Tentata estorsione aggravata, porto e detenzione illegali di armi da fuoco. Sono queste le accuse che gravano sulle teste dei 7 arrestati nel blitz della Polizia avvenuto sabato scorso in via Francesco Petrelli al quartiere Libertà.

La locale Direzione Distrettuale Antimafia ha eseguito i provvedimento nei confronti del 19enne Ivan Caldarola, del 19enne Antonio Raggi, detto “Tonino con gli occhiali”, del 19enne Federico D’Addiego, della 20enne Simona Morea, del 24enne Giovanni Claudio Cassano e di Vito Lamanuzzi, il 22enne famoso per le sue sparizioni. Antonio Raggi, inizialmente irreperibile, è stato bloccato ieri mattina all’aeroporto di Bari-Palese mentre rientrava da Sharm el Sheikh.

Sono tutti ritenuti componenti di un gruppo criminale con base operativa nel quartiere Libertà, contiguo al clan Strisciuglio, al cui interno le attività investigative hanno evidenziato il ruolo egemone di Caldarola Ivan, figlio di Lorenzo Caldarola, attualmente detenuto e storico esponente apicale del predetto clan.

Le indagini, supportate da attività tecniche, sono state avviate dalla Squadra Mobile nel novembre scorso, a seguito dell’incendio dei locali di una ditta di onoranze funebri del quartiere Libertà. È stato documentato in particolare che la richiesta estorsiva manifestata nei giorni precedenti all’incendio attraverso una esplicita pretesa di denaro e con minacce dirette non è stata evasa, motivo alla base del grave atto estorsivo.

Il gruppo criminale, la sera del 24 dicembre scorso, si è reso inoltre responsabile di una vera e propria “stesa” esplodendo numerosissimi colpi d’arma da fuoco, in aria e all’indirizzo di una saracinesca di un circolo ricreativo del quartiere Libertà. Il numero dei colpi e la loro rapida successione fanno ritenere che tale gesto non sia stato altro che la manifestazione della potenza criminale del gruppo, delle capacità di intimidazione nei confronti della collettività e di controllo del territono di loro pertinenza.

La pericolosità di Ivan Caldarola è emersa ancor di più nelle ore immediatamente precedenti il fermo, quando lo stesso si è attivato per reperire un fucile kalashnikov in pochi giorni, da utilizzare verosimilmente per ben più gravi azioni criminali.

Nel corso dell’esecuzione dei provvedimenti cautelare sono state eseguite numerose perquisizioni che hanno consentito di rinvenire e sequestrare due pistole, 50 munizioni di vario calibro, un giubbotto antiproiettile, 300 grammi di eroina e 22 grammi tra hashish e marijuana. Nella giornata di ieri il Gip di Bari ha applicato a tutti gli indagati la custodia cautelare in carcere.