Dopo aver evidenziato l’interesse di Segesta a rilevare il centro Padre Pio di Capurso, la società, pur non smentendo che tra i suoi dipendenti ci sia Angelo Pansini, ex braccio destro del presidente Michele Emiliano, difende la legittima manifestazione d’interesse ad acquisire la struttura e tutti i suoi dipendenti definendo l’operazione assolutamente trasparenze. È nostro dovere pubblicare la lettera che riceviamo.

“Da settimane il suo giornale si occupa della vicenda Padre Pio di Capurso. La cronaca dei fatti viene riportata attraverso articoli ed interviste che raccontano un punto di vista univoco e soggettivo sulla situazione. In questo contesto, Segesta viene più volte citata, con toni impropri, rispetto alla manifestazione di interesse all’assegnazione del Centro di Riabilitazione.

Tale disponibilità è stata legittimamente comunicata dall’azienda mesi fa – peraltro al pari di altri operatori di settore che non comprendiamo perché non vengano altrettanto citati – nel pieno rispetto della legalità e dell’etica che impone chiarezza e trasparenza degli intenti, stessi requisiti che ci si aspetta vengano applicati e seguiti da tutti gli altri attori coinvolti nella vicenda.

Segesta, per credibilità, affidabilità, dimensioni e radicamento sul territorio, dove opera con differenti servizi da oltre 10 anni, potrebbe costituire certamente un interlocutore qualificato per la gestione, nel rispetto di tutte le norme e procedure di legge applicabili, del centro di riabilitazione Padre Pio di Capurso.

Purtroppo, la posizione di Segesta e dei suoi funzionari continua ad essere raccontata dal vostro giornale con modalità che hanno il carattere dell’illazione, concretamente suscettibili di ledere la sua immagine e reputazione”.