“Eravamo in 3, siamo stati aggrediti da dei ragazzini in gruppo che hanno cominciato a lanciarci delle pietre addosso. Arrivati a Largo Eroi del mare, nonostante la presenza di famiglie, adulti e vari passanti nessuno ha fatto nulla, nemmeno una parola. Nonostante sia stato proprio qui che alla mia domanda ‘posso chiedervi perché lo state facendo?‘, uno di questi ragazzini ha urlato ‘perché siete ric*hioni‘”. Questo un estratto dell’episodio di violenza omofoba ai danni di 3 ragazzi denunciato via social da Bari Pride.

I giovani hanno contattato l’organizzazione per raccontare l’aggressione che avrebbero subito ieri sera, 13 luglio, all’altezza della pizzeria Piccinni 28, nel pieno centro del capoluogo, sotto gli occhi di passanti, famiglie, esercenti, che sembrerebbe siano rimasti impassibili dinanzi a cotanta violenza. “Nonostante le urla, con l’intento di attirare l’attenzione di qualcuno in cerca di aiuto, il personale della pizzeria uscito dal locale, che aveva piena visuale della scena, è rimasto completamente indifferente, limitandosi a guardare – si legge nel post -. Tanto che l’aggressione è proseguita per tutto il nostro tragitto fino al lungomare, in un tentativo di seminarli in qualche modo. Ovviamente tutto ciò, anche a danno di veicoli in sosta che venivano colpiti a loro volta”.

“Siamo tremendamente amareggiati oltre che dalla violenza di questo gruppo di ragazzi, soprattutto dalla indifferenza delle diverse persone che hanno assistito all’accaduto e si sono limitate semplicemente a guardare – spiegano i giovani -, nonostante fosse palese il nostro bisogno di aiuto. Episodi come questo sono all’ordine del giorno e il modo in cui quei ragazzini si sentissero completamente autorizzati a continuare nonostante la gente senza paura ne è la prova agghiacciante. Il messaggio che vuole passare è pertanto quello di non restare indifferenti davanti a situazioni analoghe a questa, che siano di violenza anche solo verbale, che anche qui non è mancata”. I ragazzi hanno anche lamentato come “nel 2023 in una città metropolitana come quella di Bari episodi del genere non dovrebbero esistere e non esisterebbero se ci fosse una coscienza collettiva o perlomeno ci fossero maggiori controlli da parte delle autorità; in tutto il tragitto, eravamo alla disperata ricerca di una pattuglia che potesse intervenire. Ma ovviamente non è stato possibile”.