Da ieri mattina è attivo il Covid hospital in Fiera. La “cattedrale”, rimasta desolatamente vuota per 2 mesi da quando è stata ultimata, ha accolto il primi pazienti trasferiti dalla Terapia Intensiva del Policlinico.

La pandemia corre, morti e contagi sono in continuo aumento nelle ultime settimane, solo nella giornata di ieri ci sono state altre 34 vittime, il sistema dell’emergenza-urgenza è al collasso, ospedali e Ponto Soccorso sono pieni, parlare con la Centrale operativa del 118 è complicato mentre i mezzi di soccorso sono costretti a lunghe attese prima di sbarellare i pazienti.

Al di là delle inchieste aperte dalla Procura e dalla Corte di Conti, la struttura pensata per le maxi emergenze era, ed è, quanto mai necessaria. A riprova dell’urgenza di aprire, ci sono gli altri 20 posti letto covid chiesti e attivati dalla Regione al Miulli di Acquaviva nei giorni scorsi, e la richiesta per altri posti covid nella clinica Villa Lucia, a Conversano, richiesta confermata dalla stesso gruppo GVM.

Al momento, ci ha fatto sapere ieri pomeriggio l’ufficio stampa, Villa Lucia è covid free, nel senso che non è in atto nessuna collaborazione con la Regione Puglia per allocare pazienti positivi, ma l’Ente ha avanzato la richiesta di disponibilità, segno che dalle parti di via Gentile hanno capito che i posti letto non bastano. L’accordo col Gruppo Gvm non è ancora stato siglato.

Sia il Miulli che Villa Lucia sono strutture private, e dunque la Regione dovrà riconoscere un corrispettivo economico, giustamente. Altri soldi pubblici, dopo i 19 milioni di euro spesi per “la cattedrale”.

Sul covid hospital si sono riversate le speranze di un’opinione sfiancata dalla pandemia, tra restrizioni “apri e chiudi” e problemi economici serissimi, forse anche per colpa di una politica che ha giocato da par suo con le parole, spacciandolo per quello che non è. Il fatto stesso di chiamarlo ospedale, associandolo all’espressione “maxi emergenza” fa pensare a un posto in cui si ha a che fare con l’urgenza. Nella realtà dei fatti non è proprio così.

Prima di tutto perché in Fiera non c’è un pronto soccorso, questo significa che i pazienti positivi bisognosi di soccorso a strettissimo giro, come nel caso di un incidente per esempio, continueranno a essere indirizzati verso il San Paolo o il Policlinico, che dunque non saranno alleggeriti dal carico pesante che già stanno fronteggiando.

Secondo, questo “ospedale” servirà solo per trasferire i pazienti attualmente al Policlinico e liberare i posti in Terapia Intensiva, che servono per altre patologie gravissime. Resta sempre il grave problema che i posti letto per covid sono saturi e chi necessita di ricovero per essere curato, al fine di non arrivare in Terapia Intensiva, ancora non sa dove andare. Casomai non fosse chiaro, il Covid hospital in Fiera non risolve un bel niente.