Nei pronto soccorso la situazione resta critica. Vi abbiamo raccontato alcuni episodi relativi al Policlinico, al San Paolo e Di Venere di Bari, ma anche al Perinei di Altamura e al Bonomo di Andria. Le immagini che vi mostriamo oggi giungono dall’ospedale Di Miccoli di Barletta.

Sette ambulanze del 118 (4 della Bat le altre 3 del foggiano) sono incolonnate in attesa di sbarellare i pazienti soccorsi nell’arco della giornata. I primi sono sul posto già dalle 11 della mattina, con l’effetto a catena di scoprire i diversi territori dei mezzi di soccorso salvavita. Ore e ore in attesa con carenza di ossigeno a bordo dell’ambulanza. Pazienti e operatori del 118 sotto stress, senza che il sistema regionale riesca a dare loro una risposta adeguata.

Secondo quanto ci viene raccontato da alcuni operatori, i tempi di risposta alle chiamate degli utenti al numero dell’emergenza-urgenza sarebbero di gran lunga superiori a quelli previsti dai protocolli. A complicare tutto non solo le attese fuori dei pronto soccorso – ricordiamo che l’ospedale Di Miccoli di Barletta è il covid hospital individuato per l’area del nord barese -, ma anche il tempo necessario alla sanificazione del personale e dei mezzi, che spesso comporta il dover andare a Trani.

Secondo quanto siamo venuti a sapere dai vertici della Asl Bat, si stanno trovando posti letto per accettare i pazienti in coda e la situazione potrebbe sbloccarsi a breve. Al netto dei comunicati ufficiali, continuiamo a raccogliere dettagliate denunce da chi opera in prima linea.

La verità è che la seconda ondata, seppur annunciata, ha trovato impreparato il sistema sanitario regionale, che sta provando a tenere botta prendendo soluzioni in corso d’opera. Nel frattempo, però, continuiamo a registrare una moltitudine di morti collaterali, che purtroppo nessuno censirà mai.