Ognuno dice di avere carte inequivocabili a sostegno delle proprie tesi: contratti, turni di servizio e documenti provenienti direttamente dalla Asl di Bari. La battaglia di Vittoria Legrottaglie, ex autista-soccorritrice della Croce Santa Rita (l’associazione alla quale è stata revocata la convenzione per il 118 a maggio del 2012) contro la presunta discriminazione subita, continua.

La soccorritrice è intenzionata ad andare avanti e ormai da qualche mese ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica. “La P.A. Sercorato, subentrata nella gestione della postazione 118 di Polignano a mare – tuona la donna – non mi ha assunto perché sono una donna. Il presidente mi ha fatto capire che avrei fatto meglio a non protestare mostrandomi la sua pistola d’ordinanza. I sindacati e l’avvocato al quale mi ero rivolta mi hanno voltato le spalle”. Accuse pesantissime che, tuttavia, fanno comprendere il clima di tensione che si respira in molte delle postazioni del serivizio di emergenza-urgenza in provincia di Bari.

Tutto il sistema, lo ricordiamo, è al centro delle attenzioni dell’assessore regionale alla Sanità, Elena Gentile, decisa a mettere in campo gli strumenti necessari per la riforma del 118 chiesta a gran voce da tutti gli operatori sanitari.

Fedele Tarantini, ufficiale dei vigili urbani di Corato e presidente della P.A. Sercorato, passa al contrattacco e risponde ad ogni singola accusa lanciata dalla Legrottaglie. Nessuno dei due fa un passo indietro ed è pronto a vendere cara la pelle pur di dimostrare le proprie ragioni.

Noi, ovviamente, non ci schieriamo con nessuna delle parti. Ci limitiamo a proporvi – nel video allegato – il botta e risposta tra Vittoria Legrottaglie e Fedele Tarantini, certi che il caso continuerà a far discutere in attesa di un intervento della magistratura, atteso come è atteso un intervento per tutte le decine di denunce inerenti alla gestione del 118, che giacciono negli uffici della Procura della Repubblica di Bari.