Alla fine lo abbiamo trovato, il giovedì pomeriggio, giorno in cui il presidente Francesco Biga, per circa due ore si reca nella sede della BariMultiservizi. Alle 16.15 lo abbiamo “intercettato” a pochi passi dall’ingresso dell’ente pubblico che gli assicura uno stipendio di circa 5.000 euro al mese, in via Oberdan.

Nessuna risposta, perché lui, Biga, non rilascia dichiarazioni. Se non altro adesso i suoi datori di lavoro, i baresi, potranno conoscerne le fattezze. Avremmo voluto sapere se è vero che limita la sua presenza al solo giovedì pomeriggio, eccezion fatta per pochi altri impegni e incombenze, oppure se con i soldi degli utili la società pubblica di servizi non avrebbe potuto invece assicurare una migliore gestione dei giardini.

Sarebbe stato interessante conoscere le ragioni della concessione di tre mansioni superiori e un incentivo salariale ad alcuni dipendenti, o perché siano stati assunti una mezza dozzina di giardinieri perché altri erano stati spostati a fare i custodi. Non ultimo, avremmo gradito le sue scuse per la sosta prolungata di alcuni dipendenti al bar e perché uno di loro aveva provato a sabotarci l’auto.

Invece, niente, ci siamo ritirati con la promessa di una seconda querela dopo quella fattaci dalla Banca di Credito Cooperativo di Palo del Colle, di cui lui è presidente. Mai ci siamo permessi di mettere in discussione il suo lavoro presso l’istituto di credito, anzi. Proprio per la sua dedizione al lavoro, oltre che all’attività di avvocato, molti dei suoi datori di lavoro, i baresi, credono non sia la persona giusta per dirigere la BariMultiservizi.