Il 3 settembre 2017, la vita di Noemi Durini, una ragazza di soli 16 anni, si è spenta per mano di Lucio Marzo, il suo fidanzato allora 17enne che l’ha assassinata e confessato il delitto, venendo condannato ad una pena di 18 anni e 8 mesi.

Imma Rizzo, la mamma della vittima, ha lanciato una petizione per fare in modo che il caso non venga archiviato e le indagini proseguano a carico dei genitori di Lucio, sui quali la donna sembra avere dubbi riguardo la complicità nell’occultamento del cadavere.

“I quesiti rimasti senza riposta sono ancora tanti in questa vicenda. La mia non è semplicemente la richiesta di giustizia di una mamma – dichiara Imma Rizzo -. Ci sono una serie di elementi che abbiamo portato all’attenzione del giudice che fanno pensare concretamente che Lucio non possa aver fatto tutto da solo e che i suoi genitori lo abbiano aiutato ad occultare il cadavere. Io non mi rassegnerò fino a quando non si arriverà a scoprire tutta la verità sulla morte di mia figlia”.

L’iniziativa punta a raccogliere 5mila firme che verrebbero poi inviate alla Procura di Lecce e al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, mentre davanti alla gip di Lecce, Alessandra Sermanini, si è palesata la richiesta di archiviazione sui genitori.