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I laboratori di analisi accreditati chiedono di continuare ad applicare la delibera regionale 736/2017, che contiene i criteri per la riorganizzazione, alla quale si sono adeguati facendo anche cospicui investimenti. E’ quanto emerso ieri, 28 marzo, a margine delle audizioni in Commissione regionale Sanità sulla riorganizzazione della rete dei laboratori accreditati. “La priorità deve essere tutelare i centri già esistenti e i professionisti che lavorano al loro interno e garantire un servizio efficiente per gli utenti. Ritengo importante a questo punto istituire un tavolo tecnico all’interno del dipartimento Salute con tutti gli attori interessati, per analizzare le indicazioni del Ministero alla Regione e capire come risolvere le criticità, in modo da non rischiare la chiusura delle realtà territoriali esistenti, la cui importanza si è capita ancora di più con la pandemia”, commentano il capogruppo del M5S Marco Galante e il vicepresidente del Consiglio regionale Cristian Casili. “È necessario definire l’indirizzo politico – continuano i pentastellati – che la Regione vuole dare a questa riorganizzazione. La legge stabilisce che vengano mantenute le 200.000 prestazioni annuali, ma non obbliga ad abbandonare il modello A (introdotto con la DGR 736/17, che consente oggi alle reti di aggregare strutture di altissima qualità in grado di erogare qualsivoglia tipologia di prestazione) per passare obbligatoriamente al modello B (costituto da un solo HUB e da semplici punti prelievo) come invece auspicato dalla Regione Puglia. Questa prospettiva favorisce le grandi multinazionali a discapito delle realtà territoriali.  Non possiamo permettere che i laboratori di qualità vengano chiusi nelle realtà più piccole per ridurli a semplici punti prelievo, con notevole disagio per i cittadini. Per questo attendiamo la documentazione che l’assessorato invierà alla Commissione con le richieste ministeriali, per poi richiedere il tavolo tecnico in cui affrontare nel dettaglio tutte le questioni”.

Sulla questione interviene anche il consigliere regionale di Forza Italia Vito De Palma, che ha richiesto l’audizione: “Sulla riorganizzazione dei laboratori di analisi vogliamo vederci chiaro ed è per questo che ho richiesto l’audizione che si è tenuta oggi in Commissione Sanità. I laboratori che non raggiungono le 200 mila prestazioni all’anno, nell’ambito della nuova geografia del servizio, devono aggregarsi con altri, seguendo una galassia di determinazioni dirigenziali e indirizzi ministeriali che sembrano contraddirsi vicendevolmente. E poiché si tratta di una questione che investe livelli occupazionali e quantità e qualità del servizio offerto ai cittadini, abbiamo chiesto al dirigente della sezione Strategia e Governo dell’offerta di inviarci tutti gli atti necessari. Non possiamo sottacere che dietro queste concentrazioni e fusioni di laboratori si celi l’ombra di multinazionali desiderose di inserirsi nei gruppi a discapito degli operatori del territorio. In altre parole, parliamo di trust. Perciò, ci riserviamo di leggere tutte le carte e poi decideremo il da farsi: vogliamo tutelare i nostri laboratori, anche quelli più piccoli che hanno sempre garantito all’utenza un servizio celere e di qualità, e vogliamo anche tutelare i livelli occupazionali. Attendiamo gli atti e poi valuteremo la situazione: il processo di accorpamento, se nocivo per il sistema, può ancora essere fermato”.