Quello che leggerete è il commento copiato e incollato che Giuseppe Catalano, il tenente dei vigili beccato con la macchina di servizio al posto riservato a cicli e motocicli, ha scritto sul suo profilo Facebook. Purtroppo, il signor Catalano ha perso un’altra eccezionale occasione per tacere, limitandosi a chiedere scusa per il suo comportamento o più semplicemente ad accampare una scusa che avrebbe sicuramente smorzato i toni. Ha scelto, invece, l’offesa. In qualità di direttore di bari.ilquotidianoitaliano.it, a nome di tutta la redazione, riferiamo al signor Catalano, che la questione in realtà è di molto conto, tanto da costringere il comandante dei vigili urbani a intervenire.

Siamo certi che nei suoi confronti sarà adottata la punizione più opportuna. Loconte, come chiunque altro, non è un essere irreprensibile, ma si assume la responsabilità dei propri errori, come la maggior parte dei comuni mortali ai quali, con il suo atteggiamento, non rende un servizio di pubblica utilità. Nei prossimi giorni pubblicheremo, senza alcun taglio, l’integrale della sua imbarazzante intervista, di quel becero e arrogante tentativo di far passare un abuso per un cavillo di legge. Purtroppo, questo me lo deve consentire, l’Italia non sarà mai un Paese migliore proprio per i tanti come lei, che non si rendono conto del ruolo fondamentale rivestito nell’esercizio delle proprie funzioni, a maggior ragione se in divisa. Mi ha fatto piacere constatare che i 7300 lettori del pezzo e le oltre 1600 persone che hanno deciso di condividerlo, hanno sottolineato in maniera decisa quel che hanno visto. Del resto, c’è poco spazio alle interpretazioni.

IL COMMENTO DEL VIGILE SU FACEBOOK

«È una vicenda di una pochezza di contenuti disarmante ma, che fa audience in un determinato contesto. Non voglio parlare dell`episodio perché letteralmente “NON NE VALE LA PENA”. Che dire? il diritto di cronaca “spicciola” deve fare il suo corso? Credo proprio di sì! In questo contesto tutti possono dire tutto e il contrario di tutto specialmente se coinvolta un auto di servizio, allora in quel caso la gogna mediatica deve fare il suo corso ed il giornalaio deve fare l`articolo opportunamente tagliato nelle parti compromettenti per lui è confezionato su misura per la platea, COSTI QUEL CHE COSTI. Poi bastano un migliaio di contatti, l`amplificazione della notizia ed il gioco è fatto. Ditemi di grazia ma, il Sig. Loconte Antonio ha reso un servizio sociale utile all`utenza? Non gliene frega niente! ha raggiunto il suo scopo! Adesso io non voglio pensare che il Loconte, scusate ma mi viene il disgusto a premettere il Sig., sia un essere irreprensibile…….e mi fermo qui. Mi sono reso conto che la divisa diviene un ottimo bersaglio, specialmente la nostra, è fa audience in qualsiasi salsa la vogliamo trattare. Spero in una presa di posizione del nostro Comando, decisa e coerente affinché i censori da strapazzo siano catechizzati a dovere e che si inverta per una volta questa tendenza. Buongiorno a tutti. P.S.tutte le redazioni dei giornali si sono dissociate da questo soggetto e un pericolo pubblico».