Siamo alla farsa, ma ormai nella città di Bari, con particolare riferimento all’Amtab, ne abbiamo viste di tutti i colori. Dopo il fallimento della procedura di raffreddamento, Ugl e Uil provano con la conciliazione in Prefettura. Non dovesse essere sufficiente anche questo si va allo sciopero. In ballo c’è il testo unico degli accordi aziendali, contro cui Ugl e Uil, ma anche Cisas, Confail e Cambiamenti M410 continuano ad opporsi nonostante il patto siglato tra il direttore generale Francesco Lucibello, attualmente sostituito ad interim dall’ingegner Nunzio Lozito, Cgil, Cisl, Cisal e Cildi (per adesione, nel senso che ha firmato l’accordo pattuito dalle altre tre sigle).

La situazione è grottesca e profuma di ciambotto. Ugl e Uil chiedono un paio di giorni prima degli altri l’incontro previsto dalla legge 146, per discutere con l’azienda degli accordi aziendali. Per loro non c’è spazio, fanno sapere da via De Blasio, per gli altri un modo per incontrarsi e ratificare, invece, si trova. Del resto, l’ultima volta che Lucibello si sedette al tavolo con Uil e Ugl disse chiaramente: “Questo è l’accordo, o lo firmate come hanno fatto gli altri oppure potete anche alzarvi e andarvene”.

Alla faccia del bicarbonato di sodio. Essendo stato sospeso l’incario a Lucibello, in attesa che decida se ha voglia di lavorare solo a poco più di 6mila euro al mese, i due sindacati avevano chiesto un incontro col Cda, che invece ha ratificato il patto già firmato. Chiusura netta anche da parte del direttore generale ad interim e quindi battaglia aperta. Ma quali sono i principali punti della discordia? L’eliminazione della sosta inoperosa, con il 25 per cento di paga oraria riconosciuta agli autisti nelle due ore di fermo; i buoni pasto dati a molti, ma non a tutti i diependenti; l’indennità di produttività, per esempio ai donatori di sangue, ma soprattutto la licenza consegnata al direttore generale di poter assumere senza concorso, superando la barriera del Cda e della pubblica amministrazione, ad eccezione che per gli autisti e gli ausiliari della sosta.

L’aria è tesissima. Come abbiamo già detto in passato, ma anche recentemente per altri fatti di cronaca, sarebbe il caso che il sindaco dei sindaci, Antonio Decaro, inizi a raddrizzare la sua barca prima di iniziare a tappare le falle a quelle degli altri in giro per l’Italia.