Dopo la vittoria con “Terranima” (2019/2020) e “Santuario” (2022, in duo con il sassofonista Javier Girotto), il fisarmonicista ostunese Vince Abbracciante conquista nuovamente il prestigioso Orpheus Award. Quest’anno il Premio della critica per le produzioni fisarmonicistiche italiane è arrivato, sempre nella categoria jazz, grazie al progetto discografico “Melodico”. Nel cd, prodotto da Maria Agostinacchio per l’associazione Festinamente e da Maurizio Bizzochetti per la Dodicilune (etichetta leccese che ha firmato anche i precedenti lavori premiati), l’eleganza raffinata di Abbracciante si fonde con il jazz creativo e moderno del trombettista Andrea Sabatino. Promossa dall’associazione Promozione Arte con la direzione artistica di Gerlando Gatto, la quindicesima edizione degli Orpheus Award ha coinvolto diciannove esperti e critici di riviste italiane e internazionali e ha visto la segnalazione di ben trentotto produzioni discografiche, pubblicate nel 2023. Durante la cerimonia, trasmessa in streaming martedì 5 marzo, sono stati premiati anche Claudio Jacomucci con Le città invisibili per la sezione classica, l’organettista Riccardo Tesi con La giusta distanza (Squilibri) per world/popular music e il musicista e compositore statunitense Guy Klucevsek, insignito del Premio alla carriera.

Nel cd il duo propone la rivisitazione di otto brani che hanno fatto la storia della musica italiana: Cos’hai trovato in lui di Bruno Martino, due grandi successi cantati da Mina come Noi due, firmata da Alberto Testa e Augusto Martelli, e Brava del direttore d’orchestra, compositore, arrangiatore e paroliere Bruno Canfora, La strada di Nino Rota, dalla colonna sonora dell’omonimo film di Federico Fellini, Ho capito che ti amo Angela di Luigi Tenco, L’ultima occasione di Jimmy Fontana e Un giorno ti dirò di Gorni Kramer, pezzo portato al successo, tra gli altri, dal crooner Nicola Arigliano. Dopo il concerto di presentazione del 17 febbraio ai Cantieri Teatrali Koreja di Lecce, i due musicisti saranno in concerto al Biella Jazz Club (2 aprile), al Bonaventura Club di Milano (3 aprile), al Neruda Cafè di Torino (4 aprile), al Varese Jazz Club (5 aprile) e al Countbasie JazzClub di Genova (6 aprile).

«La musica di questo disco è un fiore raro, nato dalla passione, dalla creatività e dalla cura di Andrea Sabatino e Vince Abbracciante. La scelta dei brani, oculata e molto originale, serve da ponte di lancio per una serie di improvvisazioni di altissimo livello», sottolinea Enrico Rava nelle note di copertina. «È un grandissimo piacere constatare il percorso di Andrea che, da quando l’ho conosciuto 10 anni fa, si è trasformato da trombettista emergente molto dotato in un musicista  maturo e molto interessante, con un controllo invidiabile sullo strumento e un senso per la melodia fuori dal comune. Questa è anche l’occasione per me di conoscere un musicista unico e straordinario come Vince Abbracciante. È un viaggio nella grande musica italiana di cui si sentiva il bisogno».

“Chi più mi ha impressionato è un giovane italiano, originario della Puglia: si chiama Vince Abbracciante. In ogni brano mi ha imbarcato in una storia e commosso”, disse di lui Richard Galliano (Jazzman, 2005). Ostunese, classe 1983, Vince Abbracciante a otto anni intraprende gli studi musicali con il padre Franco. Diplomato in musica jazz al Conservatorio “Nino Rota” di Monopoli sotto la guida di Gianni Lenoci e laureato in fisarmonica classica con lode e menzione speciale al Conservatorio Egidio Romualdo Duni di Matera con Gian Vito Tannoia, ha frequentato master class, seminari, corsi. Si è esibito in festival e jazz club in tutto il mondo suonando con numerosi musicisti (Juini Booth, John Medeski, Richard Galliano, Marc Ribot, Javier Girotto, Gabriele Mirabassi, Flavio Boltro, Fabrizio Bosso, Peppe Servillo, Lucio Dalla, Ornella Vanoni, Heidi Vogel). Nel 2006 si avvicina anche alle tastiere vintage. Nel 2009 progetta insieme a Carlo Borsini un nuovo sistema per il cambio dei registri della fisarmonica, che permette di ampliare la gamma sonora del suo strumento. Ha scritto colonne sonore per i film del regista Gianni Torres e ha pubblicato vari cd con The Bumps (trio completato da Davide Penta e Antonio Di Lorenzo) e con Paola Arnesano (Tango! – 2012 , MPB – 2017, Opera! – 2022). Dopo “Introducing”, nel quale è affiancato dal leggendario bassista newyorkese Juini Booth (2012, Bumps Records) ha pubblicato per l’etichetta Dodicilune i due cd “Sincretico” (2017) e “Terranima” feat. Gabriele Mirabassi (2019). Nella sua carriera ha conquistato numerosi premi nazionali e internazionali. Dal 2000 è testimonial delle fisarmoniche Borsini di Castelfidardo. Dal 2017 il calco della sua mano destra viene conservato presso il “Museo Internazionale delle Impronte dei Fisarmonicisti” di Recoaro Terme (VI). Nel 2021 (ex aequo con Simone Zanchini) e 2002 (grazie al cd “Santuario”, in coppia con Javier Girotto – Dodicilune 2021) ha vinto  l’Orpheus Award nella categoria jazz. Nel 2022 ha firmato gli arrangiamenti del progetto “Io che amo solo te. Le Voci di Genova” di Serena Spedicato (canto, voce recitante) e Osvaldo Piliego (testi originali), prodotto da Dodicilune, Eskape e Coolclub.

Andrea Sabatino inizia lo studio della tromba a cinque anni, a nove intraprende gli studi al Conservatorio di Musica “Tito Schipa” di Lecce, dove nel 1999, appena diciassettenne, consegue il Diploma in tromba con il massimo dei voti. Partecipa a vari concorsi e rassegne nazionali esibendosi come trombettista classico. L’incontro nel 2000 con Fabrizio Bosso, spinge il giovane musicista a intraprendere lo studio del jazz. Partecipa ai seminari estivi di “Umbria Jazz 2001”, dove è premiato come “Miglior talento”, e “Siena Jazz”. Nel 2003 è selezionato per partecipare al “Premio Nazionale Massimo Urbani”, dove si classifica tra i finalisti e vince una borsa di studio per “Nuoro Jazz 2003”. Nel 2004 consegue il Diploma in Jazz sempre al Conservatorio di Lecce e contemporaneamente alterna la sua attività con lavori in Orchestre e in varie trasmissioni televisive Rai. Nel maggio del 2006 arriva “Pure Soul”, debutto discografico prodotto dall’etichetta salentina Dodicilune. Nei brani è affiancato da Vincenzo Presta (sax tenore), Ettore Carucci (piano), Giuseppe Bassi (basso), Mimmo Campanale (batteria) e dall’ospite Fabrizio Bosso. Nel 2015, sempre per la Dodicilune, esce “Bea” con Gaetano Partipilo al sax, Ettore Carucci al piano, Francesco Angiuli al contrabbasso e Giovanni Scasciamacchia alla batteria. Nel corso di questi anni ha collaborato, tra gli altri, con Dee Dee Bridgewater, Sergio Cammariere, Mario Biondi, Mario Rosini, Fabrizio Bosso, Rosario Giuliani, Daniele Scannapieco, Marco Tamburini, Giovanni Amato, Javier Girotto, Roberto Gatto, Fabio Zeppetella, Dario Deidda, Massimo Morricone, Gianni Cazzola, Paolo Di Sabatino, Roberto Ottaviano, Giuseppe Bassi, Alessandro Di Puccio, Stefano “Cocco” Cantini, Salvatore Bonafede, Nico Morelli, Piero Odorici, Arthur Miles, Maurizio Gianmarco solo per menzionarne alcuni. Il suo playing, seppur profondamente rispettoso della tradizione jazzistica, si caratterizza per la ricerca di un suono personale che emana calore, impreziosito da un fraseggio agile, limpido, da una sensibilità comunicativa genuina e generosa.

L’etichetta pugliese Dodicilune è attiva dal 1996 e dispone di un catalogo di quasi 350 produzioni discografiche (cd, vinili, dvd) di artisti italiani e stranieri. Grazie a Ird e Believe i dischi sono distribuiti in Italia e all’estero nei migliori negozi di musica, nelle principali catene (Feltrinelli, Fnac, Ricordi, Mondadori, Melbookstore) e su 60 piattaforme di download/streaming digitale in circa 80 paesi in tutto il mondo (iTunes, Spotify, Deezer, AppleMusic, Amazon, Qobuz, Tidal).