Il Rapporto dell'Ufficio dell'Ispettore generale del Dipartimento della Difesa (fonte sito ufficiale)

Rzeszów-Jasionka è un aeroporto polacco poco distante dal villaggio di Jasionka, nel distretto amministrativo di Gmina Trzebownisko. Negli ultimi mesi è però diventato celebre come meta di arrivo delle armi inviate all’Ucraina da Stati Uniti e Paesi europei, nell’ambito della guerra di difesa contro la Russia. Jasionka, però, adesso rischia di diventare protagonista di un giallo che può avere risvolti chiassosi. Un Report dell’Ufficio dell’Ispettore generale del Dipartimento della Difesa americano svelerebbe che, a causa dell’inadempienza di tutte le procedure previste, alcuni funzionari del Dipartimento a Jasionka avrebbero perso il conto degli articoli inviati all’Ucraina. In questo modo, di tre delle cinque spedizioni inviate, potrebbe non sapersi più nulla riguardo l’effettiva destinazione delle armi.

Il Rapporto

Il Rapporto è stato stilato l’8 giugno scorso, ed è stato pubblicato sul sito dell’Ufficio dell’Ispettore generale del Dipartimento della Difesa americano il 12 giugno. L’obiettivo della valutazione era determinare la misura in cui il Dipartimento ha implementato i controlli di responsabilità per le risorse militari trasferite via aerea al Governo dell’Ucraina; le operazioni riguardano l’area di competenza del comando europeo degli Stati Uniti, in conformità con i Regolamenti sui trasporti del Dipartimento della Difesa. “A partire dal febbraio 2023, gli Stati Uniti hanno fornito al Governo dell’Ucraina articoli per la difesa per un valore di circa 31,7 miliardi di dollari. Il DoD ha fornito rapidamente tali armi tramite un porto aereo a Jasionka, in Polonia (Jasionka). Il DTR (Regolamento sui trasporti) prescrive documenti, metodi e procedure per i componenti del Dipartimento della Difesa per il trasporto e lo spostamento delle risorse, incluse quelle trasferite al Governo dell’Ucraina a Jasionka”, si legge nel Rapporto.

Il personale del Dipartimento della Difesa avrebbe ricevuto, ispezionato, allestito e trasferito in modo efficace e rapido gli aiuti per la difesa ai rappresentanti dell’Ucraina a Jasionka. Tuttavia, il personale del Dipartimento non aveva successivamente la responsabilità degli stessi. “Abbiamo osservato che il personale del Dipartimento della Difesa non ha implementato completamente le proprie procedure operative standard per tenere conto degli articoli e non è stato in grado di confermare le quantità ricevute rispetto alla quantità spedita per tre delle cinque spedizioni che abbiamo osservato” si legge nel Rapporto.

Queste condizioni si sarebbero verificate, secondo l’Ufficio dell’Ispettore generale, perché: “Le agenzie dei servizi militari e della difesa non hanno fornito le informazioni richieste sui manifesti di spedizione né hanno coordinato le spedizioni con il comando dei trasporti degli Stati Uniti. Le procedure operative standard a Jasionka non specificavano le procedure di responsabilità richieste dal regolamento sui trasporti e il personale del Dipartimento non ha ricevuto formazione o guida sui requisiti“. Di conseguenza, secondo il Rapporto, il Dipartimento non disponeva di controlli di responsabilità sufficienti a garantire che l’inventario di articoli per la difesa trasferiti al Governo ucraino tramite l’hub aereo di Jasionka fosse accurato o completo.

Dati scioccanti, e la guerra continua

Considerando i dati scioccanti forniti dal Rapporto, il giallo di Jasionka potrebbe “facilmente essere descritto come una bomba“, scrive il Theran Times. Ed è per questo che, secondo il quotidiano iraniano, i media occidentali, compresi quelli più risonanti, hanno deciso di mantenere il silenzio e di non dire nulla. Una valanga di armi fornite dall’Occidente e dai suoi alleati altrove sarebbe confluita in Ucraina mentre il personale del Dipartimento della Difesa non sarebbe in grado di rintracciarne la destinazione finale. Tre spedizioni su cinque sarebbero finite da qualche parte che resta ignota.

Le tesi dei cospirazionisti vorrebbero un cartello dietro le quinte che gestirebbe l’intero spettacolo, arricchendo le tasche dell’industria militare. Il fatto è che il Rapporto, redatto dallo stesso Ufficio dell’Ispettore generale, è abbastanza chiaro, e arriva da una fonte primaria come gli interessati all’operazione: tre quinti delle armi inviate in Ucraina hanno avuto una destinazione ignota. Secondo un articolo della CNBC americana, pubblicato il 24 febbraio scorso, il business dietro la guerra sarebbe appena cominciato. Secondo il quotidiano Repubblica, al 14 marzo 2022, nei 13 giorni precedenti l’Italia avrebbe ordinato 27 voli in direzione di Rzeszów-Jasionka, nell’ambito della guerra in Ucraina.