Purtroppo era prevedibile, la fine dell’inverno e il miglioramento delle condizioni climatiche non stanno giovando all’andamento della pandemia. Per carità, lungi da noi l’idea di un’analisi tecnico-scientifica tra la temperatura esterna e la curva dei contagi, semplicemente, col tempo bello la gente vuole uscire. Tutto qua.

Noi per primi ne abbiamo abbastanza di giornate tutte casa-lavoro, lavoro-casa, ma tant’è, la situazione è questa e nessuno di noi può farci nulla. Anzi sì, può stare a casa come previsto dalle norme anti covid, indossare sempre la mascherina, sanificare le mani col gel, evitare di andare in giro a prendere o spargere coronavirus.

Quello che balza subito agli occhi, è la differenza tra la prima ondata, il lockdown, e questo periodo. A marzo dell’anno scorso, venivi fermato ogni tre per due, mai sia uscire senza autocertificazione; un signore andava in giro gridando ai quattro venti cose del tipo “e tu c’ sta a fasce dò” (chiediamo scusa ai puristi del dialetto barese).

Oggi, in piena terza ondata, col bollettino che registra 1804 casi e 31 morti, sembra di essere su Scherzi a Parte. Per le strade di Bari si sono viste decine di pattuglie, tra Barivecchia, il molo San Nicola, corso Sonnino e via dicendo. Peccato che a Pane e Pomodoro e sul lungomare ci fosse il delirio di gente.