La palla di mago Antonio non mente, anche questa volta ha individuato con anticipo i vincitori di un concorso pubblico. L’ultimo è quello di collaboratori d’ufficio all’Amtab, l’azienda per il trasporto pubblico barese.

Già in passato sulle pagine del nostro giornale avevamo scritto della segretaria e il geometra. Non una commedia piccantella degli anni ’70, ma le mansioni dei due vincitori, passati dal lavoro somministrato a quello a tempo determinato e ora all’assunzione a tempo indeterminato.

In tempi di pandemia e in piena crisi economica la trasparenza nelle assunzioni pubbliche dovrebbe essere un pilastro e invece spesso è barattata con interessi personali e conoscenze di ogni tipo. Già ai tempi delle assunzioni dei due vincitori, il Collegio Sindacale e la stessa Amministrazione Comunale avevano espresso la loro contrarietà. Quelle figure erano davvero necessarie in azienda? Non c’era nessuno internamente che avrebbe potuto svolgere quelle “indispensabili” mansioni? Piero Venneri, segretario regionale della Cisal Trasporti, aveva persino scritto, indirizzando la lunga missiva anche alla Procura della Repubblica di Bari.

Nonostante non abbia responsabilità dirette sul concorso in questione, anche il Sindaco era stato informato di questa anomalia. Potrebbe trattarsi di un caso, di una coincidenza, del fato, ma in tanti avevano denunciato da molto tempo che sarebbe potuta andare in questo modo. Nessuno è intervenuto in modo diretto, fino alla proclamazione dei vincitori, il numero 2 e 3 degli ammessi all’orale e al 14 e 15 dell’elenco dei sorteggiati per la prova orale. Gli altri numeri di mago Antonio erano il 2, ovvero il numero dei vincitori noti e il 27, in altre parole il giorno di gennaio in cui è stato formalizzato ciò che sarebbe successo (qui gli elenchi dal sito dell’Amtab).

La cosa che più salta agli occhi in tutta questa vicenda, un tradimento all’intelligenza di tanti giovani e meno giovani in cerca di un lavoro sicuro in questa tempesta, è il ruolo del direttore generale dell’Amtab. Francesco Lucibello, infatti, è stato anche il presidente di commissione della selezione pubblica in cui, tra gli altri, partecipava anche la sua storica collaboratrice, al suo fianco già ai tempi della STP, poi transitata in Amtab quando Lucibello è stato nominato direttore generale dell’azienda del trasporto pubblico barese.

Una collaboratrice evidentemente insostituibile, considerato il fatto che il calabrese Lucibello l’abbia voluta al suo fianco in tutta la sua esperienza di dirigente delle aziende pubbliche baresi. Evidentemente non c’era altro modo per interrompere la catena della precarietà, con buona pace dei “goggioni” che ancora sperano di prepararsi e magari vincere un concorso pubblico.

Restiamo ovviamente a disposizione di chiunque abbia voglia di raccontare la sua versione dei fatti, smentire o precisare. È nostro dovere dare voce a chiunque, così com’è nostro dovere denunciare le anomalie che riguardano la cosa pubblica e quel posto di lavoro è senza dubbio una cosa pubblica.