Parola mantenuta. Il sindaco di Casamassima, Vito Cessa, ha ufficialmente rassegnato le proprie dimissioni e azzerato la giunta al termine del tavolo tecnico in Prefettura sull’emergenza scuole.

Il primo cittadino lo aveva annunciato già lo scorso venerdì, inviando una lettera ai partiti che avevano sostenuto la sua candidatura alle ultime comunali. La motivazione principale è lo stallo politico, ormai conclamato.

Il tavolo tecnico

In Prefettura si è svolta la riunione urgente sull’edilizia scolastica richiesta dallo stesso primo cittadino casamassimese: sul tavolo la situazione dell’asilo Collodi e della scuola elementare Rodari, attualmente chiuse per lavori di ristrutturazione.

Comune e città metropolitana hanno convenuto che i lavori dovranno procedere il più speditamente possibile: l’obiettivo è restituire le due scuole alla collettività per il nuovo anno scolastico, quindi per settembre 2017.

L’alternativa per gli sfortunati studenti, attualmente costretti ad anticipatici turni pomeridiani, si chiama Majorana: mancano gli ultimi lavori e la firma della convenzione con la città metropolitana poi, se tutto andrà bene, entro il mese di gennaio gli alunni potrebbero ritrovare parte della normalità perduta negli spazi messi a disposizione dall’istituto alberghiero.

I prossimi passi

Le dimissioni del primo cittadino, contestualmente all’azzeramento dell’esecutivo, sono state formalizzate al termine del tavolo in Prefettura. Adesso la normativa prevede 20 giorni di tempo per provare a risolvere la crisi del governo cittadino.

“Se le forze politiche che mi hanno fatto eleggere – sottolinea il primo cittadino – vorranno sedersi con me al tavolo politico e, insieme, trovare le ragioni e le motivazioni per proseguire, io potrò rinominare una nuova squadra e continuare ad amministrare il nostro paese”.

Calendario alla mano, c’è tempo fino al 10 gennaio 2017. Passato quel termine ci sono solo due strade: ritiro delle dimissioni e rimpasto, oppure commissariamento e nuove elezioni più vicine.