foto di repertorio

Dopo un periodo di detenzione in carcere, a Ivan Caldarola sono stati concessi i domiciliari con la misura della sorveglianza attiva attraverso il cosiddetto braccialetto.

Il 13 marzo, in pieno lockdown da coronavirus, il 20enne Ivan Caldarola, figlio del boss Lorenzo del clan Strisciuglio, si era costituito presso gli Uffici della Questura di Bari.

Caldarola era stato tra i promotori della rivolta e dell‘evasione dal carcere di Foggia del 9 marzo. Il 20 enne fu accompagnato in Questura dal suo avvocato, Attilio Triggiani.

Il giovane rampollo del clan era stato arrestato per tentata estorsione ai danni di una ditta di onoranze funebri nel quartiere Libertà oltre che per aver sparato contro un circolo ricreativo.