“La Cassazione, pronunciatasi su un caso molto simile, ha confermato la sentenza della Corte d’Appello di Roma che ha condannato gli imputati per il reato di abuso d’ufficio”. Pietro Venneri, segretario regionale della Cisal, ci va giù durissimo.

Il caso a cui fa riferimento è quello per cui Ama, società interamente di proprietà del Comune di Roma, è stata condannata per aver violato le disposizioni previste dal decreto legge 175/2016 in materia di assunzione del personale. Per quale motivo il segretario regionale della Cisal bacchetta pesantemente il Comune di Bari? A spiegarlo è lui stesso in una lettera inviata ad Antonio Decaro, al direttore generale del Comune, Davide Pellegrino, alla Procura Regionale della Corte dei Conti e alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bari.

“Nel 2019 – scrive Venneri – l’Amtab spa ha assunto a tempo determinato due unità, violando la disciplina inderogabile, prevista dal d.lgs 175/2016 che impone alle società interamente partecipate dal pubblico (come l’Amtab spa, il cui capitale sociale è interamente del Comune di Bari) di reclutare personale con selezione pubblica, imparziale e trasparente”.

Senza entrare troppo nei dettagli tecnici dell’art.35 com.3° del decreto legge 165/2001, riportati fedelmente nella lettera, la disciplina per le procedure di reclutamento trova applicazione “per tutte le assunzioni, sia a tempo indeterminato che determinato” ricorda il segretario Cisal, che sempre riferendosi allo stesso d.lgs. 175/2016 di cui sopra ricorda: “I contratti di lavoro stipulati in assenza dei provvedimenti o delle procedure di cui al comma 2, sono nulli”.

“È palese – sottolinea – che l’assunzione da parte di Amtab spa di due unità a tempo determinato senza alcuna selezione pubblica, imparziale e trasparente, è affetta da nullità insanabile”. “Il fatto che l’articolo 25 del regolamento aziendale per le assunzioni consente di procedere alle assunzioni a tempo determinato senza selezione pubblica, non sposta di una virgola il problema, dato che la Legge è fonte di grado superiore rispetto al Regolamento dell’Amtab”. Fin qui, i fatti esposti dal segretario regionale della Cisal, che però va oltre.

“Tali criticità – sottolinea – sono state già evidenziate dal Collegio Sindacale dell’AMTAB Spa nella relazione di report trimestrale al 30 giugno 2019 e dalla nota 12 dicembre 2019 del
Direttore di Ripartizione del Comune di Bari, dott. ing. Vito Nitti, e per altro verso, sono state confermate anche dalla Giurisprudenza della Sezione Lavoro del Tribunale di Bari che con sentenze n.1706/2020 e N. 2281/2020 sulle suddette assunzioni ha rilevato che l’art.19, commi 2 e 4, D.Lgs. 175/2016, senza distinguere tra contratti a tempo indeterminato e contratti a termine, imponeva (ed impone), a pena di nullità, il rispetto dei principi di trasparenza, pubblicità e imparzialità, nonché dei principi di cui all’articolo 35, comma 3, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n.165″.

“Dunque – evidenzia – trattandosi di disposizioni imperative, ai fini della loro osservanza non era necessario alcun previo intervento giurisdizionale di invalidazione o disapplicazione di regolamenti aziendali di segno differente”.

“Stante la colpevole inerzia dell’AMTAB Spa – conclude Venneri – si invita il Comune di
Bari e per esso il Sindaco ed il Direttore Generale ad agire in giudizio per la declaratoria di nullità delle suddette assunzioni, ricordando che, in forza dell’articolo 1421 cc, salvo diverse disposizioni di legge, l’azione di nullità può essere fatta valere da chiunque vi ha interesse e può essere rilevata d’ufficio dal giudice”.

Proprio di recente, il tema dei concorsi e delle assunzioni nelle società pubbliche baresi è tornato di auge. Ultimo in ordine di tempo, il consigliere comunale della Lega, Fabio Romito, che ha invocato l’intervento di Antonio Decaro dopo che diverse sigle sindacali hanno chiesto l’immediato ritiro in particolare del bando di selezione pubblica per collaboratore d’ufficio, i cui requisiti sono ritenuti illegittimi.