Rutigliano, sagra dei fischietti fra tradizione e paura di scomparire

Come ogni anno il 17 gennaio, giorno di Sant’Antonio Abate, sacro e profano si mescolano. Gi artigiani della terracotta sono soliti onorare il Santo con la vendita di coloratissimi manufatti d’argilla. È così che inizia il carnevale in questa piccola città.

È una festa unica nel suo genere che accoglie numerosi turisti sia per le tante bancarelle che vendono fischietti che per i vari spettacoli itineranti e per i prodotti enogastronomici tipici del paese. Si tratta di una tradizione fortemente radicata nei rutiglianesi, scuole e alunni partecipano attivamente all’evento producendo loro stessi i manufatti dalle forme più svariate. Il gallo, il “classico” dei fischietti, altri animali, la colombaia, il sole e la luna, personaggi locali e volti noti del potere politico sono solo alcuni esempi che i figuli riproducono grazie alla loro creatività e abilità.

La lavorazione artigianale dell’argilla viene tramandata da sempre, con grande onore, da padre in figlio. La lavorazione della creta, la creazione al tornio, la cottura lenta per un giorno, la smaltatura bagnata a mano sono tecniche antiche che ancora oggi affascinano e soprattutto ancora resistono. Del resto la ricchezza dell’artigianato rutiglianese nasce da materiali poveri: acqua, terra, fuoco e molto estro. Ingredienti semplici quanto preziosi.

Tuttavia anche questa longeva tradizione risente del tempo che scorre. Per questo come suggeriscono i vari figuli presenti alla fiera è necessario essere al passo coi tempi, la parola chiave è aggiornarsi sempre. Prima si poteva anche riuscire a vivere di “soli fischietti”, oggi non più. Bisogna creare un sito internet, vendere online i manufatti, frequentare continui corsi di aggiornamento e soprattutto evolversi.

Accettare, forse a malincuore, che l’usanza di regalare “il gallo” in occasione di questa festa alla fidanzata come pegno d’amore non è più sufficiente ai figuli per campare. Ci si reinventa per vivere e sopravvivere. La speranza è che le parole del “vecchio” maestro rutiglianese dell’argilla, Tonino Samarelli siano veritiere:  “Io sono ottimista, questo mestiere avrà un futuro”.

Elena Defilippis

Nuovi guai per il Bari: in bilico la transazione con il Comune

La  sottoscrizione della rateizzazione del milione e duecentomila euro di arretrati che il club deve all’amministrazione cittadina, prevista per oggi pomeriggio, è destinata infatti a slittare a causa di un intoppo presente nella fideiussione che il club ha depositato nei giorni scorsi in Comune e che non rispetterebbe i paletti stabiliti dalla Giunta.

Dall’esame completato ieri dall’Avvocatura è emerso che la polizza, che il Comune si riservava di azionare in caso di mancato pagamento di due rate consecutive da parte della società dei Matarrese, si sarebbe potuta utilizzare solo a seguito di una sentenza definitiva da parte di un tribunale, che avesse accertato l’inadempimento contrattuale del Bari.

Una condizione ovviamente inaccettabile per Palazzo di Città, che ha cominciato a manifestare un certo senso di insofferenza verso il debito ancora insoluto e verso la situazione generale della società di via Torrebella. Nei giorni scorsi il sindaco Michele Emiliano, che con determinazione aveva inseguito il traguardo dell’accordo spalma-debiti (56 rate da 20mila euro), affermando che non poteva essere lui a far fallire la squadra cittadina, ha dimostrato di aver perso la pazienza.

«Se non si è in grado di pagare gli stipendi ai giocatori, si portino i libri in Tribunale e si tenti la via di procedure alternative al fallimento», aveva tuonato attraverso la sua pagina personale di Facebook.

I legali del club, interpellati nelle ultime ore, tendono però a minimizzare l’accaduto, affermando di aver inviato una fideiussione “a prima richiesta” e di aver già provveduto a far pervenire in Comune una nuova polizza non contenente la clausola della discordia.

Nicola de Mola

Convegno: assistenza e cure migliori per il cardiopatico cronico

La cardiopatia cronica costituisce una causa frequente di morbilità, ospedalizzazione ed elevata domanda di assistenza sanitaria. Richiede l’apporto di diverse figure professionali, a tutt’oggi operanti in modo assolutamente discontinuo e non coordinato. Tutto ciò si traduce in un eccessivo ricorso alla medicina difensiva con l’invio del paziente al pronto soccorso, cui segue spesso un inappropriato ricovero.

La risposta alla mancata ospedalizzazione è un’eccessiva richiesta di analisi cliniche, consulenze specialistiche ed indagini diagnostiche, talora inappropriate e non finalizzate alla reale cura del malato. Le conseguenze sono incremento delle liste d’attesa, aumento della spesa sanitaria, disagio per pazienti e familiari.

L’evento, patrocinato dall’ASL Ba, dall’ANCE, la società scientifica della Cardiologia del territorio, dal Comune, dall’Università degli studi e dall’Ordine dei Medici di Bari, ha per obiettivo, come afferma la dott.ssa Annamaria De Giosa, dirigente cardiologo dell’ASL BA e responsabile della segreteria scientifica, quello di mostrare come la possibilità di un intervento assistenziale integrato e continuo, ospedale-territorio, permette di fornire al malato le cure più idonee, anche a domicilio.

Saranno presentati a tutti i medici (Cardiologi Ospedalieri, Cardiologi del Territorio e Medici di Medicina Generale) una serie di strumenti e supporti, per esempio linee guida condivise, che consentiranno di svolgere al meglio il loro compito assistenziale. Una gestione integrata e continua migliora la qualità di vita di questi difficili pazienti, con significativa riduzione delle giornate di degenza e della spesa sanitaria regionale.

Altro aspetto importante del simposio è saper determinare le comorbilità, gli aspetti preclinici, le priorità e l’appropriatezza prescrittiva delle prestazioni cardiologiche. Il dott. Riccardo Guglielmi, responsabile delle attività cardiologiche ambulatoriali del Policlinico di Bari, pone l’accento sulla valenza medico legale di tali problematiche e sul ruolo strategico del territorio.

Il medico deve operare con tranquillità e serenità per non cadere nella trappola della “malpractice”. E’ importante proporre agli amministratori ed ai politici regole di semplificazione e di facilitazione per l’accesso ai servizi, ma è necessario che si stipulino protocolli gestionali condivisi e sottoscritti.

Seminari interattivi ed una tavola rotonda per discutere di eliminazione di sprechi e riduzione di spesa, superamento delle prassi obsolete ed incongrue dell’attuale sistema organizzativo che, purtroppo, risponde poco alla richiesta di salute dell’utenza al fine di ottenere un sistema efficiente ed efficace che garantisca prestazioni e cure migliori. Questo è quanto si aspettano i cittadini pugliesi nel III millennio da una classe medica preparata e da amministratori e politici attenti ai bisogni di salute dell’utenza.

(Comunicato stampa del dott. Riccardo Guglielmi)

Assessore Paparesta firma il gemellaggio tra Bari e la città russa di Zviozdnij

Il patto di gemellaggio tra le due città è stato sottoscritto ufficialmente, Martedì 13 Dicembre 2011, dal sindaco di Zviozdnyj Nikolaj Rybkin e Gianluca Paparesta, assessore della città Bari, con delega ai Rapporti internazionali ed al Marketing territoriale.

Il 13 Gennaio 2012, la città di Bari ha presentato ufficialmente in Conferenza Stampa le iniziative culturali che saranno realizzate, a partire dal prossimo Maggio. Gradito ospite della Conferenza il Maggiore dell’Aereonautica Militare, astronauta dell’ufficio Politica spaziale dell’Aeronautica di Roma e ingegnere spaziale Walter Villadei, attualmente impegnato nella scuola aerospaziale della città di Zviozdnyj.
La firma del Gemellaggio tra Bari e Zvyozdnyj vedrà nell’immediato futuro, come sottolineato nel suo intervento Giorgia Cutino, la realizzazione congiunta della  Mostra fotografica   “Vorrei mostrarvi la Terra”  in Bari; il dono delle fotografie scattate dallo spazio al Centro Tumori infantili di Bari; l’organizzazione di scambi  studenteschi; la realizzazione di un Festival di cortometraggi e documentari scientifici  realizzati da giovani talenti  emergenti. Tutte le iniziative in programma, ha affermato il Capo di gabinetto del Sindaco Antonella Rinella, godono del plauso e del favore dell’intera Amministrazione comunale.

 

(Comunicato stampa dell’associazione “Mondo antico e Tempi moderni”)

Bari, presentato collegamento aeroporto – stazione. Minervini: «Opera strategica»

Il costo complessivo dei lavori è stato rivelato da Massimo Nitti, direttore generale di Ferrotranviaria, presente all’incontro al pari di Domenico Di Paola, amministratore unico di Aeroporti di Puglia. Il passante è lungo 7 chilometri e 700 metri e, di questi, due chilometri e mezzo sono di galleria. La sua costruzione non è stata certo semplice “perché siamo passati attraverso la Terza regione aerea, sotto i binari delle ferrovie dello stato e sotto la Cittadella della Finanza” ha messo in luce Nitti. Il costo ai clienti per le tratte dovrebbe oscillare fra i 5 ed i 7 euro ma i benefici ricadranno su quasi 800mila persone che, secondo l’assessore Minervini, rappresentano il bacino d’utenza dell’opera.

Sì, perché trattandosi di un passante, il collegamento permetterà non solo di fermarsi all’Aeroporto Karol Wojtyla, bensì di proseguire verso l’area del nord Barese. Una volta a regime le corse verranno garantite da 18 treni elettrici da 350 posti, che partiranno dalle 5.30 del mattino fino a sera ogni 30 minuti. Per rendere maggiormente fruibile i collegamenti sono peraltro state create ad hoc due nuove stazioni, Aerostazione ed Europa, più vicina al capoluogo.

Per il completamento e la consegna dell’opera mancano l’elettrificazione della rete, che verrà effettuata solo nella parte finale dei lavori e la fase di collaudo. Gioisce Minervini che parla di un’opera dal valore “profondo e strategico” mentre per Di Paola “il progetto di un passante dedicato non ha eguali in Italia, e si coniuga perfettamente con la politica che la Regione Puglia sta seguendo incentivando il traffico aereo, in particolare con le compagnie low-cost”.

In merito, chiedere ai vertici di Ryanair ed al capogruppo Pdl alla Regione Puglia, Rocco Palese, che ha chiesto risposte al governo regionale per i 12 milioni del Bilancio autonomo consegnati alla compagnia irlandese. Ma questa è un’altra storia.

Angelo Fischetti

Policlinico, dipendenti dei servizi di pulizia in stato di agitazione

Il Policlinico di Bari

“Il direttore Dattoli ha contravvenuto a quelle che erano le esplicite legge regionali approvate dal presidente Vendola e dall’assessore Fiore – commenta uno dei rappresentanti in stato d’agistazione, Luigi Lorusso – non facendo le internalizzazioni ai dipendenti delle pulizie, ma proponendo il contratto dei privati, mentre noi abbiamo chiesto esplicitamente il contratto della sanità come tutti gli altri”.

Da diversi mesi i dipendenti sono in attesa di una risposta sulla definizione del loro contratto e per questo motivo hanno dichiarato uno stato d’agitazione, prolungato e a oltranza, cercando di mettere in difficoltà i servizi primari del Policlinico. Il gruppo spontaneo e indipendente che conta complessivamente 300 persone, nei prossimi giorni continuerà a richiedere risposte certe sull’argomento.

Intervistato telefonicamente, il rappresente dell’unione sindacale di base, Santino Mangia, ha ammesso che nell’ultimo incontro fatto con il dottor Dattoli è emersa la possibilità da parte della Società “Policlinico servizi sanitari SRL” di non poter garantire a tutti la continuazione del contratto e per questo è stata proposta una convenzione che costa meno, sia in termini economici per i dipendenti, ma anche per i contributi sui salari.

“Noi come sindacato – dichiara Mangia –  non accettiamo la proposta e le condizioni proposte del direttore generale dell’azienda”.

Daniele Leuzzi

Conferenza sulla riforma dell’Ordine dei Giornalisti: i pubblicisti non spariranno

La convocazione odierna, rispetto a quella tenutasi lo scorso 9 gennaio a Lecce, ha avuto la fortuna di seguire di seguire l’incontro di ieri tra il presidente della Fnsi, Enzo Iacopino, e il ministro della Giustizia, Paola Severino, e di aver fatto pertanto luce sulle ombre e le incertezze del futuro dell’Ordine e, in particolare, della categoria dei pubblicisti.

«Il Consiglio nazionale è riuscito a fare fronte comune per la tutela dei colleghi pubblicisti, che non sono colleghi di serie B», ha dichiarato Paola Laforgia. In che modo? Garantendo a coloro che sono già iscritti all’albo e che svolgono la professione in maniera esclusiva di sostenere, entro un certo tempo, l’esame di stato per diventare professionisti. Come si fa ad accertare l’esclusività della professione? Adottando lo stesso criterio ora in vigore: dimostrare di aver percepito una retribuzione minima.

Cosa accadrà, invece, ai nuovi pubblicisti? Tra le proposte presentate dal Consiglio nell’ambito della necessità di adeguare, entro il 13 agosto 2012, il funzionamento dell’Ordine al contenuto della legge Tremonti 148/2011, vi è la riqualificazione della professione attraverso un percorso formativo non solo universitario, ma anche continuo nel tempo. Requisito fondamentale per gli aspiranti pubblicisti per avere accesso all’esame di stato sarà, dunque, la laurea. Dopo adeguata dimostrazione dell’esclusività della professione giornalistica, poi, questi potranno essere iscritti nell’elenco dei professionisti. In caso contrario, confluiranno in quello dei pubblicisti.

La porta per accedere alla professione sarà dunque unica, in maniera tale che l’introduzione di un percorso formativo e di regole comuni elimini il pregiudizio dell’inferiore qualità del pubblicismo rispetto al professionismo. L’unica differenza, ha detto Partipilo, sarà la quantità del tempo dedicato al fare informazione.

L’OdG, in conclusione, sarà sfiorato solo minimamente dal maxiemendamento recepito dal governo Monti perché, come dimostrato dal consigliere Partipilo, la gran parte delle norme vigenti non sono in contrasto con i principi contenuti nelle lettere a) – g) del comma 5 all’articolo 3 della legge 148.

Unici punti oggetto di riforma da parte del Consiglio nazionale saranno l’«obbligo per il professionista di seguire percorsi di formazione continua permanente predisposti sulla base di appositi regolamenti emanati dai consigli nazionali» (lettera b), come già detto, e l’impegno a garantire un «equo compenso» al tirocinante per i 18 mesi del suo praticantato, cosa che già oggi rientra tra i requisiti d’accesso alla professione, ma che è molto raro trovare all’interno delle testate giornalistiche.

Alessandra Morgese

Bari, Donati pronto a salutare: il capitano verso il trasferimento al Palermo

La svolta nelle ultime ore, quando il presidente rosanero Maurizio Zamparini, incassati i rifiuti di Palombo e di Luca Rigoni, avrebbe deciso di puntare tutto sull’ex centrocampista di Atalanta, Milan, Parma, Torino, Sampdoria e Celtic (tra le altre), che sarebbe stato contattato nella giornata di ieri dal ds siciliano Cattani, al quale avrebbe dato la sua disponibilità al trasferimento.

Dal canto suo, la società di via Torrebella, come già più volte anticipato da Angelozzi, avrebbe colto al volo l’occasione di alleggerirsi di un ulteriore ingaggio pesante: il 30enne nativo di Seregno, infatti, è legato ai Galletti sino al 2013 con un contratto di circa 500mila euro annui.

Il club biancorosso avrebbe così subito accettato l’offerta palermitana, che prevedrebbe una cifra pari a circa un milione di euro, a cui dovrebbe aggiungersi il prestito di un giovane rosanero, da scegliere tra il mediano ungherese Adam Simon e il difensore cileno Carlos Labrin, entrambi poco utilizzati dai tecnici alternatisi sinora sulla rovente panchina rosanero.

Per Massimo Donati, che dalla stagione 2009-2010 ha vestito la maglia biancorossa per 64 volte (condite da 4 reti), si tratterebbe della seconda esperienza in terra siciliana, avendo giocato già nel Messina dal 2004 al 2006.

Per i tifosi baresi, invece, si tratterebbe dell’ennesimo, inequivocabile, segnale che la squadra più che alla zona playoff, riagganciata dopo il successo di sabato scorso a Varese, punta ormai esclusivamente alla sopravvivenza.

Nicola de Mola

Bari, danni da insidie stradali: pubblicato il bando per avvocati a tutela del Comune

Sono ammessi a presentare domanda i professionisti, singoli o associati, che alla scadenza dell’avviso siano in possesso dei seguenti requisiti:
· siano iscritti all’Albo degli Avvocati dell’Ordine di Bari da almeno 2 anni;
· siano in condizione di contrattare con la Pubblica Amministrazione a norma di legge;
· non abbiano a proprio carico condanne penali ostative al patrocinio;
· non presentino altre cause di incompatibilità a patrocinare nell’interesse dell’Ente;
· non abbiano procedimenti disciplinari in corso né abbiano riportato sanzioni disciplinari.

 La domanda di partecipazione dovrà essere inviata a mezzo servizio postale, tramite raccomandata a/r alla Ripartizione Polizia Municipale del Comune di Bari – via Paolo Aquilino, 1/9 – 70126 Bari, entro e non oltre il 20.02.2012 (farà fede la data del timbro dell’ufficio postale accettante) apponendo sulla busta sigillata la seguente dicitura “domanda di partecipazione per la formazione elenco avvocati per affidamenti incarichi legali”. Gli interessati possono prendere visione degli atti e dei documenti presso la Ripartizione Polizia Municipale: l’avviso pubblico e il facsimile di domanda sono visionabili qui. Responsabile del procedimento è il Dirigente della Polizia Municipale Stefano Donati.

 (Comunicato del Comune di Bari)

Petruzzelli, Antonio Calisi presenta il suo libro: “Monachesimo ed iconoclastia”

Nella Società bizantina il monachesimo è sempre stato considerato l’anima del cristianesimo orientale. I momenti fondamentali della storia della Chiesa bizantina sono stati decisi dalla componente monastica e il Concilio Ecumenico di Nicea II (787), celebrato per la riabilitazione del culto delle icone, può essere considerato l’evento in cui l’elemento monastico fu predominante nel suo sviluppo.
L’indagine del prof. Antonio Calisi ha voluto mettere a fuoco in modo minuzioso questa singolarità ed evidenziare l’importante compito che i monaci ebbero a Nicea, laddove la Chiesa era radunata per ristabilire il culto delle icone. La parte centrale del testo è costituita dall’esame degli Atti del Concilio, che ha visto la presenza di una nutrita rappresentanza monastica, che ebbe un ruolo efficiente nei dibattiti conciliari. Facendo attenzione alla discussione conciliare, si comprende nei discorsi dei monaci l’apporto teologico che offrirono alla questione dogmatica sulla fondatezza della venerazione delle icone.
Il volume di Calisi svolge un ottimo servizio per chi vuole accostarsi in modo serio, ma al contempo semplice, al delicato tema della venerazione delle icone nella Chiesa e nella società bizantine.

Antonio Calisi vive e insegna Religione Cattolica a Bari. È Dottore in Sacra Teologia in Ecumenismo e dipinge icone secondo la pura tradizione bizantina che ha appreso dal monaco iconografo padre Zinon di Pskov e nei monasteri di Russia, Grecia e Monte Athos. È giornalista e Direttore Responsabile del “Quotidiano Italiano – Bari”.
Si dedica, nel settore della ricerca teologica, all’ecumenismo, all’arte bizantina e alla storia del cristianesimo antico.

 

(Comunicato stampa)

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