Due ore fermi in ambulanza, davanti all’ingresso del Pronto Soccorso del Policlinico, in attesa di avere l’esito del tampone, senza del quale non si entra. Il coronavirus continua a correre, il Governo studia un nuovo Dpcm per tentare di frenare la crescita di contagi e ricoveri, e allora si ricorre a ogni possibile rimedio per evitare di infettare tutto e tutti, ospedali prima di qualunque altra struttura.

Questa mattina due ambulanze del 118 sono rimaste ferme, col paziente a bordo, in attesa di poter sbarellare e tornare in servizio, sul territorio, dove è necessario prestare aiuto. Alla faccia di quanti strappano la mascherina dalla faccia dei passanti, e delle rassicurazioni venute appena qualche giorno fa dalle istituzioni, Emiliano e Lopalco in testa, che ppoi si sono dovuti rimangiare tutto davanti all’evidenza, la situazione è complicatissima, perfino il braccio destro del neo assessore alla Sanità ha lanciato l’allarme, “se non chiudiamo tutto presto avremo i morti nelle strade” ha scritto su facebook il dottor Danny Sivo.

Mancano i posti in ospedale, manca personale sanitario anche tra le file del 118, con postazioni chiuse e focolai, quella che si sta combattendo sul fronte del covid19 sembra essere una guerra in cui ci deve guardare le spalle anche dal fuoco amico.

Al Riuniti di Foggia si stanno richiamando i medici in pensione, la Asl Bat ha sospeso i ricoveri programmati, attivato l’ospedale covid a Bisceglie, e lavora solo sulle urgenze o i pazienti oncologici, non si capisce cosa stia aspettando il direttore generale della Asl Bari, Antonio Sanguedolce, ad assumere provvedimenti simili.

In questo quadro preoccupante, dicevamo, stamattina un’ambulanza prima, cui si è aggiunta quella del Pediatrico, sono rimaste fuori dal Pronto Soccorso del Policlinico, in attesa di avere l’esito del tampone fatto al paziente, attesa che si è prolungata per la sanificazione resa necessaria da un positivo riscontrato all’interno. I parenti di uno dei pazienti in attesa di poter entrare, sembra che abbiano deciso di denunciare quanto accaduto.