maggio quando la banda con estrema violenza ha assaltato su una strada provinciale un autoarticolato in località Montaltino facendo perdere immediatamente le sue tracce trasportando il mezzo e la merce ivi contenuta nelle campagne del basso foggiano dove il tutto è stato fatto sparire in poche ore.

Il gruppo criminale estremamente pericoloso ha utilizzato un rodato e violento modus operandi, caratterizzato dalla minuziosa preparazione delle rapine, mediante numerosi sopralluoghi con preordinate “imboscate” finalizzate all’assalto dei mezzi; l’utilizzo di autovetture apripista e vedetta; selezionati furti di automobili di grossa cilindrata utilizzate per la fase operativa e successivamente date alle fiamme; modalità paramilitari dell’azioni criminose caratterizzate dall’uso di armi da guerra e disturbatori di frequenza di notevole potenza per interdire le comunicazioni e gli antifurti satellitari.

Nel corso delle indagini, coordinate dalla Procura di Trani, sono stati recuperati un Iveco Magirus con rimorchio e un Volvo con rimorchio oggetto di furto con buona parte delle merce trafugata dal consistente valore economico, apparecchiature di ultima generazione dedite a disinibire i segnali di comunicazione (jammer) e un Iveco Magirus oggetto di rapina, al termine di un rocambolesco inseguimento lungo la S.S. 16 nel corso del quale, i rapinatori hanno causato volontariamente un sinistro stradale che ha coinvolto l’auto di
servizio con a bordo alcuni militari, i quali hanno comunque proceduto all’arresto in flagranza di 2 membri dell’associazione criminale per “ricettazione e resistenza”.

Sventato anche un assalto ad un furgone portavalori recuperando nelle immediatezza dei fatti un fucile mitragliatore kalashnikov con nel serbatoio munizioni cal. 7.62, un fucile calibro 12, 1 fucile a canne mozze con matricola abrasa, una striscia chiodata e un furgone Fiat ducato oggetto di furto. Le armi sono state inviate al Raggruppamento Carabinieri Investigazioni Scientifiche con sede in Roma dove attualmente sono in corso accertamenti specifici.