Continua l’inchiesta sull’Ospedale Covid nella Fiera del Levante, a Bari, e sulla gestione degli appalti, che ha visto come protagonista l’ex dirigente Mario Lerario, in carcere dal 23 dicembre con l’accusa di aver intascato tangenti. Il 27 gennaio, la Gdf ha eseguito delle perquisizioni, su disposizione della Procura di Bari, per “la ricerca di documentazione inerente l’appalto per la realizzazione dell’ospedale Covid sito presso la Fiera del Levante di Bari, nonché agli ulteriori appalti connessi all’emergenza pandemica”.

Gli investigatori si starebbero muovendo su 6 persone, tra cui l’unico -al momento- indagato, per turbativa d’asta e falsità ideologica: l’imprenditore Domenico Barozzi, procuratore della società di Altamura “Cobar Spa” (acronimo di Costruzioni Barozzi). Dopo la perquisizione dell’azienda e il sequestro di computer e documenti, Vito Mormando, difensore di Barozzi, che ha seguito dettagliatamente tutto il momento della perquisizione stessa, dice che tutto si è svolto ponendo l’attenzione “solo ed esclusivamente su documenti di carattere ingegneristico e tecnico-contabile relativi all’appalto”. L’indagine si sta concentrando in modo capillare sulla procedura di affidamento dei lavori al raggruppamento di imprese che fa capo a Barozzi e sui costi di realizzazione, stimati inizialmente in circa 9 milioni e poi saliti a oltre 17 milioni di euro. Mormando incalza: “Siamo assolutamente certi che in tempi ragionevoli potremo chiarire qualsiasi dubbio che gli investigatori possano avere”.