La Procura Antimafia di Bari ha impugnato la scarcerazione del 23enne Hakim Nasiri: il ragazzo afghano arrestato e poi rimesso in libertà lo scorso 12 maggio. Secondo il pubblico ministero Roberto Rossi il nodo della questione sarebbe quello del passaggio dall’adesione ideologica al compimento di condotte concrete di supporto al terrorismo. Per il magistrato i video e le foto trovate nei telefonini degli indagati sarebbero spiegabili solo nella prospettiva di sopralluoghi di obiettivi con presenza di folle di persone in poco spazio, tali che un eventuale attentato provocherebbe un numero elevato di vittime, o obiettivi militari.

Nell’atto di appello vengono dunque elencati gli indizi a sostegno dell’accusa e i luoghi immortalati da foto e video: centri commerciali, aeroporto, mezzi delle forze dell’ordine, hotel in Italia e in Inghilterra, foto con personaggi istituzionali. Nell’ambito dell’indagine, oltre all’accusa di terrorismo internazionale, c’è anche quella di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

Per l’accusa anche il materiale tratto da internet dal quale si apprendono nozioni dettagliate su tecniche di combattimento, tattiche utili a raggiungere clandestinamente le zone di conflitto, suggerimenti per attentati dinamitardi, sarebbero una forma di auto-addestramento per il compimento di azioni violente, la cui finalità sarebbe da qualificare certamente come terroristica.