Buone feste, senza esclusioni e con la speranza che nessuno si senta offeso. Sì, perché l’intento è quello di prendere a mani basse dalla baresità più verace, quella del popolino, per raccontare uno spaccato della società. Personalmente i video di Matté Teja e Gioele Gentile, non dispiacciono, in alcuni casi sono molto più efficaci di mille inchieste. Del resto, molto del materiale che usano da qualche tempo per scattare le loro “fotografie”, è di nostra produzione.

A chi è capitato di fare telestrada (intervista alla gente per strada), non può non ammettere che quelli girati a Bari, e in particolare nella città vecchia, hanno una marcia in più. La pancia perennemente insoddisfatta dei baresi, la loro propensione alla sopravvivenza e alla lamentela, li rendono perfetti per riassumere un intero periodo storico in una frase, una battuta, persino una parola o uno sguardo.

È quello che da qualche tempo cerchiamo di fare andando a sentire, ovviamente senza freni e non certo badando troppo all’etichetta, per riuscire ad avere il meglio, o il peggio, dipende sempre dai punti di vista. E allora succede che nel video remix di buone feste montato egregiamente da Matté Teja, almeno la metà dei protagonisti siano persone avvicinate da noi. Persone alle quali difficilmente viene chiesta una qualasiasi opinione (referendum, nuovo governo, riforma costituzionale, giudizi politici in genere), forse per paura delle reazioni e della propensione ad essere politicamente scorrettissimi.

Alla colorata gente di Barivecchia, ci si rivolge quando c’è bisogno di parlare di stereotipi o di orecchiette. E allora buone feste a tutti, con la certezza che nessuno possa sentirsi escluso oppure offeso. Fatevi un sorriso e riflettete sulla dignità e il diritto di ciascuno ad esprimere un sentimento, un giudizio, una riflessione, a modo proprio.