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In corso di svolgimento in queste ore le assemblee di autotrasportatori di varie regioni d’Italia, in merito agli aumenti record del costo del carburante. Secondo una prima stima, 70 mila mezzi pesanti, fra bilici e autotreni, domani 14 marzo non accenderanno il motore per evitare di caricarsi di ulteriori oneri finanziari. Solo grazie all’intervento in extremis di molte società della committenza, che hanno riconosciuto all’autotrasporto una parte degli extra costi in tariffa, il numero dei mezzi che non partiranno, non sarà di quattro volte maggiore. “Ciò accade indipendentemente da qualsiasi sostegno e coordinamento – ha affermato Maurizio Longo, segretario generale di Trasportounito – fornito dalla nostra Associazione a livello nazionale”. “Trasportounito, quindi, per evitare ulteriori contenziosi con la Commissione scioperi, nel ribadire che non è mai stato proclamato un “fermo nazionale”, non può far altro oggi che confermare come ciascuna impresa sia libera di decidere se continuare o meno a sottostare ad obblighi contrattuali gravosi ovvero a subire ricatti operativi e finanziari”.