Con un bando unico nel suo genere, il Comune di Bitonto ha organizzato un cartellone di eventi che si protrae fino al 4 ottobre. Ogni giovedì e ogni domenica sera, in piazza Cavour, piazza Cattedrale e in largo Teatro, davanti a quel Traetta ormai noto a tutti, si svolgono in contemporanea tre concerti.

Le richieste di partecipazione sono arrivate perfino da Udine, oltre 180 le proposte giunte a Palazzo di Città, un segnale forte che il mondo musicale ha colto. Non per tutti c’è stato spazio durante l’estate, ma chi è rimasto fuori potrà rifarsi con la stagione teatrale già in cantiere per il prossimo inverno.

Bitonto non è nuova a iniziative di ampio respiro, lo dimostrano i dati. Più 680%; è l’incremento di presenze registrato nella città in pochi anni. Numeri da capogiro per chiunque, figurarsi per la “tipica” città di mare pugliese, scritto tra virgolette e in modo ironico, ovviamente, dato che a Bitonto il mare non si vede nemmeno col binocolo. Quello che potrebbe sembrare un limite, evidentemente è diventato un punto di forza.

Sì, perché la vicinanza logistica col porto e l’aeroporto di Bari, hanno permesso al Comune dell’entroterra di sfruttare i vantaggi della grande città, senza tutta via esserne travolta, o peggio, senza dover pagare pegno a tutti gli svantaggi delle metropoli.

Aggirarsi a piedi per i vicoli del centro storico è un piacere per gli occhi e per l’anima. Chianche da calpestare con rigorose scarpe basse e comode, archi sotto cui incunearsi, per poi sbucare in piazze contornate da palazzi storici e monumenti. La Cattedrale, la Basilica dei Santi Medici, il Torrione angioino, la Galleria Nazionale della Puglia, l’elenco delle cose da vedere è lungo.

Il 2020 è certamente un anno strano per tutti, il covid ha fatto saltare ogni parametro di rifermento consolidato negli anni, già a partire dal fatto che la stagione estiva è iniziata con forte ritardo a luglio. In questo contesto, essere riusciti a mettere in piedi un cartellone di eventi così ricco, con un occhio di riguardo verso i proprio artisti, a vantaggio dei propri esercenti, non è cosa da tutti.