“Una fiammante bandiera della pace è tornata a sventolare dal palazzo del Consiglio regionale della Puglia. Come annunciato dal presidente dell’Assemblea, Mario Loizzo, il nuovo vessillo coi colori dell’arcobaleno è stato issato sul suo piccolo pennone, in sostituzione del drappo precedente, sbiadito e lacerato nel corso degli anni perché distrutto dall’uso”.

Con queste righe, l’ufficio stampa del Consiglio regionale della Puglia annunciava ieri lo sventolare maestoso e fiero della nuova bandiera della pace.

“Sempre come ricordato dal presidente Loizzo – prosegue il comunicato – dalla facciata dell’edificio pubblico di via Capruzzi rivolge a tutti simbolicamente un appello per la liberazione dei marò Latorre e Girone”.

Bello, bellissimo ci siamo detti. Sarà pure un atto simbolico, ma questa volta siamo davvero orgogliosi dei nostri politici. I simboli sono importanti, hanno un valore, servono come esempio. Ma sì, ci siamo detti, andiamo a fotografare questa fantastica bandiera.

Peccato però che stamattina, della fantastica bandiera, non c’è traccia. Ora, o qualcuno, un guerrafondaio, un sovversivo, oppositore dell’ordine mondiale attuale, ha rubato la bandiera di Loizzo, oppure qualcosa è andato storto. Forse la bandiera non sventola su via Capruzzi, ma sulla nuova sede a Japigia, oppure sulla sede della Presidenza della Regione, oppure è stato il centrodestra, invidioso per non averci pensato, a farla sparire. Oppure, semplicemente la nuova fiammante bandiera non è stata ancora issata.

Vuoi vedere che a furia di fare annunci, alla Regione si sono fatti prendere la mano dalla politica del diremo, vedremo, faremo e hanno esagerato?