La solita bagarre, un’inaudita mancanza di rispetto verso i baresi ai quali non è stata data neppure questa volta una sola risposta e poi la fuga dal Consiglio comunale dopo aver chiesto la verifica del numero legale.

Al netto dell’assenza giustificata del sindaco Decaro, la maggioranza di governo continua a scappare dall’aula. Il Consiglio era quello monotematico in cui si sarebbe dovuto discutere della disastrosa relazione fatta dagli ispettori del Ministero dell’Economia e delle Finanze sulla gestione amministrativa e contabile del Comune di Bari.

Cinquantaquattro rilievi, alcuni dei quali particolarmente gravi su assunzioni di favore, appalti assegnati in estensione o somma urgenza senza la presenza dei requisiti e ingiustificati premi di produzione da decine di migliaia di euro dati a numerosi dirigenti. In ballo ci sono 50 milioni di euro presi dalle tasche dei baresi. Ma ci sono pure le controdeduzioni chieste dal direttore generale entro il 23 settembre, appena tre giorni dopo l’autoconvocazione di questo Consiglio.

Pierluigi Introna prova ad assicurare che le risposte sulla relazione del Mef saranno date a breve, sempre nella massima assise cittadina, ma i tempi sono strettissimi. Intanto c’è l’evoluzione della seduta mandata deserta. Il vergognoso giochetto di entrare in aula al secondo appello e dopo pochi minuti scappare. In questo modo non si dà neppure la possibilità di tornare a discutere in aula con un terzo dei 36 consiglieri. Altri 2mila euro buttati dalla finestra per la convocazione di un Consiglio che anche le pietre davano per spacciato.

Per quanto altro tempo potrà andare in scena questo teatrino? L’opposizione ha già richiesto la convocazione di una nuova seduta monotematica per discutere della relazione del Mef. Prima o poi qualcuno una risposta dovrà darla, in caso contrario è maturo il tempo delle dimissioni.

Nel video che segue, le dichiarazioni dei consiglieri comunali Fabio Romito, Michele Picaro, Sabino Mangano, Mimmo Di Paola, Giuseppe Carrieri, Pierluigi Introna e Massimo Maiorano.

La dichiarazione di Michele Caradonna – Gruppo Misto
“Dispiace constatare quanto accaduto oggi in aula, forse si poteva rinviare questo consiglio ma di sicuro non ha avuto molto senso insediarsi, per poi abbandonare l’aula facendo cadere il numero legale. Certo è che se il direttore generale avesse richiesto i chiarimenti ai vari direttori delle ripartizioni comunali interessate dai rilievi del MEF, il 9 agosto scorso, data in cui gli ispettori del MEF hanno depositato l’atto, senza aspettare la convocazione di questo consiglio monotematico, oggi la storia sarebbe stata diversa”.

La dichiarazione di Irma Melini – Scelgo Bari
“Una Maggioranza compatta solo per far insediare il numero legale ed evitare che si possa procedere a discutere in seconda convocazione, ovvero domani con soli 12 consiglieri su 36. Intanto i baresi pagano questa seduta più di 2 mila euro fra costi e rimborsi. D’altronde, proprio il regolamento comunale avrebbe permesso di affrontare il tema in seconda convocazione con un terzo di eletti. Un sotterfugio che pagano i baresi, ma che non incanta più. Non incanta più neanche la scusa del termine del 23 settembre, concesso dal Direttore generale ai dirigenti per le controdeduzioni, visto che questo termine è stato fissato dopo la nostra autoconvocazione in monotematica, quindi dopo la calendarizzazione della stessa. A questo punto è chiaro che la data del 23 è stata intenzionalmente posta per far saltare il Consiglio di oggi. Una vergogna senza pari. Qui, a Bari, si continua a giocare con i soldi dei baresi”.