Il dietrofront della Regione sul progetto di costruzione dell’inceneritore tra Bari e Modugno ha scatenato reazioni positive da parte di larghe fette del mondo politico, ma pone anche alcuni interrogativi su come si sia potuto arrivare a questo punto tra autorizzazioni da parte delle istituzioni e la contrarietà, almeno in apparenza, da parte dei vertici politici interessati.

“Una storia politico-amministrativa con molte stranezze – sottolinea l’ex presidente del Consiglio comunale Pasquale Di Rella – due dirigenti del Comune esprimono parere favorevole e partecipano attivamente al procedimento amministrativo; abbiamo l’Amiu, società presieduta da un soggetto nominato dal Sindaco che ha collaborato in passato ad immaginare questo inceneritore e il Sindaco di Bari vuole farci credere che non è stato informato da alcuna di queste persone fisiche e giuridiche nell’arco di 18 mesi? Dovremmo quanto meno chiederci quale sia l’attività di controllo di Sindaco e Giunta”.

“In attesa dell’auspicato annullamento, che mi auguro intervenga prima delle elezioni politiche del 4 marzo, al fine di fugare ogni ‘sospetto’, mi chiedo: si è forse concretizzato un danno economico a carico dell’imprenditore destinatario dell’incauta autorizzazione, che pagheranno i contribuenti baresi e pugliesi?”